di Luigi Capogna

Foto di Jacopo D’Alessandro

Sabato sera 9 aprile presso l’accogliente struttura della “Montagnola” di Firenze Edoardo Giustini ha scritto uno dei tanti capitoli per certi versi magici ai quali ci ha abituato lo sport italiano ed in particolare la boxe che, pur nei suoi mutamenti sul piano strutturale, non ha esaurito il filone del campione che non nasce per incanto o per magia ma che alimenta la sua bravura in modo del tutto personale. Ancora una volta il nostro laboratorio pugilistico pur se in piena epoca computerizzata produce splendide realtà come appunto quella di “Dado” Giustini e il suo titolo di campione italiano dei pesi massimi conquistato di fronte ad un avversario come Ivan D’Adamo che pur non essendo troppo giovane non è sicuramente troppo avanti con l’età per carattere,determinazione, forza di volontà e spirito di sacrificio; un eterogeneo connubio tra il duro lavoro come operatore ecologico nel suo paese di residenza a S. Elia Fiumerapido a pochi passi da Cassino – Montecassino secolare fonte benedettina e la corsa pomeridiana nella palestra dei suoi mentori Giuseppe Tucciarone e Martina Rotondo per il consueto e duro allenamento quotidiano.

La favola di Edoardo Giustini dicevamo è bella perché vera, misurata, credibile e scritta con garbo, impegno magistralmente supportata dalla proverbiale serietà professionale della Conti Cavini Production nelle affascinanti ed eleganti signore l’intramontabile Rosanna Conti e la diletta figlia Monia Cavini che anche in questa occasione hanno evidenziato una cura particolare in ogni minimo dettaglio; e sicuramente continueranno a seguire il loro assistito con la consueta ed oculata gestione con oltre quaranta anni di esperienze a livello internazionale.

Il neo campione italiano Giustini è giovane ed è tutto da scoprire , la sua boxe, il suo mondo, i suoi modelli il suo essere pugile. Ora deve fare un salto in avanti, deve diventare più “professionista” e in questo cammino interagire con il suo staff sotto l’attenta guida del maestro Leonardo Turchi conciliando al meglio la boxe con la sua attività lavorativa di macellaio. Bisogna riconoscere che finora tutti i suoi sacrifici non lo hanno ripagato adeguatamente in rapporto all’impegno e alla costanza profusi. Nato e cresciuto nel turbolento quartiere fiorentino di S. Frediano ha avuto un’esistenza abbastanza travagliata sin dai primi anni di età infatti a 15 anni dopo aver superato i postumi di un terribile incidente stradale ha giocato nelle fila del Calcio Storico Fiorentino. Quando si rese conto che l’ambiente non era consono alle sue aspirazioni iniziò a praticare pugilato a livello dilettantistico con risultati altalenanti fino ad accusare un peso di 115 kilogrammi mal distribuiti. Con l’affettuoso sostegno della consorte Caterina e dei suoi “gioielli” Gianfilippo e Gregorio iniziò con caparbietà ad impegnarsi sempre di più in palestra e a rispettare un regime alimentare più appropriato fino a debuttare tra i professionisti nel febbraio del 2019 e a conquistare meritatamente subito dopo l’ambito Trofeo delle Cinture WBC-FP.

Lui piace dentro e fuori del ring per la sua spontaneità, modestia e determinazione ed ha costruito questa importante vittoria in modo maligno, scalpitante sul piano temperamentale e disposto ad incrociare i poderosi colpi avversari. Piacevole nel fraseggio tattico e determinato nel colpire.

Ha vinto contro il solido Ivan D’Adamo perché è bravo, forte, orgoglioso, attento e coraggioso; non ci vorremmo sbagliare ma a nostro modo di vedere ha ancora diverse potenzialità nascoste.

E veniamo al match per dire che Giustini ha compiuto una vera prodezza. E’ stato molto prudente nelle prime battute anche per arginare l’ardore agonistico di un determinato e “Terribile” D’Adamo che ha confermato ancora una volta di essere spigoloso e difficile da boxare; infatti dall’angolo del fiorentino si sono resi conto che non sarebbe bastato colpire di rimessa lasciando al suo avversario di piazzarsi a centro ring e dettare i tempi; da inizio del sesto tempo Giustini ha preso il coraggio a quattro mani ed è partito per bloccare le iniziative avversarie  imponendo uno schema tattico che a dire il vero non è mai stato il suo, il preferito. Più che spavalderia si è trattato di necessità e proprio in questi brevi frangenti ha dimostrato di avere coraggio e duttilità tattica.

E’ stato capace dopo le prime cinque riprese abbastanza equilibrate di rientrare con colpi in serie doppiando un diretto sinistro con un gancio destro molto efficaci che hanno costretto l’attento arbitro Antonio Marogna procedere ad un conteggio in piedi del frastornato D’Adamo che è apparso però in grado di rimettersi in linea e tentare una veemente reazione che però è svanita a due minuti e 8 secondi del sesto tempo per due precisi diretti alla punta del mento e per l’affrettato getto dell’asciugamano dall’angolo del cassinate a significare la fine del match e la contestuale incontenibile esplosione di gioia dell’intero team e di tutti i numerosi supporter fiorentini. Di contro Ivan D’Adamo molto contrariato per come era stato posto fine al match si è scagliato con tutta la rabbia in corpo contro il suo entourage ma a mente fredda ha accettato la sconfitta e ha detto di voler rientrare al più presto tra le sedici corde e potersi preparare per un eventuale terzo incontro con il neo Campione. Il suo maestro Giuseppe Tucciarone all’unisono con Martina Rotondo ed il manager De Clemente ha detto: “ per noi ed in particolare per me è stata una grande esperienza che ci servirà per il  futuro e che ha rianimato la mia voglia di portare nuovamente i miei ragazzi alla vittoria.”                                                    

Da dire che nel sottoclou dopo due incontri dilettantistici con i promettenti Salvatori e Duchini vincitori entrambi ai punti nei confronti rispettivamente di Cefala e di Duchini sul quadrato il peso welter Michele De Filippo che ha avuto agevolmente la meglio per Kot dopo ben due conteggi durante il secondo round dell’esperto serbo Milan Delic che nulla ha potuto contro lo strapotere fisico e mentale del pugile di casa “Boxe Mugello”. Nell’altro incontro professionistico programmato, anch’esso sulla distanza dei sei round, l’imbattuto mediomassimo Marco Casamassima  della “Pugilistica Isolotto” del maestro Paolini posizionandosi a centro ring sin dal suono del primo gong ha dimostrato una lodevole vivacità con varietà di colpi e spostamenti sul tronco che hanno sfiancato e spazzato ogni più recondita velleità al pari peso l’ inglese Allen Gary John,un pugile brevilineo molto esperto che dopo tre round abbastanza equilibrati è stato tempestato di colpi fino al provvidenziale getto dell’asciugamano del suo secondo ad appena cinquanta secondi dall’inizio della quarta ripresa.

Un’altra grande serata di boxe targata Conti Cavini attraverso il fascino intrinseco della sua ritualità, dei suoi personaggi, delle sue cadenze e del territorio stesso in cui si sviluppa che aiuta  mantenere la noble art sempre viva come le nostre tradizioni e che allontana mai come ora tanti ragazzi dai pericoli della società che vive le incertezze della vita nell’indifferenza di un periodo storico povero di prospettive e ricco di false speranze.

Risultati professionisti:

pesi welter: Michele De Filippo vKot Milan Delic ; pesi mediomassimi Marco Casamassima vKot Allen Gary John

Campionato Italiano pesi massimi:

Eduardo Giustini vkot Ivan D’Adamo

Arbitro:  Antonio Marogna

Giudici Campionato Italiano:

Alessandro Roda, Francesco Ramacciotti, Carlo Franchi

S/visore:

Massimo Barrovecchio

Medico: Dr. Stefano Orioli

Commissario Riunione: Guido Nocciolini

 

12.04.2022

                                                                           

Di Alfredo