di Alfredo Bruno

dsc_0283.JPGLa prima finale di Coppa Italia tra Pasquale Di Silvio e Simone Califano ha dimostrato che la formula è stata azzeccata e che l’esperimento è senz’altro da ripetere in futuro con qualche limatura d’obbligo. Al Palazzetto Lagrange, per l’occasione ripulito a festa, i due pugili romani hanno onorato l’impegno come c’era da aspettarsi e forse con qualcosa in più, tanto da non far rimpiangere, nonostante le sei riprese siano volate come un fulmine, i vari titoli internazionali che riempiono la galassia pugilistica.

� � Si comincia a capire che le sfide tra italiani e le sfide cittadine piacciono alla gente, che si sente più coinvolta e partecipe. Il miglior spot è stato l’ inedita sfida stracidattina tra due baldi giovani che dopo la serata di ieri sera si sono tolti i panni della promessa per vestire quelli più eleganti di certezze della nostra boxe, oppure se volete di ritrovata linfa vitale. Nella sfida tra i due leggeri c’ è stato un vincitore a maggioranza nel verdetto. Il match è filato sui binari della massima incertezza: alla gioia del vincitore Di Silvio ha fatto da contraltare l’amarezza di Califano che ha conosciuto la sua prima sconfitta. Lo slogan della serata, cavallo di battaglia della Unicorner, era semplice e impietoso: “ Due sono gli imbattuti, ma uno solo è il vincitore”. Il match lo puoi rivoltare come ti pare: la vittoria avrebbe potuto essere data o all’uno o all’altro, ma ha avuto l’ incontrovertibile minimo comun denominatore dello spettacolo e dell’entusiasmo partecipe degli spettatori. L’emittente Cinquestelle ha ripreso con il massimo impegno tutta la serata dando appuntamento a chi era presente e a chi era assente per martedì prossimo dopo le 20,30 per riproporre una serata indimenticabile.

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Per i due pugili l’entrata in scena è stata trionfale, roba da forti emozioni. Dopo l’inno d’Italia i preliminari sono veloci, ma fanno capire che Califano forse sente a pelle una maggiore tensione. L’allievo di Piatti inizia contratto, è questa un po’ una sua caratteristica, mentre Di Silvio gira al largo e sembra prendere le misure del ring. La ripresa è equilibrata anche se l’ago della bilancia di un farmacista potrebbe pendere dalla parte dell’allievo di Agnuzzi. La seconda ripresa entra subito nel vivo con Califano che porta le sue staffilate da lontano, Di Silvio qualche volta lo manda a vuoto per poi rientrare con un veloce uno-due dalla corta distanza. Il gancio sinistro di Califano trova la strada spianata e arriva a segno con più frequenza, ma deve stare attento a non scoprirsi. Il terzo round si apre con uno scambio mozzafiato. Califano inizia il suo lavoro demolitore al corpo e al viso dell’avversario, che però alleggerisce la pressione con veloci uno-due. L’allievo di Piatti scaglia un gancio sinistro a mano aperta a cui fa seguito un forte destro che trova impreparato Di Silvio. Nella quarta Califano anche se impreciso, molti suoi colpi vanno a vuoto, sembra più efficace. Col passare dei minuti però cambia� la sostanza, perché Di Silvio trova la chiave di volta stoppando sul nascere le intenzioni di Califano, che rimane impantanato, per sorprenderlo in velocit� coi i suoi uno-due. A questo punto il match per noi appare in perfetta parit� . Dalla quinta ripresa le sorti del match girano dalla parte di Di Silvio, più tecnico e perché no più furbo, anche questa è una dote. Califano non trova la traiettoria giusta per i suoi colpi mentre Di Silvio appare più preciso. Il match è duro e intenso, ma estremamente corretto, anche se a volte le teste dei due si sfiorano. Nell’ultimo round Califano da fondo a tutte le sue energie e colpisce duro al bersaglio grosso. Ma non sfugge una cosa a tecnici e spettatori: il “Chico” colpisce a occhi chiusi, mentre il “Puma” tiene bene aperti gli occhi e la sua replica è più precisa. Il verdetto va a Pasquale Di Silvio che viene portato in trionfo dalla sua gente e dai suoi fans, mentre dalla parte di Califano c’è molta amarezza e qualche recriminazione, anche se tenue, nei riguardi dell’arbitro per aver consentito al vincitore forse troppe licenze nel trattenere. Per il pugile del Tufello la prima sconfitta può diventare un’esperienza d’oro, perché sul ring ha vinto l’atleta più furbo e intelligente tatticamente, mentre lui non ha saputo variare i temi della sua boxe basata essenzialmente sulla forza.

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Forse ci siamo dilungati troppo, ma ne valeva la pena per decantare favorevolmente una volta di più la formula della ProCup. Il match clou è stato preceduto dalla semifinale per la categoria dei medi. Stefano Loriga che aveva un angolo ricco composto dal fratello Tobia, dal padre e dal trainer Paciucci, aveva di fronte il napoletano Carlo De Novellis, sorprendente vincitore del prospect Pandolfi. Loriga, in guardia destra, cerca subito d’imporre il suo maggiore allungo ma si lascia sorprendere da un’improvvisa� reazione del pugile di Olivieri. Il refrain del match non cambia nel secondo tempo con Loriga che colpisce per linee esterne mentre De Novellis, piuttosto attendista, spara improvvise bordate. I colpi dritti di Loriga creano uno sbarramento, peccato però che manchino di efficacia. Il round finisce con un gancio sinistro di De Novellis che sorprende l’avversario. Al quarto round i due danno l’idea di dover recuperare ossigeno fino a quando De Novellis chiude Loriga all’angolo e lo tempesta con una serie molto efficace, che costringe l’arbitro Rega a interrompere il match e a contarlo. Loriga nel quinto round prende l’iniziativa, ma sbarella su un destro. Negli ultimi minuti l’allievo di Paciucci infittisce i suoi colpi lunghi, ma deve stare attento ad un De Novellis a intermittenza, sempre pericoloso con le sue improvvise “zampate”. Il verdetto da ragione a De Novellis, più efficace, contro un Loriga più continuo.
La serata di fronte a un discreto pubblico ha avuto il suo battesimo con alcuni match tra dilettanti. Lo junior Carbè pescato a freddo subiva subito un conteggio di fronte a Mazzetti. L’allievo di Paciucci, più tecnico, fatica a tenere a freno l’aggressivit� di Mazzetti che lo costringe ad un nuovo conteggio nel round seguente che però viene interrotto per ferita di Carbè. Nel match seguente Ranaldi cerca di confondere le idee di Albani cambiando guardia. L’allievo di Maggi dapprima colpisce indietreggiando poi� prende l’inizativa costringendo l’avversario a duri scambi. Decisamente un buon match vinto dal bravo Albani. Tra Campisano e Ravese si inizia senza troppi complimenti. Campisano più attivo prende il largo e vive di rendita sul recupero di Ravese. Tra Pesce e Loreti lo spazio del ring si restringe al massimo con una corta distanza a oltranza. Loreti appare più preciso, ma Pesce è uno che non indietreggia neanche di un passo. Inizia quindi il festival della caduta delle dentiere e a rimetterci è Loreti che subisce due richiami pesanti utili per la vittoria di Pesce, apparso in buona forma.

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Nelle riunioni romane da un po’ di tempo si rivedono spesso campioni del passato e del presente. Anche la serata del Lagrange non ha fatto eccezione a questa regola e sul ring per ricevere un meritato applauso sono saliti il presente con Tobia Loriga, Domenico Spada e Daniele Petrucci, e il passato con Maurizio Stecca, nel ruolo del commentatore di Cinquestelle, Sandro Casamonica, Gianni Zampieri e Aldo Bentini, ma siamo sicuri che qualcuno ha preferito mantenere l’anonimato tra il pubblico.
RISULTATI
Dilettanti
Juniores – Piuma: Mazzetti (Roma Tricolore) b. Carbè (Champion Club di Acilia) rsci 2. Leggeri: Campisano ( Roma Tricolore) b. Ravese ( Fiermonte).
Seniores – Superwelter: Albani (Boxe Roma San Basilio) b. Ranaldi ( Fiermonte). Medi: Pesce (Champion Club di Acilia) b. Loreti (Team Boxe Roma XI).
Professionisti
Leggeri: Pasquale Di Silvio (Unicorner) b. Simone Califano (BBT) a. p. 6( Finale della Coppa Italia).
Medi: Carlo De Novellis (Conti Cavini) b. Stefano Loriga (Unicorner) a.p. 6 ( Semifinale di Coppa Italia).
Arbitri: Mollicone O. (c.r.), Rega. Marzuoli, Bianco.
Medico: dott: Emiliano Bonanni, dott. Italo Guido Ricagni.� � � � � � � � � � � � �

Di Alfredo

16 pensiero su “El Puma è il primo vincitore di Coppa Italia”
  1. Ti dico la verità io non ce l’ho, ma dovrebbe averle forse Cesare Venturini (lui le ha comprate tutte da Cacelletto). Mi devo informare.

  2. bruno sono lupano francesco ti avevo già mandato un email riguardo se avevi delle foto di quando io combattevo………
    ti ricordi

  3. Ne riparliamo dopo la prossima settimana(la prossima è piena di riunioni), per ora ho già le adesioni di Riotta, Sinacori, Ascani. Cerco di rimediare una dozzina di adesioni e poi partiamo.
    a presto

  4. Caro Lupano quella finale regionale oltre a Riotta se la ricorda il sottoscritto. Tu se ben ricordo stavi con la Europetroli di Placidi e avevi un fratello che era un peso mosca-gallo.
    Un saluto
    alfredo bruno

  5. complimenti a di silvio per la vittoria bel match intenso emozionante stefano loriga bel match anche tu e complimenti ma t vedo ancora troppo dilettante ma credo che riuscirai a corregierti de novellis sei un grande .

  6. Caro Felice è un piacere sentire un grande ex campione come te, che sia da dilettante che da professionista non ha esitato mai ad incontrare pugili fortissimi tra i quali due volte Alessandro Duran per il titolo italiano.Speriamo solo che questa iniziativa non sia passeggera e approfitto anche per complimentarmi con l’emittente Cinquestelle che ha creduto in questo progetto.

  7. Una volta ogni tanto un’idea giusta! Fare questi incontri tra Prof. italiani forse migliorerà la maturazione dei nostri pugili.Troppi i match effettuati con i soliti lava-vetri presi per l’occasione che al primo affondo cadono. Ci si può anche farci una cinquantina di match…ma poi? al primo vero incontro oltre alla figuraccia anche belle botte!!Complimenti a questi nuovi organizzatori(Paciucci…Buccioni) che si danno un gran da fare.

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