Tony DeMarco è stato campione del mondo dei welter nel 1955. La categoria si rinnovava all’epoca dopo il dominio di due fuoriclasse come Ray Sugar Robinson e il cubano Kid Gavilan, e all’orizzonte sorgevano le nuove leve con Carmen Basilio, Johnny Saxton, Tony DeMarco e Gil Turner, che fu considerato da molti un “re senza corona”. Tony DeMarco non smentiva le sue origini siciliane. Per lungo tempo fu associato nella parentela con Paddy De Marco, che fu campione del mondo dei leggeri. Ma col tempo venne fuori la verità tra i due che si scontrarono con verdetto favorevole di stretta misura per Tony. Il “mistero”, si fa per dire era già stato chiarito da tempo. Tony De Marco era nato a Boston aveva origini siciliane e si chiamava Leonardo Liotta, mentre Paddy DeMarco, si chiamava proprio così e il nome Pasquale era stato americanizzato in Paddy. Liotta (DeMarco) si era dato alla boxe fin dai 13 anni partecipando anche ai famosi tornei “Kid Gloves”. A 16 anni voleva passare professionista, ma siccome l’età minima era 18 anni, rubò la carta d’identità al vero Tony DeMarco che all’epoca aveva 18 anni. La curiosità è che il vero DeMarco dovette cambiare nome e cognome, mentre Liotta divenne Tony DeMarco. Curiosità che all’epoca accadevano continuamente soprattutto tra immigrati.
Tony aveva già mostrato il suo valore tra i dilettanti mentre la carriera tra i pro cominciò nel 1948. La potenza era notevole anche se la sua boxe appariva dispendiosa. L’ appellativo “Boston Bomber” rendeva bene l’idea. Il 1953 fu l’anno in cui si mise in luce definitivamente, infatti sul finire superò nella sua Boston due grossi calibri, sia pure tra i leggeri, come Paddy DeMarco, futuro campione del mondo, e Ted Davis, da anni ai primi posti tra i piuma e i leggeri. L’anno seguente consolidò la sua posizione nel ranking mondiale con i successi su Carlos Chavez, Wilbur Wilson, Johnny Cesario, George Araujo, ma soprattutto con il danese Chris Chrristensen, vincitore a sorpresa del quotato Billy Graham. Il campione Johnny Saxton, vincitore di Kid Gavilan, era un pugile che alternava buona tecnica a scorrettezze, sopportate dagli arbitri, che faceva sospettare un “legame” con un ambiente malavitoso che governava la boxe all’epoca. Il 1° aprile 1955 a Boston davanti a circa 9000 spettatori, DeMarco giocò un brutto scherzetto al campione, grande favorito. L’incontro si concluse al XIV round quando l’arbitro Mel Manning rinviava all’angolo Saxton, privo di difesa “bombardato” alle corde. Eppure non era cominciato male per Saxton che metteva in difficoltà lo sfidante nei primi 4 round. Ma dal V round i numerosi tifosi di DeMarco trassero un sospiro di sollievo quando al termine di un attacco Saxton accusò un gancio destro che lo fece sbarellare. Fu l’iniziò di una riscossa che vedeva DeMarco scatenato colpire da ogni posizione fino all’epilogo.
Fu una vittoria che fece molto scalpore all’epoca: Boston aveva il suo beniamino e gli esperti paragonavano Tony De Marco a Rocky Graziano. Il suo regno però durò 70 giorni: il 10 giugno al War Memorial Auditorium di Canastota, Tony deve difendere il titolo dall’assalto di Carmen Basilio, che ci aveva provato in precedenza contro Kid Gavilan. Due strade che s’incrociano tra due “guerrieri” di origini siciliane. Un match senza esclusione di colpi dati e presi. Al XII round è l’arbitro che ferma la furia di Basilio con De Marco alle corde costretto a incassare colpi durissimi. Il match fu talmente spettacolare e drammatico che venne organizzata la rivincita. Nel frattempo Basilio aveva superato ai punti senza titolo in palio il nostro Italo Scortichini, che tanto piaceva al pubblico americano, e Gil Turner; mentre dall’altro lato Tony DeMarco confermava la sua micidiale potenza liquidando in un round Chico Vejar, che veleggiava nei primi posti in classifica. Il secondo capitolo della sfida mondiale tra DeMarco e Basilio si svolse a Boston il 30 novembre in una sorta di par condicio. Cambiò la località ma non il risultato che vide vincitore Basilio di nuovo al XII. Non cambiò lo spettacolo e stavolta il match tra i due meritò pienamente il Titolo di Match dell’Anno 1956. La durezza evocò le grandi sfide tra Zale e Graziano, tra Ray Robinson e Jake La Motta per fare alcuni esempi.
Le due carriere presero strade diverse: Basilio perse il titolo ad opera di Johnny Saxton, ma lo riprese e lo difese con gli interessi contro lo stesso avversario, prima di un passaggio tra i medi che lo vide vincitore di Ray Robinson, dal quale sarà sconfitto nella rivincita; DeMarco dal canto suo non ebbe fortuna, il suo fisico pagò la durezza dei suoi match. Alternò belle prove a match deludenti pur conservando sempre una buona classifica e l’incondizionata passione dei suoi fans di Boston. Si ritirò nel 1962 con un record di 58 vittorie, di cui 32 prima del limite, 12 sconfitte e 1 pari.
Tony De Marco si spense l’11 ottobre 2021 alla bella età di 90 anni. Nel 1998, la città di Boston ha onorato DeMarco rinominando l’angolo tra Hanover Street e Fleet Street come “Tony DeMarco Way”. Nel North End di Boston venne eretta una statua, opera dello scultore Harry Weber. Mete di visite degli appassionati di boxe ai quali sembra di rivedere in flashback emotivi gli scambi selvaggi di Tony contro Johnny Saxton e Carmen Basilio.