di Alfredo Bruno
Con Davide Buccioni le sorprese sono sempre dietro l’angolo: una tra le sue capacità maggiori è trovare luoghi impensabili per lo svolgimento della riunione. Un ex maneggio vederlo scritto lascia qualche perplessità, ma quando ci siamo diretti all’ interno dell’ Acqua Acetosa quell’ impianto circolare circondato da sculture per un attimo ci ha dato l’illusione di essere davanti alla riproduzione del Madison Square Garden di New York con l’inconfondibile forma circolare. Dentro poi era tutto predisposto alla perfezione con numerose sedie per il parterre, effetto luci hollywoodiano, stereo all’ultimo decibel, ma senza gracchiate e sbavature. La nostra sensazione quando entriamo è che quell’impianto sia sempre esistito per la boxe, e speriamo che non sia l’attimo fuggente di una metamorfosi come nel film “La Stangata”.
Speriamo che il Coni e il Comune capiscano che dopo l’inavvicinabilità del Pala Tiziano la boxe abbia trovato la sua sede, se non fissa, almeno ideale con costi alla portata soprattutto per le società dilettantistiche romane, che nella stagione autunnale e invernale rischiano di rimanere al palo dal lato organizzativo. Un conto è organizzare dentro una palestra e un conto è organizzare dentro un impianto come quello dell’ Acqua Acetosa. Intanto grazie a Buccioni godiamoci questo Madison Square Garden di casa nostra.
Il promoter romano in pratica ha mantenuto quasi tutte le sue promesse. Nella serata oltre ad un’ incredibile affluenza di pubblico, per dirla in gergo si è superato il pienone, hanno fatto bella mostra di sé i vip per la gioia dei cacciatori di autografi. Noi nel nostro raggio limitato d’azione, difficile trovare uno spazio libero anche per camminare, abbiamo intravisto Giorgio Pasotti, idolo dei giovani, Jimmy Ghione, che speriamo stavolta non sia una talpa infiltrata per Striscia la Notizia, la bella Giulia Gorietti, Franco Califano, ormai una presenza abituale nel mondo dei guantoni soprattutto quando combatte il suo omonimo, il solista dei Tiromancino per finire da parte nostra con i calciatori Firmani e Tulli.
La riunione un po’ a sorpresa è cominciata in anticipo per arrivare con precisione alla diretta di Rai Sport Sat. Seguiremo nella nostra cronaca scritta l’iter cronologico invece di quello canonico del match clou. Sono logicamente i dilettanti ad espugnare per primi il ring. Cauteruccio ha un fisico robusto che si differenzia da quello di un ragazzo come Campisano, ma niente è più ingannevole, perché il primo si trova a fronteggiare un avversario più veloce e continuo. Applaudito uno scambio ai ferri corti nel secondo round, mentre il verdetto non sfugge al promettente allievo di Prestipino e Sinacori. Pileggi ha ormai il suo pubblico, si allena nella Talenti Boxe, e da Montesacro quasi tutti vengono per vedere all’opera “Cacetta”, che tra l’altro quando arriva a segno lascia pure il segno. Zaccagno, condotto all’angolo da Volpe, è un fighter che concede poco spazio all’avversario, che in questa occasione rimane con le polveri bagnate, e negli scambi risponde colpo su colpo con la stessa efficacia. Parità e applausi sono tutti per i due bravi pugili. L’ultimo match in maglietta vede di fronte il più che promettente Ricci, ultimo gioiello prodotto da Luciano Sordini, e Angeletti, pugile solido con un martello al posto del destro. Il match si fa subito incandescente con un Ricci, emulo del Cassius Clay prima maniera, e un Angeletti all’ ostinata ricerca del ko. Il pugile di Fiumicino ha maggiore velocità nei colpi che porta in serie, ma si espone alle pericolose reazioni dell’allievo di Pili. Negli ultimi secondi del match Ricci si lascia sorprendere da una bordata terrificante e si deve accontentare del pari.
Tocca quindi ai professionisti. Seguiamo con molta curiosità l’esordio di Manuel Ernesti che se la vede con Segurini, allievo di Meo Gordini. Il neoacquisto della BBT parte alla grande con colpi ficcanti per lo più in linee esterne. Segurini cerca di arginare la tempesta come può. Dalla terza ripresa cala il ritmo, perché Ernesti deve ancora imparare a distribuire le sue forze. Logicamente ne approfitta il suo avversario che lo pressa fino alla fine del match, anche se l’allievo di Sordini va spesso a segno, sia pure con colpi isolati. Vittoria senza discussioni per Ernesti, che ha lasciato una buona impressione.
Massimiliano Buccheri stavolta ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie e ha terminato il match in debito d’ossigeno contro Pizzo. Il match era valido come semifinale nella categoria dei supermedi per la Coppa Italia. Il “Boom boom” della Casalbruciato parte in tromba e sorprende l’avversario con una bella serie. Dal secondo round Pizzo cerca di prendere l’iniziativa, spezzata dalle improvvise zampate di Buccheri. Nel terzo round il romano è rintronato da un preciso sinistro ma si ripaga con gli interessi. Il match è intenso e Buccheri ricorre anche a un po’ di mestiere per frenare l’irruenza dell’avversario. Nel quinto round il sinistro di Pizzo trova il bersaglio, ma nel finale un’ imprevedibile serie del romano riequilibra il round. Nell’ ultimo round Buccheri appare stanco e gigioneggia, Pizzo non ne approfitta e perde il match.
E’ la volta di “Chico” Califano che ha di fronte Boyadiyan, un avversario dal record interessante. L’allievo di Piatti comincia alla sua maniera con colpi ficcanti al corpo in attesa che si scopra il volto dell’avversario. Boyadiyan pian piano esce dal guscio e dimostra la sua pericolosità con il gancio sinistro che porta rapido dalla media distanza. Simone varia i temi portando in successione al jab sinistro il destro dritto, ma il belga oltre a rispondere incassa pure con disinvoltura. Il match è duro e l’azione del “Chico” viene frenata da un montante nella quarta ripresa. Alla quinta ripresa Califano carica i colpi, ma si espone alla reazione del belga, che a sua volta accusa un tremendo destro sul finire del round. La maschera impenetrabile di Boyadiyan nella fase conclusiva lancia lievi segnali di cedimento anche se il match finisce con uno scambio al cardiopalma. Vittoria meritata e prova positiva per il “Chico” del Tufello, soprattutto rapportata ad un avversario di valore come il belga.
E’ la serata di Adriano Cardarello, che sembra intenzionato a bruciare le tappe per recuperare quell’ anno e mezzo lontano dal ring per un incidente. Il pugile di San Basilio, che si allena nella Talenti Boxe, è chiamato a discutere sul ring la sua prima tesi per un titolo, ma soprattutto per la prima volta dopo appena sette match, che non lo hanno visto superare la sesta ripresa, deve affrontare le dieci riprese. E’ senz’altro quest’ultima preoccupazione a farlo iniziare con il freno a mano tirato il match con l’argentino Fraga. Colpi d’assaggio e fase di studio sono il refrain della prima ripresa. Nella successiva il pubblico sussulta per un pericolso sinistro schioccato da Fraga, ma applaude per un destro di Cardarello. I due sono prudenti e sembrano aspettare l’occasione sotto forma di errore altrui. L’arbitro invita ad una maggiore combattività ed è Adriano nel quarto round che rientra dopo una schivata con un bel destro che va a segno. Wonder Boy infittisce la ragnatela dei suoi colpi e in qualche occasione il sinistro, che sembra inizialmente d’appoggio, accelera invece nella fase conclusiva. Il match entra decisamente nel vivo anche perché l’argentino dimostra di non essere un carneade e quando accorcia la distanze il suo gancio sinistro non perdona. Nella settima ripresa Fraga concentra i suoi attacchi al corpo. L’argentino ottiene risultati con un bel jab sinistro seguito dal destro. Adriano prova ad attaccare ma si “scotta” su un destro d’incontro. Dall’ottavo round Cardarello danza sulle punta dei piedi e porta con insistenza un sinistro di disturbo sull’avversario, che però mantiene l’iniziativa, spezzata da un destro di Wonder Boy che infiamma il pubblico. Il nono round vede Fraga sorprendere con il destro e nel finale i due vanno a vuoto. Nel decimo round Adriano sgambetta per esorcizzare stanchezza e tensione. Fraga attacca ma non trova la misura, mentre il romano lo pesca con frequenza da lontano. Il verdetto dei tre giudici ( Rega, Van der Gott e Zaccardi) non si fa attendere molto e risulta in carta carbone con un 96 a 94 per Wonder Boy.
RISULTATI
Dilettanti
Juniores – Welter: Alex Campisano ( Roma Ticolore) b. Andrea Cauteruccio ( Sordini Boxe).
Seniores – Superwelter: Mattia Pileggi ( Talenti Boxe) e Stefano Zaccagno (Scuola Boxe A. Volpe) pari. Mediomassimi: Mirko Ricci ( Sordini Boxe) e Riccardo Angeletti ( New Fitness 2002) pari.
Professionisti
Superwelter: Adriano Cardarello ( BBT – kg. 69, 600) b. Ignacio Lucero Fraga ( Argentina – kg. 69, 600) a.p.10 – Titolo Mondiale jr. IBF.
Supermedi: Massimiliano Buccheri (BBT – kg. 77,000 ) b. Massimiliano Pizzo ( Cavallari – kg. 76,900) a.p.6 -Semifinale Coppa Italia.
Leggeri: Simone Califano ( BBT – kg.61,800) b. Karen Boyadjyan ( Belgio – kg.61,500) a.p.6
Superwelter: Manuel Ernesti (BBT – kg. 69,400) b. Alessandro Segurini( kg. 69,300) a.p. 6.
Arbitri: Barrovecchio R. (c.r.), Bianco, Lamusta, Rega, Di Mario, Zannoni.
Medico: dott. Andrea Fabbricatore, dott. Francesco Leonelli.
per riccardo
bravo amore mio sono fiera di te…un bacio da chi sai tu…nespolina!!!