di Michelangelo Anile

Andrea Frontaloni, Matteo Credentino

Per una volta soltanto vogliamo cambiare le regole della vita.  Lo vogliamo gridare ad alta voce   affinchè tutti ci sentano: la morte non esiste!.  Sì,  perché non vedere più Matteo ci  sembra una’assurda  quanto inverosimile  storia.  Non crediamo che certi accadimenti possano spezzare una vita innocente, un esempio di vita. Allora deridiamo la morte  e lo facciamo con l’arma più efficace che proprio Matteo  ci insegna ad usare:  il sorriso.   Dunque incontriamo  Matteo Credentino  per una breve quanto interessante intervista con il senno del poi, senza clamori  né pretese.  Davanti ad Andrea Credentino  ci sentiamo inermi: classe ’91, 1.83 di altezza  per 75 kilogrammi, è un ciclope.  Ci abbozza  subito un sorriso perché  è un ragazzo sereno, equilibrato , un ragazzo lontano dagli stereotipi moderni, tradizionale.  Ci parla della sua carriera sportiva che iniziata a 12 anni quando papà Antonio lo accompagna e lo lascia nelle mani del M° Andrea Frontaloni con una frase che ancora rimbomba tra i muri: “Sarà un campione!”, disse.  Così è stato.

Matteo ricorda tutti i suoi trofei e con fierezza ce li elenca: “Ricordo perfettamente le mie conquiste: mi sono classificato 2° ai  Campionati Esordienti 2006,  2° ai  Campionati Nazionali 2006, 1° ai  Campionati Italiani 2006 ,   3° ai Campionati Italiani 2008 e  2° classificato al torneo nazionale degli azzurrini 2009” .  Ma il pugilato è solo uno sport e per vivere ci vuole ben altro. “E’ vero. Il pugilato è una nobile arte che ti aiuta a diventare uomo.  In alternativa  lavoro come Personal  Trainer”.  Matteo ama le moto e ci parla del Kawasaki, la sua moto: “ Quanti sacrifici ho fatto per comprarla ma adesso è mia. Nel tempo libero lavoro come meccanico. La passione per le moto è un’altra perla  della mia vita”.  Gli chiediamo: ma la scuola?  “Bene”, ci risponde travisando un sorriso beffardo, “ho appena concluso la terza prove d’esame”.  Come pugile ha raggiunto quota 14 match  e gli chiediamo di parlare della sua carriera sportiva: “Sicuramente possiedo un records  positivo. Ma non è questo che a me interessa.  Io non ho mai valutato l’esito del verdetto perché amo partecipare alla gara,  perché  indosso  il pugilato nella sua veste migliore. Capita spesso di perdere male, quando cioè pensi di aver vinto invece ti danno la sconfitta. Non importa, tutti possono sbagliare,  importante è partecipare e stare in mezzo ai compagni soprattutto nelle trasferte. Lì do il meglio di me stesso e il M° Andrea Frontaloni ne sa qualcosa”.  Rimaniamo basiti di tante parole,  tutti i pugili in fondo vogliono partecipare per vincere. Matteo è sopra le righe, è particolare, è un ragazzo con la testa saldata sulle spalle e ragiona, riflette anche sulle cose scontate. Ma il tempo è tiranno e l’intervista a Matteo deve arrivare in redazione. Il sorriso è lo stesso di quando siamo arrivati perché Matteo impersonifica il sorriso e fa stare bene tutte le persone vicino  a lui. Abbiamo capito perché tutti lo amano, perché tutti lo vogliono a sé. In fondo è facile amarlo, è impossibile non farlo.  Lo guardiamo, ci osserva e  con affetto ci salutiamo.  Matteo spalanca gli occhi, ci sorride e con il pollice verso l’alto ci sussurra ad alta voce:  “Ci vediamo  al prossimo match!”.
Ciao campione… al prossimo match!

Di Massimo

5 pensiero su “Intervista e un ultimo saluto a Matteo Credentino”
  1. Il suo sorriso ed il suo modo di fare rimarranno sempre impressi nei nostri cuori , sono sicura che ci manchera’ veramente tanto…
    con affetto Fiorella

  2. Condoglianze ai poveri genitori e al suo Maestro Andrea, il destino maledetto non può spezzare una vita tanto giovane,l’eterno sarà il suo Pastore e nulla gli mancherà.

  3. Grazie al giornalista Anile per aver ricordato il grande Campione Matteo Credentino.
    Rimarrà sempre nei nostri cuori perchè ragazzo serio e onesto.

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