Valentino Manfredonia nasce in Brasile il 29 settembre del 1989. Inizia a muovere i primi passi nel mondo pugilistico all’età di 10 anni a Napoli presso l’A.S.D. Pugilistica De Novellis, famosa palestra di pugilato situata nel quartiere Rione Traiano, nota per i tanti successi ottenuti non solo in ambito sportivo ma anche per l’intensa attività svolta nel sociale con i ragazzi “difficili” del quartiere. Valentino vanta all’attivo 66 incontri, due titoli italiani (nel 2006 e nel 2007) e due medaglie di bronzo ai tornei internazionali svolti in Lituania e in Croazia durante la sua attività nelle categorie giovanili, poi un buco di 2 anni e la rinascita fino alla conquista del Campionato Italiano Elite nel Dicembre scorso.
Finalmente è arrivato il tricolore agli assoluti..
“Finalmente è arrivato il mio momento!! Dopo tanti sacrifici ce l’ho fatta!! Al verdetto finale pensavo di non esserci riuscito perché il match è stato fermato, perché dalla mia ferita fuoriusciva troppo sangue, ma l’ esito finale ha premiato tutti i sacrifici! Ho vinto, sono Campione Italiano! un mix di emozioni indescrivibili”.
Riassumici la tua scalata al titolo italiano
“In tutto ho disputato 6 match, due nelle fasi regionali e quattro nelle fasi nazionali. Ovviamente tutti vinti e più vincevo più mi allenavo per la voglia di arrivare al mio unico obiettivo…Vincere!
Qual’è stato il match più bello e quale quello più difficile?
“Il match più bello è stato ai quarti di finale contro il lombardo Oberti, perché forse proprio da quel match hanno capito il talento che c’ è in me..! Il più difficile è stato la finale ma non è stato difficile a livello tecnico o atletico, ho avuto un po’ di difficoltà a causa della ferita che continuava incessantemente a sanguinare e non mi permetteva di vedere bene con entrambi gli occhi”.
Avevi già incontrato Sperandio…
“Ho combattuto contro Sperandio in occasione dei Campionati Italiani Juniores nel 2007 e obiettivamente all’epoca era più bravo di me anche in virtù della maggiore esperienza che aveva del ring. In quell’occasione vinse meritatamente”.
Secondo te, come si diventa campioni?
“Con impegno costante negli allenamenti e non solo..chi sceglie di fare questo sport sceglie anche di modificare stile di vita con sacrifici enormi anche nella quotidianità come un alimentazione sana e una vita regolare. I risultati si ottengono con i Sacrifici!”.
Quando come e perché hai scelto di fare la boxe?
“Ho messo piede in palestra per la prima volta a 10 anni con l’intento di dimagrire. con il susseguirsi delle lezioni mi appassionavo sempre di più e così cresceva anche il mio impegno negli allenamento fino ad arrivare al mio primo match a 14 anni. Primo match, prima vittoria. Lì ho capito che appartenevo alla Boxe!”.
Hai una brillante carriera pugilistica segnata da tanti successi nelle categorie giovanili e da un buco (vuoto) di 2 anni…raccontaci quel periodo
“Sono stato Campione Italiano dei 66 Kg nel 2006 e dei 75 Kg nel 2007 poi tra il 2009 e il 2011 stavo per appendere i guantoni al chiodo. Non avevo più voglia di fare pugilato complice anche un infortunio alla spalla che, nonostante l’operazione, non riuscivo proprio a recuperare. Iniziai a darmi alla “vita mondana” tra cibo, drink e qualche sigaretta. Ormai per tante persone ero un ex pugile con due titoli italiani alle spalle. Nell’ambiente pugilistico avevo perso “considerazione”, non ero più nessuno ma con questo titolo vinto a Novara sono rinato”.
Quale e stato il momento più bello della tua carriera e quale quello più brutto?
“Il momento più bello della mia carriera è stato senza dubbio la vittoria dei Campionati Italiani Assoluti, un momento indescrivibilmente emozionante. Io Campione Italiano, dopo tanti sacrifici finalmente sono il Numero Uno. Il momento più brutto è stato quando 2 anni fa stavo per mollare tutto. Stavo per rinunciare a tutto ciò che ho sempre sognato”.
Ti sei trasferito da Napoli a Rimini, perché questo cambiamento?
“Sono arrivato a quel punto nella vita in cui bisogna fare delle scelte..mi ero prefissato l’obiettivo di vincere i Campionati Italiani e se volevo allenarmi senza distrazioni impegnandomi al massimo a Napoli non potevo più stare. Obiettivo raggiunto!”.
Hai un pugile preferito a cui ti ispiri e perché?
“Il mio pugile preferito è Alì. Mi ispiro a lui perché era un grande campione dentro e soprattutto fuori dal ring. Vedevo i suoi match fin da piccolo, tanti amici e alcuni maestri dicono che ho un po il suo stile “vola come una farfalla e punge come un’ape”.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
“Il mio obiettivo è partecipare alle Olimpiadi di Rio e magari concorrere per la vittoria. E’ il sogno di ogni atleta ma per me è differente perché sono nato in Brasile e per me sarebbe il massimo vincere una bella medaglia nella terra dove sono nato. Pensando al presente, dopo il titolo Italiano devo cercare di convincere i tecnici della nazionale convincendo anche in ambito internazionale! Mi stuzzica anche l’idea di combattere come professionista.
Chi vuoi ringraziare e a chi vuoi dedicare questa vittoria?”.
“Ringrazio infinitamente il mio Maestro Guido De Novellis! Anche se ho fatto parte dell’Emilia Romagna in questi campionati, lui mi ha insegnato tutto ed è stato nel mio angolo sempre, nelle belle vittorie e nelle brutte sconfitte senza mai lasciarmi solo. Anche a Km di distanza, sia quando mi alleno che quando combatto, sento e ascolto i preziosi consigli e gli insegnamenti che mi ha impartito nel corso degli anni. Ringrazio il mio preparatore atletico, Valerio Esposito, nonché mio grande amico: parte della mia rinascita è opera sua, grazie a lui ho recuperato dall’infortunio alla spalla e sono ritornato al top della condizione dopo 2 anni di stop. Ringrazio i tecnici Gennaro Marcone e Bruno Valente e tutta la Pugilistica De Novellis. Il raggiungimento di questo importante traguardo lo dedico alla mia famiglia e a tutti gli amici che mi hanno sempre sostenuto”.
(Valerio Esposito)
Disegno di Corrado Romagnuolo