In viaggio con l’Infame – Paolo Brovelli – Corbaccio editore – Pag. 464 – Euro 22.00.
Innamorarsi del Brasile è esercizio talmente facile, che l’opposto è impensabile. Voler seguire le orme di Antonio Raposo Tavares, il “runner” portoghese che tra il 1647 e ’51, percorse l’immenso territorio con macete e coraggio, ma anche con crudeltà e rischi, diventa una scommessa affascinante e temeraria, assolutamente imperdibile. L’autore, che si professa viandante per passione, ha una filosofia inattaccabile: “Intanto partiamo, ad arrivare c’è sempre tempo”. Tavares ha fatto proseliti nel tempo, altri avventurieri lo hanno imitato. Denominati bandeirantes, con tanto di monumento nel parco di Ibirapuera a S. Paolo, da dove è iniziato il viaggio di Brovelli, lo stesso dei predecessori, con finalità diverse. I primi cercavano i tesori d’allora, oro e schiavi, distruggevano villaggi e missioni, erano il terrore dei gesuiti e dei locali. L’autore cerca l’atmosfera del passato, il sapore di una terra che pur cambiando resta la stessa d’allora. Viaggia con ogni mezzo, spesso a piedi, non sempre facilmente, superando ogni ostacolo con la tenacia dell’esploratore e la curiosità del fanciullo che scopre ricchezze sognate. Da San Paolo a Porto Feliz, Posadas, Encarnacion, le cascate di Iguazu passando da Foz, la città dalle mille sfaccettature tra Brasile e Paraguay. Campo Grande, Corumba, S. Cruz de la Sierra, Trinidad e il Rio Mamoré, Rio Branco e Rio Madeira quindi il Rio delle Amazzoni fino a Belém, dopo oltre 4000 km. Sentendosi veramente un bandeira di pace.
Giuliano Orlando