di Giuliano Orlando
Potremmo definirlo un regalo di Natale, ritardato di qualche giorno. Non capita spesso di preparare una sfida per conquistare un interim, e vederla trasformata in mondiale vero al momento del dunque. A distanza di sedici mesi dall’ultimo tentativo mondiale, quando il 30 agosto 2014 ad Halle, il cruiser Mirko Larghetti, tentò invano di scalzare il tedesco Marco Huck dal trono WBO, nonostante una prova di grande orgoglio e coraggio, un altro italiano, nuovamente in Germania, tenterà la grande impresa. Si tratta del romano Giovanni De Carolis (23-6), 31 anni, che sul ring di Offenburg, ritroverà il ventenne Vincent Feigenbutz (21-1), già affrontato lo scorso 17 ottobre a Karlsruhe. Nell’occasione la vittoria ai punti del tedesco, lasciò molti punti interrogativi visto l’andamento di quel match. Feigenburg nella prima ripresa venne contato e terminò in grande affanno, De Carolis proseguì ad attaccare e per oltre metà match condusse la battaglia da protagonista. Il recupero nella seconda parte da parte del campione, che metteva in palio l’interim supermedi WBA e la cintura GBU, convinse i tre giudici, ma non certo l’angolo dell’italiano e neppure il sottoscritto. Il pari sarebbe stato già un regalo al pugile di casa. Il fatto che da parte tedesca sia stata accettata la rivincita, la dice lunga su quel verdetto. Una rivincita che nel frattempo è salita di qualità. Il previsto interim si è trasformato in mondiale regolare, avendo la sigla WBA assegnato il titolo, che era vacante, al tedesco. Incentivo per entrambi, che daranno il meglio. Feigenburg ha il pronostico dalla sua, oltre che il pubblico. Alla Baden-Arena è previsto il tutto esaurito, il tocco in più per facilitare il compito al ragazzo di casa. La Germania abituata in passato ad un buon numero di mondiali, in questo momento, oltre a Feigenburg, ha solo Arthur Abraham, origini armene titolare WBO nella stessa categoria. La sfida di Offenburg, ha nel suo contesto alcuni riferimenti importanti. Qualora il tedesco dovesse mantenere la corona, si confermerebbe il più giovane titolare tedesco, scalzando Graciano Rocchigiani, genitori sardi, che divenne campione il 12 marzo 1988 a Dusseldorf, a 24 anni, battendo Vince Baulware (Usa) per l’IBF. Tre gli italiani che hanno conquistato il mondiale supermedi e tutti lo hanno fatto su ring stranieri per il WBC. Il primo è stato il romano Mauro Galvano che il 15 dicembre 1990 a Montecarlo, centrò l’obiettivo battendo ai punti l’argentino Mario Matteoni. Sei anni dopo, il romano d’adozione, campano di nascita, Vincenzo Nardiello andò a compiere l’impresa a Manchester in Inghilterra, superando sui 12 round, il sudafricano Thulane Malinga. Terzo della serie italiana, il veneto Cristian Sanavia, il 5 giugno 2004 a Chemnitz in Germania, scalzò l’idolo di casa Markus Beyer, con una condotta di gara attenta e precisa. Sabato tocca a Giovanni De Carolis, professionista dal 2007, alla quinta trasferta fuori dall’Italia. Finora tutte negative, ma stavolta la posta in palio è davvero importante, quindi dovrà disputare il match della vita. I supermedi, nati nel 1984, una delle più giovani tra le classiche, ha messo nel proprio albo d’oro, nomi di grandissimi campioni: Sugar Leonard, Thomas Hearns, Roy Jones jr., Nigel Benn, Chris Eubank, Michael Nunn, Joe Calzaghe, Carl Froch, Mikkel Kessler e Lucian Bute per citare solo i super. L’Italia ci ha provato quindici volte, questa à la sedicesima, sperando sia quella che ci porta la quaterna. L’incontro di Offenburg verrà ripreso in diretta da Deejay TV con inizio alla ore 23.