di Alfredo Bruno

Indubbiamente ieri nel Centro Sportivo dell’Esercito non è stata una giornata come le altre, dentro il salone adiacente alla sala riposo e al bar a tener banco sono il Comandante Colonnello Dante Zampa, il Colonnello Paolo Pavano, Presidente del CSE ed il Capo Ufficio Collegamento Forze Armate CONI, Generale di Brigata Bruno Sestili. In sala ci sono i tecnici ed i dirigenti delle varie Sezioni sportive insieme al gotha dello sport italiano, parliamo di atleti candidati a partecipare ai Giochi Olimpici di Londra 2012.

La stampa sportiva sembra essere intervenuta al gran completo e le telecamere di Canale 5 riprendono il tutto. E’ un occasione ghiotta per avere il contatto con una sorta di forziere pieno di medaglie. Il discorso delle Alte Personalità è semplice, di poche parole, mancano circa 18 mesi alle Olimpiadi, siamo quindi alla stretta finale dove lo Sport e l’Arma si fondono in una sola strada da percorrere, quella di dare quelle soddisfazioni che la nazione sportiva si attende da tutti gli atleti con le stellette.

La boxe ieri era rappresentata da sei atleti. Un ‘occasione per parlare con loro in vista degli Assoluti Femminili di San Benedetto e dei Mondiali Militari che si disputeranno dall’8 al 17 ottobre a Jacksonville nel North Carolina. Stavolta diamo la precedenza ai maschi cominciando da Alex Ferramosca, il più piccolo di peso, reduce dal Dual Match con gli Stati Uniti a Roma e Assisi.

Ferramosca in due anni ha bruciato le tappe e ci parla della sua preparazione.
“Ci stiamo preparando e speriamo di fare bene, è un’esperienza di alto livello. Noi cercheremo di fare un buon risultato anche come militari, perché l’Esercito ci tiene moltissimo a questi Mondiali”.

In che peso?
“Questi Mondiali li farò a 51 kg. perché ci sono ancora le categorie di peso vecchie, quindi non farò il minimosca. Certo qualche problema ce l’ho per fare questo peso, ma ci stiamo lavorando”.

Passiamo quindi a Vittorio Jahyn Parrinello, che ha già partecipato ai Mondiali Militari.
Si l’anno scorso ed ho ottenuto la medaglia d’argento. Sia ben chiaro che non ci vado solo per partecipare. Ora ho 27 anni e da tempo ho smesso di fare esperienza, è ora di portare qualche risultato a casa. Intanto la preparazione c’è anche perché mi sto preparando per le World Series”.

Due impegni imminenti e vicini.
“Diciamo che noi dell’Esercito abbiamo fatto un eccezione solo per i Mondiali, dove non farò il gallo, ma il piuma; mentre alle W.S. tornerò tra i 54 kg.”.

Sei contento di essere stato prescelto per le World Series?
“Devo dire di si, molto. Questo progetto mi ha galvanizzato. Io a 27-28 anni è come se passassi professionista, si tratta di uno stimolo in più. Diciamo che questa alternativa per me militarie è caduta a pennello”.

Ci rivolgiamo quindi al terzo “soldato” presente, vale a dire Alessio Di Savino.
“Ho già fatto un Mondiale ed una Olimpiade Militare, da questo punto di vista mi reputo il più esperto del gruppo”.

Come va la preparazione?
“ Diciamo che procede bene. Io vengo da un infortunio alla mano, che mi ha un po’ penalizzato, perché ho avuto due mesi di fermo. Comunque penso di raggiungere una buona forma per il 7 ottobre, poi dopo dovrò fare un intervento. Adesso comunque mi sento carico e combatto in una nuova categoria per me, quella dei leggeri e vediamo un po’”.
Ci sono nel gruppo che abbiamo incontrato alla Cecchignola anche tre ragazze, siamo alla vigilia degli Assoluti che si disputeranno a San Benedetto, ma impossibile non pensare già da ora alle Olimpiadi di Londra, quando per la prima volta combatteranno anche le donne. Prende la parola la “veterana” Patrizia Pilo.

Cosa rappresentano per te i Campionati Italiani con la prospettiva futura di Londra?
“ Sicuramente è un passaggio, perché se mi dovessi fermare agli Assoluti, per me diventerebbe un problema e dovrei mettere in discussione molte cose visto che il vero problema è a livello internazionale. Molti dicono che io sono una ragazza esperta coi miei 32 anni. Forse è vero ma non è così nella realtà visto l’esiguo numero di incontri che riesco a fare in un anno. Io, nonostante le ultime sconfitte all’estero, penso di avere tutte le carte in regola per diventare una delle più forti nella mia categoria dei 75 kg. Però ammetto di commettere degli errori e su questi sto lavorando”.

Che tipo di errori?
“In parte sono errori caratteriali, ma molti sono dovuti da una mancata esperienza di ring. Molti errori vengono dall’ansia di vincere. Io so quanto valgo e quali sono le mie possibilità. Mancano 18 mesi a Londra e la mia preparazione sarà in conformità di un simile impegno con tutte le mie forze e la mia volontà”.
Con Romina Marenda parliamo dei 60kg., una categoria con un nome illustre pronto a insidiarla.
“Saranno l’impegno e risultati a fare da giudici. Più che il nome famoso penso che sia giusto andare avanti per meritocrazia. Io sicuramente devo crescere, però avendo anche la possibilità di gareggiare. Voglio essere messa alla prova. Mi piacciono le sfide. Più si complicano le cose e più mi piace”.

Pentita della boxe?
“Affatto. La boxe ha stravolto la mia vita, considerando che io vengo dall’arte. Le persone che mi sono vicine mi sostengono come se dovessero combattere loro, mi danno molta forza”.

Giada Landi ci parla dei Campionati Italiani.
“L’anno scorso purtroppo non ho potuto disputare la finale. Questo è il secondo campionato. Sono tra le più giovani. Io darò tutto me stessa e vediamo come andrà a finire”.

Per Giada non è andata nel migliore dei modi all’estero.
“Ai campionati dell’Unione Europea ho affrontato una greca espertissima che sembrava un carroarmato. Ho commesso l’errore nell’accettare lo scambio aperto contro un’avversaria più esperta e conosciuta”.

Chiude le interviste Patrizia Pilo.
“Il problema è anche questo noi siamo delle sconosciute. Faccio l’esempio della Bulgaria. Questa nazione è cresciuta in poco più di un anno in maniera incredibile perché ha fatto partecipare le sue atlete a tutti i Tornei”. 

Di Alfredo