Salvatore Cherchi, responsabile della OPI 2000, la scuderia milanese, nelle cui file milita il campione del mondo WBC, Giacobbe Fragomeni, che per la sua organizzazione ha difeso la cintura contro il polacco Krzysztof Wlodarczyk pareggiando al termine di una sfida drammatica e spettacolare a Roma, intende chiarire le affermazioni apparse su un quotidiano milanese, relative al rapporto con l’amministrazione e gli organizzatori romani.
“Estrapolando frasi da un contesto più ampio, quindi falsando la realtà di quanto detto, si dà l’impressione che io abbia volto criticare la piazza romana. Nulla di più falso. Dal sindaco Alemanno ai tanti amici che mi hanno aiutato, li ho ringraziati per quello che hanno fatto, rendendo possibile ciò che Milano mi aveva negato. Il riferimento a Bossi era pertinente alla milanesità di Fragomeni e non altro. La ma critica era rivolta all’amministrazione milanese. Che l’assessore Prosperini insista su Roma ladrona è una sua affermazione e che si scateni contro di me conferma l’atteggiamento negativo nei confronti dell’unica organizzazione milanese che si batte per mantenere la boxe in loco. L’ultima manifestazione, nell’ottobre 2008, con la conquista del mondiale di Fragomeni, la si deve all’interessamento del sindaco Letizia Moratti, che molto ci ha aiutato e che la OPI2000 ringrazia. Tornando a Roma, nessuna presa di posizione contro gli organizzatori capitolini: fanno il loro lavoro e nessuno lo discute. Anche se nel 2004, a Roma, la OPI 2000 portò Vincenzo Cantatore all’europeo con un ottimo riscontro di pubblico. La mia precisazione su Fragomeni, riguarda l’appartenenza al pubblico milanese che lo ha sempre sostenuto, perché come Roma ha i suoi campioni (da Petrucci a Marinelli, da Di Silvio a Califano e Spada, che fa parte della mia scuderia e si batterà per il mondiale dei pesi medi), altrettanto è Milano per Fragomeni. Non ho detto altro. Per questo ritengo che l’articolo sia solo strumentale per creare una polemica che il sottoscritto rifiuta di alimentare, avendo sempre diviso lo sport dalla politica.
Comunicato OPI 2000