di Alfredo Bruno
Anche Emiliano Salvini, 29 anni, attuale campione italiano dei gallo sarà tra i protagonisti della riunione che si svolgerà il 6 novembre al Palafijlkam di Ostia, organizzata dalla Unicorner di Marcello Paciucci e Lamberto Petrecca. Lo rintracciamo mentre si allena nella Boxe Casalbruciato, in pratica nella palestra dove ha cominciato. Tra l’altro Emiliano proprio in questi giorni è stato raggiunto da una bella notizia: lui e il francese Malik Bouziane si affronteranno per il titolo, rimasto vacante, dell’ Unione Europea nella categoria dei gallo.
Con lui partiamo dalle origini, perché ha scelto il pugilato…
“ Diciamo che ero il classico bullo di strada. Per questo motivo mio padre mandò me e mio fratello a sfogarci in una palestra. All’inizio consideravo i pugili come dei matti. Per me non aveva senso vederli, prima di combattere, parlare e scherzare tra loro, poi quando salivano sul ring si affrontavano a suon di pugni, e abbracciarsi finito il match. Erano cose che non riuscivo a capire. Poi con il passare del tempo ho compreso la vera essenza di questa disciplina sportiva”.
Flaviano, il fratello di Emiliano, era considerato da dilettante una grande promessa…
“ Un giorno mio fratello perse un match e io lo criticai. Lui non la prese bene e quel giorno tra di noi nacque una ripicca. Io scommisi che nel pugilato sarei arrivato più in alto di lui. Così è stato. Ma la verità è che Flaviano ha smesso, aveva altri interessi e ambizioni. Peccato perché era un campione nato, gli bastavano pochi giorni di palestra per vincere un match o un torneo; aveva mani pesanti, quello che toccava distruggeva”.
Salvini attualmente è senza lavoro…
“Prima lavoravo nel ramo dei trasporti, facevo l’autista. In giro purtroppo ci sono sempre contratti a tempo determinato. Adesso mi dedico completamente al pugilato e alla famiglia. Anche perché ci sono buone prospettive che cercherò di quantificare economicamente”.
Quale è stato tra i professionisti il match più difficile?
“Non saprei dire. Anche perché ho combattuto per 15 anni con un problema nel sangue. Senza saperlo avevo una strana forma, chiamata anemia da sforzo. Me l’hanno scoperta da poco a Villa Stuart. Adesso grazie all’interessamento di Massimo Scioti e del dottor Bianco sono sotto cura, ma soprattutto seguo una dieta ferrea, vista la mia intolleranza per alcuni cibi. Prima della cura io andavo bene per 4 o 5 riprese, poi calavo improvvisamente. Così è avvenuto con Maludrottu e il francese Kaya. Pensavo di aver sbagliato allenamento, ma così non era. Anzi più mi allenavo e più mi affaticavo, compreso il footing mattiniero”.
Con Morra hai disputato uno dei più bei match visti sui nostri ring…
“Con Morra per esempio se facevo qualcosa di più alla fine sarebbe andata diversamente, anche se non avevo perso comunque. Con Bracco, che reputo superiore a Morra, le cose sono andate bene perché ho avuto il tempo necessario per allenarmi e oltrettutto stavo finalmente in cura per il mio disturbo”.
Tu sei stato scelto come co-challenger insieme a Malik Bouziane per il titolo dell’ Unione Europea.
“Conosco bene il mio avversario avendolo già incontrato due volte da dilettante con una vittoria a testa. E’ un avversario difficile perché è alto e combatte con una guardia larga che ti disorienta. Un po’ come faceva Carmine Molaro da dilettante. Ma adesso con l’esperienza acquisita tipi così non mi preoccupano, basta non fare il loro gioco e corrergli dietro”.
Qual è il tuo impegno più immediato?
Il 6 novembre dovrei battermi con Luigi Mantegna nella riunione organizzata dalla Unicorner al Palafijlkam di Ostia. Mi presenterò sui 58 kg., sopra la categoria dei gallo, ma sto facendo un tipo di allenamento basato sul potenziamento muscolare. E’ un match che ho fortemente voluto per non rimanere troppo tempo senza combattere prima degli impegni con titolo in palio”.
Hai qualche interesse al di fuori del pugilato?
“Mi piace ballare, soprattutto la Salsa. Ci metto un pizzico di fantasia, come nel pugilato. A lezione sono tra i migliori. Mi emoziona ancora un po’ quando mi esibisco in un locale, sembra che tutti stanno a guardare me”.
Segui il pugilato? Hai qualche campione tra i preferiti?
“Devo dire che non mi interessa. A me piace praticarlo. Non ho idoli. A differenza di altri non ho un soprannome e non ho tatuaggi. Il tatuaggio per me è valido solo c’è un motivo importante”.
In ordine di tempo sei l’ultimo acquisto della Unicorner, cosa pensi di Marcello Paciucci e Lamberto Petrecca?
“Marcello lo conosco e mi conosce da quando muovevo i primi passi da dilettante. Petrecca non lo conoscevo. Con loro vado perfettamente d’accordo e ho un buon dialogo”.
sei il migliore
tanta fortuna
ho visto combattere Salvini a Brescia due anni fa, è molto mobile sul tronco e molto bravo a mettere i colpi mandando a vuoto l’altro e colpendo d’incontro.
in bocca al lupo.