di Michelangelo Anile
Il 26  marzo 2010,  Roma tornerà ad essere la capitale  della boxe mondiale.  Il Teatro Tenda Strisce di Roma di via Perlasca , ospiterà il titolo  IBF del Mediterraneo per la categoria dei  Medio Massimi . Evento più unico che raro che vedrà  il nostro portacolori Gianluca Tamburrini tentare l’assalto al titolo iridato.  Dopo Vincenzo Cantatore e Giacobbe Fragomeni, “Il Gladiatore” del quartiere Alessandrino tenterà  di riportare una prestigiosa   corona  in Italia. Gianluca Tamburrini  classe 1972,   professionista dal 1999 è   attualmente in forza alla Società  De Clemente.  Figlio d’arte  ( papà Vittorio fu  un ottimo professionista negli anni settanta) ,  nasce pugilisticamente nella storica   palestra Indomita di via Merulana.   Da  dilettante  disputa  più di sessanta match   e  da  professionista  incontra tutti i migliori pugili italiani della categoria,  da  Ferrara a Colajanni,  da Urbinati ad Alfano.  E’ sposato con Petri  Pamela ed ha due figli, Emanuele  e Rebecca, di 5  e 8 anni. Risiede a Case Rose a Roma. Si allena alla Talenti Boxe ed è seguito dal M° Roberto Ferri. Tamburrini è un pugile tecnico, pesante nei colpi,  fisico asciutto e delineato, letale il suo gancio e montante destro. L’ultima apparizione, risale al  21 novembre 2009  proprio al  Tenda Strisce di Roma,  dove si è imposto  per KO alla quinta ripresa  contro l’ungherese Edgar Polgar .  “Il pugilato”, ci ha riferito  Tamburrini,  “è uno sport che ti impegna completamente, nella mente, nel fisico, nella psiche. Se non hai un minimo di amor proprio, meglio lasciare. Anzi, meglio non iniziare affatto. Tutta  la mia carriera è stata condotta attraverso i sacrifici, lontano dagli eccessi mondani.  Tutti i match che ho sostenuto da pro e gli oltre sessanta da dilettante ne sono la prova. Sono arrivato al punto di dover  conquistare qualcosa di prestigioso e lo farò a Roma davanti  alla mia gente. Il titolo IBF del Mediterraneo arriva all’apogeo della mia carrieraed è … l’occasione più importante della mia carriera.  Farò del tutto  per  conquistarlo! ”.  La location del Teatro Tenda Strisce è situata in via Perlasca fronte Mattatoio Togliatti ed è una tensostruttura  che ospita durante l’anno spettacoli e  concerti e per le sue peculiarità è un valido punto di riferimento anche per gli eventi pugilistici come l’ultimo del 21 novembre 2009 de “I Gladiatori della Boxe”.   La serata sarà aperta da incontri dilettanti. Personaggi del mondo dello sport , del cinema e dello spettacolo saranno invitati e faranno da cornice alla serata pugilistica. E’ altresì prevista la partecipazione dei giornalisti delle più importanti testate nazionali e locali.

Di Massimo

18 pensiero su “A Roma, torna la grande boxe con Gianluca Tamburrini”
  1. forza Tamburrini metticela tutta e conquista questo titolo che non e’ cosa da poco basta pensare che si disputa sulla distanza delle dodici riprese mentre il titolo italiano sulle dieci. forza Anile continua cosi’ ad osannare i pugili che lo meritano per i sacrifici che fanno e per i pochi soldi che ricevono non sono (calciatori.)che sarai sempre con noi pugili ed insegnanti che ti abbiamo sempre ammirato per la tua professionalita’

  2. A questo punto non e’ forse meglio allora promuovere il pugilato giovanile quello del criterium per intenderci, il dilettantismo, impegnardi a fondo in questi due ambiti e per una 20 di anni mettere in cantina il professionismo e poi vedere che succede. Voglio dire si punta a lavorare alla base,
    Quindi alle fondamenta per cercare di costruire qualcosa di resistente e duraturo. Poi e’ capace xhe tra venti anni ci si accorge che il professionisno non era necessario, chissa?
    Questa e’ un epoca che il professionismo non e, gradito e ha raggione uno dei commentatori che il politico preferisce essere presente ad una riunione dilettantistica che professionistica
    Perche si da il caso che lo stesso la ritenga più innocua e per il fatto che ci sono giovani ragazzi, maggiormente utilizzabile nelle campagne politiche. Il prroblema di fondo resta sempre lo stesso ossia l’opinione pubblica

  3. esatto Arnaldo, si favorisce il dilettantismo a favore del professionismo per ragioni economche, pertanto i dilettanti non sono invogliati a diventare pro e i pochi pro vaivono di stenti.
    Vedi che alla fine siamo tutti daccordo?
    buona giornata a tutti.

  4. Ohibò adesso pure i miei personaggi parlano. Caro Andrea Sperelli non uscire più dal mio romanzo “Il piacere”.
    Gabriele D’Annunzio

  5. Tutti questi commenti sono interessanti.Ho visto che qualcuno addossa la colpa alla Federazione, ma la Federazione per principio del CONI può curare solo i dilettanti e può fare poco per i professionisti. Il problema è a monte, ed è il fatto che i grossi sponsor e la televisione considera poco la boxe. Qualche volta un match viene giustificato con uno di questi titolini. Fa bene l’autore del pezzo a ingigantire l’avvenimento. Ma io torno alla prima fase un conto è il Mediterraneo IBF e un conto è il Mondiale WBC,WBA,IBF,WBO. Solo questo perchè chi lo segue lo sa, mentre chi non conosce la boxe può cadere in equivoco. Io adoro la boxe e la seguo da tanto tempo. In Italia al di là di questa discussione ci sono molti bravi pugili e lo dimostrano a piè ospinto, ma manca il coraggio di organizzare e si preferisce allestire riunioni di dilettanti, costano di meno e sono ben viste dagli enti locali, molto più dei professionisti.

  6. In un paese nel quale la federazione ha decassato ulteriormente il valore di un titolo prestigioso come quello italiano ci si ritrov a combattere per titolini del condominio.

    Purtroppo spesso l’unico modo per richiamare TV o Sponsor è proprio quello di appoggiarsi a queste fantomatiche sigle. Ma un pugile cosa deve fare per vivere? Oltre che naturalmente avere un secondo lavoro altrimenti col cavolo che ci sta dentro a fine mese..
    Stimo chi come l’autore dell’articolo cita i pugili italiani che nonostante tutto ci provano ad emergere, meno il sistema che ha portato ad accettare ogni tipo di sigla a discapito del titolo italiano ed europeo, trampolino di lancio per traguardi più prestigiosi.
    Se ora nascesse un Duilio Loi farebbe anche lui la trafila di titolini assurdi per poi, forse trovare l’occasione giusta.
    Se il pugilato sta morendo è colpa della federazione e degli addetti ai lavori, pugili esclusi. Io personalmente non me la prenderei con chi piglia cazzotti e dopo 8 ore in fabbrica o al posto va in palestra a sudare se combatte per un titolino del kaiser. Ne tantomeno con l’autore dell’articolo che ha solo cercsto di dare risalto all’evento.

    Io credo che i nostri pugili se continueranno a formarsi con materassi e a combattere, se va bene, per la conquista di un titolo del Mediterraneo avranno poco futuro davanti.

    Fino a fine anni 80 vi erano “mestieranti” che avrebbero potuto tranquillamente essere considerati di livello europeo ora come ora ed è combattendo contro gente così i vari Parisi, Nati, Duran Alessandro, Nardiello e altri che sarebbe troppo lungo citare..
    ci accorgiamo del livello dei nostri ragazzi quanto per sbaglio viene scelto un avversario magari sudamericano che viene qua con un record apparentemente modesto e fa macelli.

    Scusate il papiro, spero di aver dato qualche spunto. Credo comunque che qua nessuno voglia menare gramo o uccidere il pugilato.

    Filippo

  7. Io mi schiero con Francesco e Andrea Sperelli. i problemi che Luigi punta esistono indubbiamente, ma non capisco gli altri commenti velenosi su Tamburini o l’autore quanto siano costruttivi. lavoriamoci su questi problemi ma continuiamo a sostenere la nostra scena nel bene e nel male.

  8. Sono concorde con le sig.Sperelli,dopotutto ognuno di noi ha il suo modo di esprimersi e le sue idee,ed e’ giusto anche cosi’ naturalemnte,ma certe volte si esagera nei commenti.Capita anche nel nostro sito,che non staro’ a nominare a questi signori,ma lei sa a cosa mi rivolgo.
    Purtroppo se la boxe e’ imn questa situazione e’ un po’ colpa di tutti noi che preferiamo la palla ed i campi verdi ad un quadrato con delle corde e all’odore di vaselina.
    Io amo la boxe e ne parlo anche nei miei libri ma non tutti la vedono allo stesso modo.

  9. Anile non solo è un Istruttote della FPI, non solo è Membro della Commissione Relazioni Esterne della FPI, ma è giornalista stimato e preparato di Boxe Ring, 2out e Boxenet. E sapete perchè è stimato da tutti? A parte la sua personalità e disponibilità e soprattutto educazione, nei suoi numerosissimi articoli non fa altro che esaltare i pugili italiani, non fa altro che rivalutare l’attività pugilistica italiana spesso in ritardo nei confronti degli altri paesi. Tutti gli articoli di Anile, documentatevi, non sono altro che divulgazione sportiva ad alto livello. Anile ha intervistato tutti i pugili italiani, professionisti e dilettanti e mai ha osato parole fuori posto perchè, prima di ogni cosa, ama smisuratamente questo magico sport. lo trovi sempre a bordo ring con taccuino e macchina fotografica in tutte le riunioni, dilettanti e professionisti. Di Silvio, Tamburrini, Spada, Califano, Blandamura, Sakara, De Carolis, Petrucci, Mirabelli, Nespro, Salvini, Bundu, Ciarlante, Oi, Angeletti, Vergara…e i Maestri Federici, Piatti, Zonfrillo, Condello, Ferri, Paciucci, Agnuzzi…chiedete tranquillamente di Anile! Sarete serviti. Dunque amici commentatori di 2out, sforzatevi di amare incondizionatamente questo sport per quello che può offrire. Spesso una parola fa più male di un pugno. Voi non ci siete riusciti.

  10. “e’ morto in Italia anche per colpa vostra”…..non credo proprio semmai è morto per una serie di motivi il primo è che secondo regole di marketing non fa comodo investire in questo sport dato che non c’è un ritorno economico, secondo, a questo riesce da ormai un era il calcio e tra breve il regby. a ciò se la colpa vogliamo darla a qualcuno sono i mass media che sempre secondo le regole del marketing preferiscono orientarsi verso questo sport. in ragby attira le tv, che attirono gli sponsor di quelli che hanno i soldi, il pugilato chi attira….bo dimmelo te e allora gli sponsor che ne guadagnano le tv che ne guadagna in termini odience… no mio caro non è proprio colpa nostra o di quelli come me. poi se continuiamo vediamo chi sono gli organizzatori, chi i tecnici e gli allenatori. 50 anni fa entravi i palestra e vedevi degli allenatori adatti a quel periodo con una fomazione mentale e da tecnici-manager adatta a quel periodo. ma oggi entri in palestra e ritrovi gli stessi personaggi ( non è una regola e non in tutte le palestre trovi personaggi cosi) ma quando è la maggioranza, la piccola minoranza nemmeno si nota. insomma ritrovi gli stessi tecnici o giovani tecnici, ma fornmati nella vecchia scuola che non sanno ne di marketing e ne di niente e mi dispiace dirlo nemmeno di pugilato. quindi francesco i tifosi nel pugilato sono pochi e sempre gli stessi amici del pugile o ragazzi di quartire che ronzano intorno alle palestre. non si va avanti cosi, bisogna invece accettare il processo di ghettizzazione che ormai coinvolge il mondo pugilistico. vi ricordate rino tommasi e italia uno o canale cinque quando trasmettevano i match importanti di quelò perido, o le olimpiadi dove a padroneggiare era la rai… quindi freanceso la colpa come vedi è di altri. rino tommasi faceva le trasmissioni in cui tyson era il più forte e tutti se le vedevano poi alla fine l’ultima trasmissione è stato un documentario che ritraeva sempre il più forte ossia tyson, insomma, oggi a mio avviso come in tutte le cose che non vanno, cosi come in una equazione di matematica, dove il risultato o non esce o esce sbagliato, bisogna tornare indietro, e ricominciare d’accapo seguendo un algoritomo differente, alternativo, quello giusto, per risolvere l’equazione. non si può continuare sempre con le stesse tecniche e programmare e propinare sempre la stessa forma di pugilitato. attirando sempre gli stessi. quando vai a chiedere un contributo per organizzare la manifestazione sportiva lo sponsor si chiede semplicemente se quello che da lo aiutera ad ottenere il triplo. quinsi se per una riunione di pugilato dilettantistica ci volgione 3000 euro per organizzarla con pugili di un certo livello figuriamoci quanti eruo ci volgiono per far combattere dei professionisti, e poi la gente quando vede il pugile italiano che combatte con un sacco albanese o romeno o altro..mobile…mica è stupido ne tantomeno vuole essere considerato tale. ma se vedi il ragby, l’italia partecipa alle sei nazioni perde sempre, ma lo fa contro i più forti, e cosi nel calcio, oggi come oggi una juventus puo perdere anche contro l’ultima in classifica, ovvero il livello di qualità nelle squadre di calcio è cresciuta, cosi come è cresciuto il livello di formazione dei tecnici e degli organizzatori. quindi i telespettatori non sono stupidi quando vanno a vedere match di professionisti in cui un vince e l’altro perde con un curriculum sportivi di 50 match 48 persi 1 vinto e uno pareggiato.
    no non è prioprio colpa di quelli che la pensa come me. vai in un associazione di karate o judo o palla canestro o pallavolo poi vedi la preparazione non solo tecnica di quel gruppo di allenatori, poi tonatene in palestra e vidi quella che palesa il tuo enturage di allenatori poi fatti i conti da solo. mi dispiace ma questo secondo me per l’italia è il periodo brutto per il pugilasto. e per ricominciare piano piano vanno fatti piccoli passetti alla volta cominciando a investire solo e soprattutto alla base ossia al pugilato dilettantistico o meglio ancora su quello giovanile…ma aime anche qui se i tecnici mantengono sempre la stessa taratura… lasciamo perdere….il 99% cerca il CAMPIONE..dobbiamo prendere esempio dalle altre discipline in termine di organizzazione metodi di insegnamento professionalità…io la penso cosi e nel mio piccolo lavoro cosi senza avere aspettative di risultato e di ricerca del campione..

  11. P.s: basterebbe poi anche seguire i tantissimi incontri che ci sono nelle palestre e nei piccoli palazzetti dei nostri pugili dilettanti,tra i quali ci sono ottimi elementi.

  12. Certo che “tifosi” o “appassionati” come voi fanno male al pugilato…parlate tanto ma non amate questo sport e questo sport e’ morto in Italia anche per colpa vostra.
    Non si affollano piu’ palazzetti neanche per eventi decenti o per titoli importanti in Italia e nessun promoter o manager ne organizza piu’ perche’ non siamo altezza come pubblico…continuiamo a riempire gli stadi e a pagare questo gruppo di calciatori mercenari o riempiamo il Flaminio per il rugby,che per giunta amo come sport, ma del quale la genta non capisce minimante la regole,ma adesso fa figo seguire la palla ovale,tre anni fa invece c’erano 100 persone a vedere i nostri ragazzi.
    Ma per favore!
    E se anche fosse che il sig.Michelangelo fosse amico del pugile?che male c’e’?In Italia abbiamo ancora pugili interessanti e non morti come qualcuno dice e vi ricordo che fino a poco tempo fa Fragomeni era campione del mondo e la Galassi lo e’ tutt’ora!Abbiamo poi Vidoz,Bundu,Spada e molti altri ma che neanche nomino,tanto per voi sarebbe tempo perso,per voi il pugiliato e’ finito.

  13. signor anile sono un amante di questo sport .ma lei sicuramente è amico di tamburini e quindi lo sponsorizza ma non credo che lei realmente pensa quello che scrive se no io penso che lei farebbe bene a scrivere articoli su di unaltro sport.

  14. Concordo in pieno col sig. arnaldo, ma il sig. anile che pensa che portiamo l’anello al naso?il mediterraneo IBF sarà la solita pagliacciata messa in atto dal pugile di casa ,che non è neanche riuscito a vincere un titolo italiano, contro un signor nessuno a caso…ma dai che tra l’altro tamburrini ha dimostrato nella sua carriera da pro di avere la mascella di cristallo…è meglio rimanere con i piedi per terra
    Saluti
    Giorgio

  15. Parole sacrosante. il pugilato professionistico
    dopo parisi, fragomeni e vidoz e’ terminato.
    penso che come stando andando le cose in italia
    per il pugilato l’unica speranZa e’ ricominciare tutto dall inizio
    Il sistema vecchio e’ ormai obsoleto ci troviamo difronte una
    Nuova generazione di ragazzi che a stento si approcciano
    Al pugilato e una vecchia compagine di allenatori che spingono
    I propri ragazzi a passare al prof in una societa dove col pugilato
    Fai la fame a questo punto meglio essere campioni di judo o karate molto più educativo per i ragazi

  16. Io capisco che probabilmente il signor Anile sia amico di Tamburrini, ma paragonare il Mediterraneo IBF ad un titolo mondiale vero, come hanno disputato Cantatore e Fragomeni ce ne vuole. Cerchiamo di tenere i piedi per terra e soprattutto cerchiamo di non scrivere stupidate che fanno più male a Tamburrini che ad altri. Mi dispiace dover fare questa precisazione. Ma non si può scrivere cosre pensando che chi legge beve tutto…

I commenti sono chiusi.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: