LA MIGLIORE PRESTAZIONE DI SEMPRE!

di Leandro Spadari
(foto: BIFFANI)

In attesa che il KARATE si affacci alle Olimpiadi, portando in dote nuovi risultati di altissimo livello (gli Atleti azzurri della FIJLKAM sono, come noto, Campioni del Mondo in carica), le fantastiche medaglie d’oro di Giulia Quintavalle (JUDO) ed Andrea Minguzzi (LOTTA) rappresentano ad oggi la migliore prestazione di sempre…
Con le Olimpiadi di Pechino la FIJLKAM conclude infatti un quadriennio semplicemente favoloso, che vede gli atleti Azzurri dei tre Settori primeggiare a livello internazionale.
In questo momento di grande soddisfazione e, perchè no, di emozione, apprezzamento di tutti deve senza dubbio rivolgersi verso le persone dei massimi Dirigenti tra i quali il dottor Giovanni Petrucci, Presidente del CONI, ed il dottor Matteo Pellicone, Presidente della FIJLKAM. Quest’ultimo ha potuto avvalersi a sua volta della qualificata opera dei Direttori Tecnici Nazionali Felice Mariani (JUDO) e Carlo Marini (LOTTA), e di tutti i loro eccezionali staff, senza dimenticare il meritorio, insostituibile apporto di responsabili, tecnici e strutture della POLISPORTIVA FIAMME GIALLE e del GRUPPO SPORTIVO FIAMME ORO. Per la lotta, in particolare, a livello locale non si possono poi trascurare figure come Renato Rizzoli, Presidente del CONI Provinciale di Bologna ed il suo infaticabile team; Giovanni Morsiani, al tempo stesso Presidente del Comitato Regionale Emilia Romagna FIJLKAM e dello storico Club Atletico Faenza – settore Lotta, da cui si dirama la tradizione faentina in questa specialità, che ha visto salire sul podio Olimpico in passato atleti dello spessore di Vincenzo Maenza e di Gian Matteo Ranzi mentre non è comunque da passare sotto silenzio la partecipazione a Pechino 2008 del giovane atleta faentino Daigoro Timoncini, alla sua prima esperienza olimpica.

ANDREA MINGUZZI
LUOGO DI NASCITA: CASTEL S.PIETRO TERME (BOLOGNA)
VIVE E RISIEDE A IMOLA (BOLOGNA)
DATA DI NASCITA: 1 FEBBRAIO 1984
ALTEZZA: 1.80
SPORT: LOTTA, SPECIALITA’ GRECO ROMANA
CATEGORIA: 84 KG
SOCIETA’ DI ORIGINE: U.S. PLACCI BUBANO, BOLOGNA
PRIMO MAESTRO: MASSIMO MINGUZZI
DAL 1994 TESSERATO PER IL CLUB ATLETICO FAENZA (PRESIDENTE GIOVANNI MORSIANI MAESTRI VINCENZO MAENZA E GIAN MATTEO RANZI) CON IL QUALE DISPUTA LA SUA PRIMA OLIMPIADE AD ATENE

ATTUALE SOCIETA’ DI APPARTENENZA: GS FIAMME ORO ROMA
MAESTRI: MAURO MASSARO E MARCO PAPACCI

È stata una gara assolutamente straordinaria quella del campione di greco romana di Imola negli 84 kg, coronata da una finale al limite della perfezione. Tatticamente prudente, ma mentalmente lucidissimo e per nulla appagato, l’azzurro ha atteso il momento giusto per portare l’attacco decisivo che, a pochi secondi dalla fine, ha rotto l’equilibrio cui lo ha costretto l’ungherese Fodor. Un ribaltamento cercato con fredda determinazione ed incredibile potenza ha assegnato all’azzurro quei tre punti che hanno colorato d’oro la sua splendida prova. Esordiente ai Giochi Olimpici, il 26enne Minguzzi è stato sorteggiato in un girone che chiunque avrebbe preferito evitare: il campione olimpico uscente Alexei Mishin (RUS) al secondo incontro e l’argento olimpico di Atene Ara Abrahamian (SWE) al terzo. Concentratissimo, l’azzurro non si è mai dato per vinto e dopo la vittoria iniziale sul francese Melonin Noumonvi, non si è più fermato, sovvertendo ogni pronostico e conquistando, oltre l’oro, la stima e l’ammirazione del numeroso pubblico del China Agricultural University Gymnasium. Numerose mani infatti, si sono protese dalla tribuna verso Minguzzi al termine della finale che l’azzurro ha stretto una per una, felicissimo. La lotta azzurra dunque, ritrova l’oro dopo vent’anni e ritorna sul podio olimpico dopo 16, l’ultima medaglia risale infatti a Barcellona 1992, quando Vincenzo Maenza conquistò l’argento. «Nella mia categoria – disse Minguzzi alla vigilia – sono quattro gli atleti più forti e sarebbe bene non trovarsi subito con Russia, Turchia, Georgia o Svezia, ma in ogni caso mi sento bene». Il sorteggio non è andato come l’azzurro sperava, ma che si sentiva bene lo ha confermato con i fatti ed i “forti” se ne sono dovuti accorgere. Ed in particolare lo svedese Abrahamian che, alla premiazione, ha ritirato la medaglia di bronzo, l’ha posata sul podio e se n’è andato.
GIULIA QUINTAVALLE
LUOGO DI NASCITA: LIVORNO
DATA DI NASCITA: 6 MARZO 1983
ALTEZZA: 1.73
PESO: 58 KG
SPORT: JUDO
STATO CIVILE: NUBILE
HOBBIES: BALLO CARAIBICO, BASKET, PREPARAZIONE DOLCI
SOCIETA’ DI ORIGINE: KODOKAN CECINA
PRIMO ALLENATORE: RENATO CANTINI
ATTUALE ALLENATORE: FELICE MARIANI
ATTUALE SOCIETA’ DI APPARTENENZA: POLISPORTIVA FIAMME GIALLE (DAL 5/11/2002)
PALMARES : 3° AI GIOCHI DEL MEDITERRANEO 2005, 5° MONIALI SENIOR 2007 e 5° EUROPEI SENIOR 2008, OLTRE A 6 TITOLI DI CAMPIONE ITALIANO (3 INDIVIDUALI, 3 A SQUADRE).

Dopo Mosca 1980 e Sydney 2000, il judo italiano conquista il suo terzo titolo olimpico, il primo femminile. Una gara straordinaria quella dell’azzurra, che si è conclusa con una finale perfetta, impeccabile, in cui ha letteralmente annullato la forte olandese Deborah Gravenstjin. Quintavalle ha fatto prevalere l’altezza, sfruttando le leve lunghe, che Gravenstjin aveva già dimostrato di soffrire particolarmente quando fu sconfitta dall’azzurra ai mondiali di Rio nel settembre 2007. Una sanzione di passività dà il primo vantaggio alla Quintavalle quando sono trascorsi soltanto 67”, ma il vantaggio si incrementa ad 1’55” dal termine con un o soto gari devastante, che l’olandese contiene come può: yuko. Gravenstjin tenta il tiro della disperazione, un sumi gaeshi sul brodo che non scuote nemmeno l’azzurra. Prima dell’ultimo hajimè, a 7 secondi dal termine, Giulia si fa il segno della croce. Forse aiuta a scacciare il miracolo che chiede la Gravenstjin. Ma per lei arriva solo un piccolo shido, assegnato all’azzurra che comprensibilmente evita le prese. Il cronometro segna un secondo. È già tempo di esultare: brava Giulia! L’oro olimpico della Quintavalle ha iniziato a brillare fin dal primo incontro, con la vittoria sulla tedesca Yvonne Boenisch, campionessa olimpica ad Atene ed è cresciuto poi, incontro per incontro. Ippon alla mongola Khishigbat, vittoria sofferta sulla temibile francese Harel e, in semifinale, sull’australiana Pekli, che 8 anni a Sydney fa strappò il bronzo a Cinzia Cavazzuti.

Di Massimo