Giuseppe Loffredo prosegue la scalata al Titolo Italiano

Il professionista di Monteroni, venerdì 11 luglio a Prato, affronterà per la categoria Supermedi, il romagnolo Matteo Rossi, cercando di continuare scalare la classifica nazionale e sperare di poter prenotare la sfida al titolo italiano

Per il professionista salentino Giuseppe Loffredo, resta ancora aperta la possibilità di poter continuare la scalata alla conquista del titolo italiano dei Supermedi. Il professionista 33enne di Monteroni (Le), venerdì prossimo 9 luglio, sarà tra i protagonisti di un corposo calendario di incontri di pugilato, in programma presso il Campo Sportivo “Chiavacci” di Prato. Peraltro nella città toscana, torna la grande boxe, esattamente dopo ben 45 anni, ovvero da quando nel 1965 – ai giardini di via Medaglie d’Oro –  l’idolo di casa, Bruno Santini, conquistò il titolo italiano dei Pesi Medi. L’intera manifestazione, è organizzata dalla Boxe Cavallari, in collaborazione con la Pugilistica Pratese e con il patrocinio di Comune e Provincia di Prato.
La sfida di Loffredo, rappresenterà uno dei match sottoclou, al termine dei quali le telecamere delle Rai daranno risalto alla sfida valevole per il titolo dei Superwelter: a contendersela – sulla lunghezza delle dieci riprese –  il campione Lenny Bottai (11+ 4ko), di Livorno, e lo sfidante Francesco Di Fiore (10+ 4ko 1= 5- 1ko), pratese doc, peraltro entrambi in forza alla scuderia Boxe Cavallari ed entrambi classe 1977.
Il primo colpo di gong sarà alle ore 20,00 circa. In apertura sono previsti cinque incontri dilettantistici e saranno impegnati i migliori atleti della Pugilistica Pratese. A seguire i due match professionistici di sottoclou, entrambi sulla misura delle sei riprese da tre minuti ciascuna: per la categoria Supermedi andrà in scena un altro derby della Boxe Cavallari, ovvero quello tra il riminese Matteo Rossi (1+ 1ko) e il salentino Giuseppe Loffredo (3+ 1ko 1= 3- 1ko), mentre per la categoria Pesi Massimi, saliranno sul ring, Gennaro Orsineri (Boxe Cavallari), classe 1978, di Reggio Emilia, (1+ di cui 1ko) i il debuttante rumeno Andrei Ionita. Dopo le ore 22,00 scatterà la diretta su Raisport Più per l’attesissimo match per il titolo italiano dei Superwelter.
Loffredo, è oramai pronto per questa sfida, così come afferma il tecnico della Be-boxe, Francesco Stifani: “Loffredo ha lavorato sodo presso la nostra palestra a Copertino – afferma Stifani – La sfida in programma venerdì sarà si estrema importanza per sperare ancora nella corsa al titolo italiano. Per Loffredo difatti, qualora dovesse giungere una vittoria nella sfida contro Rossi, potrebbe conquistare il quarto posto nel ranking italiano e quel punto, non si escluderebbero eventuali sorprese per il titolo italiano in programma per il prossimo 30 luglio a Catania”.
Per quanto riguarda il 32enne boxeur romagnolo, Rossi, venerdì a Prato, salirà sul ring da professionista per la seconda volta; dopo una lunga militanza dei dilettanti – conquistando tre titoli italiani universitari, una semifinale agli Assoluti, otto campionati regionali, quattro presenze azzurre e un quarto posto alle Universiadi – Rossi, ha esordito lo scorso 21 marzo al PalaFlaminio di Rimini, vincendo per ko alla prima ripresa contro l’ungherese Zsolt Gyalog.
“Ho lavorato sodo in queste ultime settimane e credo di essere pronto per salire sul ring allestito a Prato ed affrontare il mio prossimo avversario – commenta Loffredo – Insieme con il maestro Stifani, abbiamo preparato nei dettagli il match contro Rossi e spero di poter tornare a casa con un risultato positivo”.
Per Giuseppe Loffredo, finora tre vittorie conseguite nei professionisti, anche se nel carniere del pugile monteronese manca di certo qualcosa, per colpa di qualche giudizio oggettivamente non comprensibile. Loffredo – insieme al Peso Massimo copertinese, Emanuele Leo – rappresentano attualmente gli unici atleti della Provincia di Lecce, capaci di approdare nell’olimpo del pugilato e, proprio l’avvento di Loffredo, ha rappresentato il ritorno di un pugile salentino nei professionisti, dopo circa trent’anni di assenza.