Milano rinnova l’appuntamento con la grande boxe in maglietta. L’8 maggio al Palalido e il 10 a Modena, il LOC di Andrea Locatelli e Paolo Taveggia, che organizzano i mondiali AIBA dal primo al 12 settembre, allestisce la sfida più attesa e importante dell’anno: Italia-Cuba.
Se la battaglia sul ring contro la Russia ha dato un segnale importantissimo, per un risveglio del pubblico verso la “noble art”, l’arrivo dei caraibici ha messo in fibrillazione tutti.
Mai stato tanto movimento di pugili pure nella palestra di Assisi, come in questa occasione. Un pool che ha portato ad allenarsi nel Centro Sportivo rimesso a nuovo dopo l’incendio dello scorso marzo, una cinquantina di atleti tra azzurri, australiani e cubani. Per la gioia degli appassionati locali, ma anche per i 136 tecnici italiani che hanno assistito a diverse sedute di allenamento, con un fuori programma accettato con entusiasmo da tutti.
Francesco Damiani, il responsabile di tutte le squadre azzurre, ne illustra il contenuto: “Dopo tanti pugni visti in pochi giorni, era utile creare un momento di riflessione e considerazione, anche perché si è data l’occasione di vedere all’opera scuole diverse, come quella cubana che ha risultati eccezionali nella sua storia. Per questo l’amico Pedro Roque responsabile tecnico dei cubani assieme a Julio Torres l’allenatore dei senior, il sottoscritto e Raffaele Bergamasco che dirige la nostra nazionale maschile, oltre al tecnico australiano, ci siamo messi a disposizione dei 136 tecnici italiani che hanno preso parte ad un corso ad Assisi, sviluppando tutte le tematiche che potevano interessare. Per capire e conoscere, avere risposte e porre quesiti. Una lezione reciproca che servirà a tutti”.
L’arrivo dei cubani ha elettrizzato l’ambiente. Gli azzurri, ai quali non è mai mancato l’entusiasmo si sono superati nell’impegno. Anche se in allenamento qualcosa tieni in riserva, in particolare i reduci da Pechino non hanno mostrato timori reverenziali.
“Non mi sorprende la cosa – ha commentato Damiani – Il nucleo storico che si è battuto a Chicago e Pechino non deve temere nessuno. Certo, questi cubani sono davvero fortissimi. Pedro non si è fatto mancare niente per la trasferta italiana. Questa squadra nel suo insieme è la titolare per Milano. I cambiamenti non saranno facili, anche se in alcune categorie hanno ricambi fino a tre e quattro di pari qualità. Loro guardano ai Giochi di Londra e non vogliono ripetere la Cina 2008. Il più anziano è il gallo Alarcon dell’aprile 1982, gli altri dall’84 al ’91, come il medio Rey Recio, una specie di Tyson in erba. Struttura possente, poco ciarliero. Cerca sempre lo scambio e picchia duro, anche in allenamento. Un diciottenne, dal fisico impressionante, vincitore ai mondiali cadetti 2007 e youth 2008”.
Squadra giovane ma espertissima.
“Su questo non c’erano dubbi. Loro iniziano a 12 anni e a 14 hanno l’esperienza dei nostri diciottenni e oltre. Questo è l’handicap da pagare. Vedre muoversi i vari Iglesias (64), Matellon (51), per non dire di Larduet (81) che nel 2008 vinse il mondiale giovani, quelli dove il nostro Rosciglione con una dozzina di match giunse terzo. In quell’occasione evitammo lo scontro col cubano. Stavolta ci proviamo anche se la prova è assai impegnativa”.
La sfida più attesa è nei 91 kg. il nostro Clemente contro Acosta Duarte. L’argento e il bronzo ai Giochi, tutti e due battuti dal russo Chakhiev. Anche se altri confronti preannunciano scintille, come Picardi-Yampier nei mosca, Parrinello-Yankiel nei gallo. Di Savino-Onate nei piuma e Valentino-Torrente nei leggeri. Per non parlare di Podda-Recio nei medi e Cammarelle-Alfonso Acea nei supermassimi.
“C’è solo l’imbarazzo della scelta. Clemente conosce bene il valore del rivale e si è preparato con tanto impegno. Si tratta anche di una rivincita. A Kiev un anno fa, la spuntò il cubano 4-2 con un verdetto che forse aveva concesso ad Acosta qualcosa in più del meritato. Abbiamo qualche timore per Roberto, che si è preso l’influenza la scorsa settimana con febbre alta e il ricorso agli antibiotici. I meno adatti per mantenere la condizione. Sembra aver recuperato, ma quando ti trovi uno come Acea non puoi concedergli nulla”.
Commenti dei ragazzi sui cubani?
“Molto rispetto ma non certo timore. Compresi i nuovi come De Donato, Marziali, Crivello, Rosciglione e Sperandio. Interessante quello di Cammarelle. Maestro, mi ha detto: ‘debbo muovermi di più sul tronco. Meglio evitare di ripararsi con le braccia, le ho intorpidite. Hanno pugni pesanti questi cubani’. Ci sarà da divertirsi. Gli spettatori non si annoieranno”.
Il romano Alessandro Sinacore, sceso nei mediomassimi come sta?
“L’abbiamo chiamato sperando che la mano destra operata fosse a posto. Purtroppo, dopo qualche ripresa ha sentito dolore, quindi si è fermato. Negli ultimi giorni ha riprovato e sembra vada meglio. Vedremo per Modena, anche se sarà difficile. Sicuramente combatterà contro la Germania a giugno”.
La squadra australiana è di buon livello?
“Molto giovane, i migliori sono nelle categorie pesanti. In particolare il mediomassimo Steve Lovett e il massimo Mostyn Niemann. Tra l’altro il 23 maggio, la nazionale australiana combatterà in Italia in una serata allestita dall’amico Augusto Lauri a Gerenzano vicino a Varese”.
Per concludere, la sfida Italia-Cuba rappresenta l’anteprima a quella che potrebbe essere la battaglia per i podi mondiali sempre a Milano a settembre.
Comunicato L.O.C.
grande arbitri molto rispetto per gli arbitri presenti stasera nel ring volevo mandare un grande abbraccio a un grande arbitro presente stasera a milano per questa sfida stellare vai benny che sei il migliore un arbitro di cuore e giusto nelle sue decisioni