di Alfredo Bruno
Domani sera, 6 marzo, Michele Piccirillo ( + 50, 29 per ko, – 4, 1 NC) al Robin Park di Wigam cercherà di conquistare per la terza volta il titolo europeo affrontando nella categoria dei superwelter l’irlandese Jamie Moore (+ 30, 21 per ko, – 3), un pericoloso mancino di 30 anni. Il “gentlemen” di Modugno a 39 anni gioca la sua ennesima carta in trasferta e potrebbe essere anche l’ultima come ha dichiarato in una conferenza stampa prima di partire.
Michele tiene a precisare che non si sente assolutamente in pensione nonostante i 39 anni, conserva l’entusiasmo per allenarsi con buona lena tutti i giorni, ma i suoi sacrifici non vengono compensati come dovrebbero, ma in pratica è costretto a prendere questa decisione soprattutto per le difficoltà che si incontrano nell’organizzare i suoi match titolati in Italia. L’uomo che si è battuto alla pari a livello mondiale con gente del calibro di Juan Coggi, Rafael Pineda, Corey Spinks, Ricardo Mayorga e Vernon Forrest, potrebbe anche decidere di dire basta e avrebbe così termine un’incredibile carriera iniziata nel 1992 in cui ha conquistato tutto quello che c’era da conquistare: dal titolo italiano al titolo europeo e al titolo mondiale (WBU e IBF).
Moore però, dal canto suo, non si faccia illusioni perché sul ring troverà di fronte un avversario tutt’altro che remissivo, come ha potuto constatare un anno fa sempre per il titolo europeo un altro inglese, Michael Jones, che fu umiliato perdendo prima del limite proprio alla 12ma ripresa. Moore, il suo avversario di domani, farà leva sulla giovane età e sull’ambizione con una condotta di gara aggressiva, mantenendo alto il ritmo, ma troverà sul suo cammino un atleta dalle mille risorse e dotato di un’intelligenza pugilistica fuori del comune; non sarà facile nonostante tutto il tifo a suo favore infrangere la barriera di un maggiore allungo che Piccirillo gli terrà puntato come una lama tagliente.