Nino Benvenuti nella sua carriera ha compiuto vari capolavori. Nella triade di sfide con Emile Griffith per molti il capolavoro fu il primo match; ma se andiamo a vedere i fatti il primo match con Griffith fu la rivelazione, il secondo fu la sconfitta, mentre il capolavoro fu questa terza sfida che si svolse nel nuovo Madison Square Garden di New York davanti a 18.000 spettatori paganti con record d’incassi. Alla vigilia Emile Griffith era dato favorito per 2 a 1, a pilotare le quote fu il secondo match che Nino perse nettamente, anche se a sua scusante c’era il riacutizzarsi di un infortunio subito in allenamento.

Nelle prime riprese la bella scherma, soprattutto il jab sinistro, aveva frenato la scomposta ma efficace aggressività del pugile delle Isole Vergini. Dal quinto round il logorante martellamento dalla corta distanza cominciava a dare i frutti per il campione, che appariva perfettamente allenato. Ma nella nona ripresa il capolavoro del triestino sotto forma di un fulmineo gancio sinistro che si abbatte sulla mascella di Griffith, che si ritrova al tappeto e fa scattare in piedi i 18mila spettatori. Un’esecuzione perfetta che solo un fuoriclasse poteva effettuare. Griffith si alzò subito, frastornato, e dopo i fatidici 8” si gettò come una furia contro l’avversario. Benvenuti calmo non cercò la vittoria clamorosa, ma attese al varco il campione con il suo “invincibile” sinistro. Griffith attaccava, ma inevitabilmente si scopriva e faceva il gioco del triestino, che nel 10 round chiudeva Griffith alle corde mettendo a segno una pesante serie di sei colpi, tutti a segno. L’iniziativa era sempre di un Griffith infuriato, ma poco lucido. Nell’ultimo round il colpo di scena: Griffith attacca disperatamente e mette a segno un terribile destro alla mascella di Nino che piega leggermente le gambe. L’orgoglio e la perfetta condizione fisica dell’italiano evitano la “catastrofe” e si arriva alla fine della 15ma ripresa. Due giudici videro vincente Benvenuti per 8 a 6, mentre il terzo assegnò il pari 7 a 7.
Nella stessa serata Joe Frazier, all’epoca grande promessa, frantumò Buster Mathis che da dilettante lo aveva superato per ben due volte. Nel match d’apertura ci fu l’esordio americano di Bruno Arcari che superò nettamente ai punti in 4 riprese il portoricano Pablo Lopez. Il ligure-ciociaro piacque molto alla platea che accompagnò la sua azione demolitr

Di Alfredo