di Alfredo Bruno
Il PalaBoxe di piazza Mancini riapre i battenti venerdì 14 marzo con inizio alle 20,30 con una riunione organizzata dalla BBT di Davide Buccioni, colui al quale bisogna riconoscere di aver nuovamente stimolato la passione per la boxe, che era rimasta sottotraccia per motivazioni varie, non facili da elencare. Apparentemente potrebbe sembrare la classica riunione di routine, di avvicinamento a manifestazioni più importanti. Quella classica riunione che una volta veniva fatta con cadenza regolare in vari scenari romani come il Palazzetto, l’Ambra Jovinelli, il Flaminio, la Cavallerizza, che faceva intendere ai romani che il venerdì era giornata dedicata alla boxe. Questo si sa che è uno dei sogni di Davide Buccioni, ma non è escluso che riesca anche in questa impresa.
C’è sempre da tener presente che le serate, targate BBT, sono ormai sinonimo di spettacolo con trovate a sorpresa e con la presenza di numerosi vip del mondo dello spettacolo, della politica e della finanza.
Intanto il primo colpo l’avvocato coi guantoni lo immette nei canali dei media con il ritorno di Alessio Sakara, “Il Legionario”, colui che nelle sue prime apparizioni era stato bombardato dalla curiosità generale per i suoi trascorsi in sport estremi come l’UFC, il MMA e la Vale Tudo brasiliana, di cui è uno dei massimi cultori. Alessio, 27 anni, sale nuovamente sul ring romano per riprendere le fila di un discorso con quella che è stata insieme al calcio la sua prima passione. Il giovane imparò l’abc nella Sjlpia Boxe di Torvajanica, nella scuola di Silvano Falloni all’epoca in cui in quella palestra muoveva i primi passi come giovane promessa, un certo Vittorio Oi. Nel 2004-2005 Sakara impressionò favorevolmente anche per una potenza non indifferente con una serie di 5 vittorie prima del limite nella categoria dei massimi leggeri. Fino a quando non incontrò il francese Jean Mar Monrose al Centralino del Tennis. In quell’occasione il divario di esperienza apparve troppo netto a favore del francese, che più tardi diventerà campione d’Europa. Una sconfitta…non fa primavera, ma “Il Legionario” richiamato dalle sirene di altri sport, dove il guadagno tra l’altro era nettamente superiore, decise di appendere i guantoni al chiodo. Evidentemente quel chiodo non era solido e i guantoni sono ricaduti nuovamente nelle sue mani, e così il cultore dell’ antico “Pancratius” appare deciso e determinato a riprendere le fila di un discorso interrotto pochi anni fa. A conrastargli il passo è stato chiamato Andreas Gunther (+ 5, – 11), 27anni, che si presenta come un buon banco di prova, avendo perso dignitosamente tre anni fa con Giacobbe Fragomeni.
Durante la serata rivedremo all’opera Manuel Ernesti (+ 2), 22 anni, opposto al padovano Mirco Magon ( + 7, – 2, = 1), 32 anni, per la semifinale nella categoria dei superwelter. Il pugile allenato da Luciano Sordini è reduce dal brillante successo prima del limite ottenuto contro il francese Esnault. Si sa che il pugilato romano sogna con Adriano Cardarello e Manuel Ernesti, non solo per la giovane età di entrambi, ma anche per la loro bravura. “The Diamond” nella serata di venerdì dopo appena due match è chiamato alla prova del fuoco contro un avversario che ha ambizioni rivolte al titolo italiano e che in virtù della sua maggiore altezza cercherà di sfruttare l’allungo superiore, anche se non disdegna la bagarre. Il giovane romano comunque è entrato agevolmente nella mentalità del professionismo e non ha mai nascosto le sue ambizioni consapevole della sua boxe spumeggiante ed efficace.
Nella serata c’è anche posto per un esordio: proviene dalla Talenti Boxe del maestro Roberto Ferri e si chiama Federico Ranalli. Lo chiamano “Bad Boy” e questo già la dice lunga sulle caratteristiche di questo welter aggressivo e potente. Da dilettante ha bruciato le tappe con 20 vittorie e una sola sconfitta. Ha 24 anni e non conosce le mezze misure, sale sul ring per sfondare. Questo può diventare una sorta di avviso di garanzia per il serbo Baskim Jakupi, anch’esso un esordiente tutto da scoprire.
Grande Sakara e grande davide Buccioni. Il pugilato a Roma era morto e ora rivive di grande splendore. Complimenti per il sito.