(all’interno i video di Di Silvio, Loriga e Valerii)
di Alfredo Bruno
Il duo Marcello Paciucci e Lamberto Petrecca, fondatori della Unicorner, neonata società di professionisti: alla loro terza fatica hanno fatto nuovamente centro con una manifestazione che ha rispolverato gli antichi fasti del Piper, il locale alla moda dove esordì e spiccò il volo della notorietà Patty Pravo con “Ragazzo triste”. Gli anni sono passati con la velocità della corrente di un fiume, ma la boxe sembra invece essere ringiovanita trasmettendo il suo entusiasmo anche ai famosi locali di via Tagliamento. Ha fatto gli onori di casa l’on. Michele Baldi, Consigliere del Comune di Roma, ideando per l’occasione il “Premio Roma Fair Play”, un modo come un altro per far capire che lo sport non è violenza, tutt’altro. Sono saliti sul ring quindi personaggi di un certo rilievo, appartenenti ai vari sport che gravitano nella Capitale, dove c’è tra l’altro il governo che conta delle Federazioni. Il riconoscimento viene assegnato ad Antonio Del Greco, vicepresidente della Federazione Pugilistica, a Daniele Petrucci, imbattuto campione di San Basilio, all’on. Barelli, presidente del Nuoto, al lunghissimo Tonolli per il basket, sport rappresentato anche dalla presenza di Toti, presidente della Virtus; tocca quindi anche al consigliere federale del Rugby, la cui stazza fisica la dice lunga sui suoi trascorsi nella palla ovale; dulcis in fundo c’ è gloria anche per l’informazione dove tra i protagonisti giganteggia Mario Corsi, in arte “Marione”, conduttore a tutto campo per la Roma calcistica in una nota radio privata della capitale.
Tocca quindi allo sport, quello agonistico, in un ambiente caldo per la presenza di un numeroso pubblico, intervenuto oltre le più rosee previsioni. Ai dilettanti è toccato l’arduo compito di trasmettere il giusto feeling. Bisogna dire che ci riescono in pieno a cominciare dal primo match tra La Fleur(Nettunese), allenato dall’inossidabile Nando Onori, e Pesce (The Champion), allenato, “manco poco”, da Marcello Paciucci, fisico alla Schwarzenegger. La tecnica e la velocità di La Fleur sembrano condurre la danza nelle prime due riprese. La grinta e la determinazione di Pesce con pesanti combinazioni al corpo sono i segnali di riscossa nelle altre due riprese. Per i giudici il verdetto sembra facile: pari e patta. Tocca quindi a due over 91 scazzottarsi. Monterisi (Roma Tricolore) e Lucci(Barrale di Ceccano) lo fanno con incredibile velocità e continuità, smentendo il detto che dopo i 90…Un bel match condotto senza un attimo di pausa. Applausi e nuova parità per entrambi. Felli(Talenti Boxe) tradisce attraverso la sua muscolatura una potenza fuori del comune, a farne le spese stavolta è stato Pasquini (Kobra Gym Trigoria), che per la verità ha condotto un ottimo primo round tenendo alla frusta con i suoi colpi dritti l’avversario. Nella ripresa successiva il mediomassimo allenato da Pancione accettava gli scambi a viso aperto, un grosso errore che le mazzate di Felli facevano intravedere costringendo l’arbitro a contarlo per due volte prima di decretare lo stop.
Tocca quindi ai professionisti. Pasquale Di Silvio, welter proveniente dalla Laima Team, nota palestra dell’Arco di Travertino dove si allena anche Domenico Spada, stavolta svolge il suo compito per bene. I suoi colpi dritti e frustanti creano una barriera insormontabile per Mantegna, che oltre a Barrale ha all’angolo anche Sandro Casamonica. Di Silvio, ormai battezzato “Il Puma”, ha fiato da vendere e non c’è trippa per gatti per l’indomabile Mantegna, a cui resta il compito di costringere il suo avversario a mettere in luce la sua boxe migliore.
Il match successivo è il clou della serata. Protagonista è Tobia Loriga, welter imbattuto dopo 22 incontri, giustiziere di Sven Paris in un epico match disputato l’anno scorso al Palafijlkam.Loriga alla rincorsa e alla ricerca di un titolo aveva di fronte Mugurel Sebe, fotocopia in scala ridotta di Vitaly Klitschko,un pugile di grande esperienza che ha girato tutta l’Europa. Non è un match facile e lo si vede fin dalle prime battute. Tobia prova a scardinare con colpi secchi la guardia stretta dell’avversario, che replica spesso. Sebe non dà la possibilità al nostro di esprimersi al meglio, anzi qualche volta la sua testa arriva pericolosa in zona sopraccigliare, cosa che l’arbitro Bianco frena con un’ammonizione al sesto round. Non era contento a fine match Loriga, comunque chiaro vincitore, ma Sebe è fatto così, incassa tutto e per giunta è furbo e intelligente.
Danilo Valerii, come suo costume, iniziava a spron battuto con fiondate al corpo di Lungu, un rumeno che aveva interrotto poco tempo fa la serie positiva di Vittorio Oi.
Il “Fighter di Fontenuova” imparava a conoscere a sue spese come “sa di sale lo pane altrui”. Anche perché Lungu non solo incassava le cannonate, ma a sua volta prendeva l’iniziativa con colpi da cardiopalma sia al corpo che al volto di Valerii. Un match estenuante e ad alta tensione che elettrizzava il pubblico tutto dalla parte dell’allievo di Paciucci. Il pari assegnato veniva accolto con sollievo dal clan italiano.
Match o rissa tra Ciano e Paolini? Potrebbe essere il dilemma della serata. Paolini è un welter dalla generosità incontrollabile. Il suo boxare incollato all’avversario fa storcere la bocca agli esteti, ma ha una sua efficacia, tenendo anche conto che l’allievo di Pili è un brevilineo con le braccia corte. Ciano è un ligure trapiantato a Roma. Ottima scelta di tempo e un pizzico di tritolo sono le sue doti principali, ben affinate dal lavoro di due istruttori come Vagni e Carice. Stavolta sul ring hanno combattuto…in tre. Massimo Barrovecchio, arbitro internazionale, ha avuto il suo da fare per sciogliere e frenare i due “tori” dispensando a destra e a manca ammonizioni in un match terminato in parità. Noi nel nostro personalissimo cartellino avevamo un punto di vantaggio proprio per Barrovecchio.