Metà del palazzetto non l’ha nemmeno visto, forse perché ancora si doveva accomodare sulle poltrone del PalaMalé dopo aver ascoltato in piedi l’Inno di Mameli cantato con maestria da Debora Tundo, l’avvocato-cantante compagna nella vita del professor Mario Ireneo Sturla, una delle massime autorità mondiali in fatto di tutela sanitaria dei pugili. Qualcuno in più l’ha sentito arrivare sulla testa di Roberto Cocco, praticamente tutti hanno poi assistito all’altro colpo con cui il torinese è stato sospinto prima sulle corde e poi a terra, preludio per l’interruzione del match da parte dell’arbitro Giubelli. Stiamo parlando dell’incredibile destro, il primo, con cui Andrea Di Luisa, nuovo campione italiano dei supermedi, ha colto impreparato il pur bravo ed esperto Cocco. Un colpo micidiale e meraviglioso che si annuncia come uno dei più decisivi di questo 2010. A giustificazione del torinese c’é certamente il fatto del colpo subito a freddo, ma ciò non toglie il merito di una precisione chirurgica, di una importante velocità e soprattutto di una notevole potenza della mano destra di Di Luisa, non nuovo a soluzioni del genere tenendo conto che ha vinto tutti i suoi otto match prima del limite. Come annunciato anche da Rosanna Conti Cavini in tv, adesso non è il momento di farsi esaltare troppo per chi amministra questo ragazzo non ancora ventottenne, ma di farlo crescere con criterio e piano piano, aumentando gradualmente l’importanza degli avversari e verificandolo anche con test più severi e oltre un certo numero di round. Per adesso Di Luisa ci ha detto di essere uno dei rarissimi pugili italiani in grado di chiudere un match con un solo colpo ben assestato, di esserlo anche tra i pochi in Europa e a livello internazionale. Cionondimeno la sua categoria, i supermedi, è frequentata da pugili di grande forza ed esperienza, se si pensa solo a quelli che si disputano il torneo internazionale definito “SuperSix” e che si arricchirà ancora con l’annunciato arrivo, prima o poi, dell’attuale campione dei medi Pavlik. E’ questa sicuramente l’ora di tenere i piedi saldi per terra e di non farsi esaltare troppo dai risultati, ma anche la serietà e l’umiltà di Andrea, in questo “marcato a uomo” dal padre Michele che lo allena, sono garanzia che tutto il proseguo della carriera del ragazzo sarà improntato sulla serietà e sul rispetto della potenzialità ancora inespresse e in via di scoperta volta per volta.
La bella serata di Viterbo, con una cornice davvero festosa e coinvolta di pubblico, perfettamente organizzata dalla promoter internazionale, ci ha dato un altro nome da segnare sul taccuino dei possibili grandi protagonisti della nostra boxe, quello dell’appena ventiquattrenne laziale Giuseppe Di Micco, il peso piuma che ha dato vita con Luca Maggio al match più intenso ed emozionante della serata, come del resto era ampiamente prevedibile. Il ragazzo allenato dal maestro Marocco non si è fatto intimorire dalla maggiore esperienza e dai colpi lunghi del rivale, cui è andato il plauso di tutto il palazzetto, ma è riuscito a pressarlo per tutte le sei riprese dell’incontro. Per Di Micco una vittoria d’un soffio di grandissima importanza, non solo perché adesso ha nel mirino il trono di campione italiano su cui è seduto Morra, ma anche perché è una decisa conferma sul fatto che questo ragazzo può essere una grande risorsa per la manager Monia Cavini. Luca Maggio, durante la cena del dopo riunione, ha annunciato con un filo di amarezza il proprio ritiro dalle scene agonistiche: la speranza è che il grossetano possa a mente fredda recuperare la voglia e le motivazioni per mettere un sigillo importante su una carriera che l’ha visto sfortunato contendente alla cintura di campione italiano e di quella europea. Lo meriterebbe anche solo per il grande combattimento fatto venerdì sera. Più difficile commentare la comunque importante vittoria del campione italiano dei mediomassimi Francesco Versaci: non è facile allenarsi per tre mesi dopo aver risolto i problemi fisici per un match contro un avversario come Imparato per poi scoprire, una settimana prima di salire sul ring, che il suo avversario sarà uno come Gherghe Danut, collaudatore da sempre abituato a fare il suo match senza guardare in faccia a nessuno, certamente più scattante e dalla diversa morfologia fisica del lombardo. Il match però ha dato l’indicazione positiva che riprendendo confidenza con il ring anche Versaci, anche lui giovanissimo, può togliersi decisamente grandissime soddisfazioni.
Alla fine la serata viterbese è stata un grande successo personale di Rosanna Conti Cavini, applaudita dal pubblico locale con convinzione, che ha messo in scena uno spettacolo di boxe davvero importante che si segnala come uno dei migliori di quest’anno. E dire che quella di venerdì scorso è solo la prima riunione del 2010 della promoter grossetana…