di Giuliano Orlando
L’Italia espugna il ring di Francoforte e l’Ucraina ci lascia le penne a Buenos Aires. Vittoria pesante contro una Germania che non voleva perdere. Tutto inutile, grazie alle prove maiuscole di Barriga (49), Djelkhir e in particolare dell’ungherese Szello, che ha battuto il campione tedesco Witt, rimettono in gioco la franchigia guidata da Francesco Damiani, che al momento figura in testa alla classifica, precedendo l’Ucraina di un punto (17-16), situazione transitoria, visto che mancano ancora due turni e diversi recuperi, due per l’Ucraina e uno per l’Italia, ma quello che più conta è il confronto diretto del 22 febbraio a Gela nella parte meridionale della Sicilia, in provincia di Caltanissetta. Chi vince conquista la testa del girone, salvo imprevisti nei recuperi, con l’Ucraina che affronta due volte la Germania nelle vesti di favorita, mentre i Dolce & Gabbana vanno in Algeria l’8 marzo, impegnati nei 49, 56, 64, 75, 91 gli stessi pesi del confronto di Francoforte. Tornando alla vittoria in Germania, la scelta di Barriga è stata una mossa indovinata. Il filippino è decisamente uno dei top della categoria, molto migliorato tecnicamente e tatticamente. Hanno deluso il serbo Stankovic e ancor più il romeno Juratoni, battuti in modo chiaro da Sopa (64) e dal non eccezionale Radovic. Un vero peccato, perché rappresentavano punti fermi. Adesso Damiani dovrà fare il possibile per far venire in Italia l’irlandese Quigley, campione d’Europa e vice mondiale e recuperare Russo, purtroppo turbato dalla situazione delle gemelline, che destano preoccupazioni in famiglia. Per fortuna il magiaro Szello si conferma la vera punta dei massimi e da come ha dominato il campione tedesco Witt, potremo contare su di lui. L’altro evento a sorpresa, l’imprevista sconfitta dell’Ucraina a Buenos Aires, di fronte ad un’Argentina che non ti aspetti. I trionfatori della storica vittoria, sono tre pugili che si erano esibiti a Porto Torres nella sfida perduta 4-1 con i Dolce & Gabbana. Si tratta Blanc (49), battuto dal filippino Barriga in maniera netta, di Melian (56) il più esperto della squadra, dominatore dell’italiano Crudetti e del superleggero Aquino, un professionista imbattuto (15), che il nostro De Donato superò con un match di grande intelligenza tattica, annullando l’indubbia potenza di un rivale atleticamente più forte. I tre hanno dato all’Argentina la vittoria più importante contro la franchigia ucraina fino ad allora imbattuta. Blanc ha imposto a Kudriakov, che si era messo in luce all’esordio battendo il nostro Conselmo lo scorso 13 dicembre a Broary, un ritmo insostenibile, vincendo largamente. Lo stesso tema si è avuto con Melian nei confronti di Avagyan, un armeno di 23 anni che debuttava nelle WSB, ma non era certo uno sprovveduto. Bronzo agli europei di Minsk e titolare ai mondiali di Almaty, dove aveva battuto Parrinello per i quarti, fermato dal cubano Carrazana Ramirez solo ai punti. Di fronte a Melian non è praticamente esistito, badando solo a limitare i danni. Giustificando in un certo senso la sconfitta di Crudetti in Sardegna. Che la sfida nei 64 kg. tra il bronzo olimpico, il lituano Petrauskas e il professionista locale Aquino fosse il clou, nessuno lo dubitava, l’andamento del confronto ha superato le attese. Il più alto argentino che nonostante la sconfitta con De Donato aveva impressionato, partiva decisamente ad handicap sotto gli assalti di un Petrauskas che puntava alla demolizione del rivale. Alla fine del primo round, Aquino sembrava sull’orlo della disfatta, contato dall’arbitro, finiva il round decisamente in difficoltà. Non cambiava la situazione nel secondo, anche se Aquino riprendeva fiducia nei suoi mezzi. Infatti dalla terza ripresa le cose cambiavano radicalmente e le lunghe leve dell’indigeno cominciavano a mettere in imbarazzo Petrauskas in debito d’ossigeno e solo l’orgoglio gli permetteva di finire in piedi. Una grande vittoria, che il pubblico di Buenos Aires non finiva più di applaudire. Per riflesso la prova del nostro mancino milanese assume un valore ancora maggiore. Gli altri due confronti sono arrisi agli Otamans, grazie ai quali hanno portato a casa un prezioso punto. Il medio Mytrofanov conquistava la vittoria wo, per assenza di Ozan, che non si presentava al peso, togliendo anche un punto ai padroni di casa. Bella la prova del bielorusso Karneyev nei 91 kg. che dopo aver superato Russo, incamerava un facile successo sull’esordiente Solis.
Gli altri due posti del girone A, utili per accedere ai quarti, sembrano sorridere agli USA e alla Germania. La prima con un sussulto d’orgoglio ha messo in angolo l’Algeria che presentava a Miami il miglior quintetto, con Flissi argento mondiale, finito clamorosamente ko al secondo round, dopo aver dominato il primo, Brahimi superato da Fulton, mentre il forfait di Ghadi completava la disfatta, dopo la sconfitta di Abbadi, titolare a Londra contro Delgado Suarez, ventenne dell’Ecuador. Unica vittoria algerina del solito Bouloudinats sul debuttante Temple.
Nel Girone B, due confronti nel rispetto dei pronostici. L’Azerbajan a Guba, domina la Polonia fanalino di coda, senza una vittoria in carniere e tre soli successi dei singoli, contro 37 sconfitte. Il Kazakistan passa a fatica in Messico (3-2) e mantiene il secondo posto, anche se deve mettere in passivo il ko subito dall’esperto Zhakupov contro il locale Emigidio, tipo sempre pericoloso, che ha ottenuto una vittoria clamorosa. Il kazako vanta successi sul cubano Cervantes, sugli ucraini Ilnytskyy e Butsenko, e il moldavo Riscan. Non un signor nessuno. Il confronto tra Russia e Cuba slitta al 12 marzo.
Si riprende il 21 e 22 febbraio con la penultima giornata delle qualificazioni. Per l’Italia l’appuntamento di Gela contro l’Ucraina il 22 (sabato) diventa decisivo per l’assegnazione del vertice. Solo in caso di vittoria italiana la situazione potrebbe cambiare, diversamente l’Ucraina ha tutti i numeri, anche aritmetici per vincere il girone. Si combatte nei 52, 60, 69, 81 e +91. I nomi su cui può contare il ct. Damiani sono: Picardi e Selby (52), Conceicao e Valentino (60), Mangiacapre e Pintaudi (69), Benchabla e Mullenberg (81), Nistor e Joyce (+91).