copia-di-dsc_8615di Alfredo Bruno

Mattia Faraoni (+ 10, – 2, = 1), 17 anni, ha confermato a Marsala le sue notevoli possibilità future. Il ragazzo che si allena da circa due anni alla Team Boxe Roma XI sotto la guida di Italo Mattioli e Luigi Ascani ha vinto la finale tra i medi nel Torneo “Club degli Azzurrini” dedicato all’ex presidente scomparso Ermanno Marchiaro. Chiediamo ad Ascani un giudizio tecnico su di lui e il maestro non si fa certo pregare: “Fa molto leva sull’intelligenza pugilistica, ma quando c’è da scambiare duro è anche uno che non si tira indietro. In parole povere è completo. A mio giudizio tecnicamente è il più preparato. L’intelligenza nel pugilato spesso vale più della forza e lui ha quella dote”.


Le sue origini pugilistiche…
“Ho scelto il pugilato, perché secondo me è lo sport più bello, ti forma caratterialmente, ti forgia per la vita di tutti i giorni, ti dà determinazione e forza di volontà”.

Come ti è nata questa passione?
“Si può dire che mi è nata in famiglia dove già sono appassionati del pugilato. A forza di sentire i miei parlare di questo sport, lo hanno trasmesso a me e mio fratello. Da parte mia, poi, c’è stata la voglia e il piacere di venirmi ad allenare ed eccomi qua”.

Che classe fai?
“Frequento il secondo anno di Liceo Scientifico ad una scuola vicino alla palestra”.

Cosa dicono i tuoi compagni?
“Sono incuriositi. Finora non ho avuto l’opportunità di combattere a Roma, ma se ciò accadesse sono certo che verrebbero in molti a vedermi e fare il tifo per me”.

Come vai a scuola e lo sport ti aiuta?
“Io quando devo andare a combattere sento dentro di me l’adrenalina scorrere ed una grande emozione, poi quando vado scuola le difficoltà dello studio e le interrogazioni mi sembrano una stupidaggine al confronto. Non ci sono problemi perché vado bene”.

Pochi incontri ancora…ma l’avversario più difficile?
“ Al Torneo degli Azzurrini l’altr’anno quando ho vinto la finale a Terni contro Landi. Anche con Geografo ho disputato un match duro. Eravamo tutti e due emozionati perché era l’esordio, ma ce le siamo date di santa ragione”.

Hai qualche interesse?
“A me piace la musica in generale anche se sono più versato verso il rock dei Queen e U2. Suono chitarra e batteria e con alcuni amici abbiamo formato un complesso. Spesso ci riuniamo e ci divertiamo a suonare”.

Segui qualche altro sport?
“ Il calcio poco. Seguo invece un po’ tutti gli sport da combattimento. Il pugilato mi piace anche seguirlo oltre che a farlo. Mi piacciono molto i nostri nazionali come Cammarelle, Russo e Valentino. Spesso vedo i match di leggende come Mohammed Alì, Roy Jones  e Ray Leonard”.

Dei professionisti italiani chi preferisci?
“Logicamente faccio il tifo per De Carolis. Mi piacciono anche Spada e Di Silvio, che sono molto bravi”.

Di Alfredo

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