di Giuliano Orlando

Inizia lunedì l’avventura verso i mondiali della nazionale azzurra femminile, in proiezione all’appuntamento di Jeju nella Corea del Sud, fissato a metà novembre. Si comincia da Marrakech in Marocco, al via del Torneo Mohammed VI, presenti 15 nazioni. Il responsabile tecnico Emanuele Renzini, affiancato dall’ex plurititolata italiana Laura Tosti, guida 8 atlete con giustificate ambizioni.                                                                                                                                                          

“Questa è l’ossatura della squadra che porteremo ai mondiali, quindi dobbiamo far bene, perché il test ci permette di confrontarci con realtà come Bulgaria, Galles, Francia, Ungheria, Egitto e Iraq, oltre alla padrone di casa, che ritroveremo nella rassegna iridata. Tenendo presente che entrando in semifinale a Jeju, c’è la promozione per accedere ai pass olimpici. Le ragazze si sono allenate bene, purtroppo un lieve inconveniente all’occhio destro, impedisce ad Alessia Mesiano nei 57 kg. di essere al via”.

Quali sono le titolari presenti a Marrakech?

“Nei 48 l’esperta Valeria Calabrese, con la speranza sia un po’ più fortunata, nei 51 l’argento mondiale uscente Terry Gordini, nei 54 Marzia Davide campionessa europea in carica, nei leggeri Romina Marenda e nei 64 l’emergente Valentina Alberti molto brava anche agli europei. La campana Francesca Amato nei 69 e la leccese Cristina Mazzotta nei 75, che deve fare esperienza e questa è l’occasione per valutarne il rendimento, una prova impegnativa per un’atleta che ha pochissimi match all’attivo. Diverso il discorso per Flavia Severin, vice campionessa europea e vincitrice  al torneo ad Istanbul. Una sicurezza sulla quale contiamo molto”.

Le nazioni più pericolose?

“In particolare la Francia, la Bulgaria e l’Ungheria, tradizionalmente compagini di alta qualità. Ma anche l’Egitto e il Galles hanno individualità importanti. Non conosco le altre compagini. Importante è che le nostre ragazze diano il meglio, anche se non sono comprensibilmente al meglio, mancando un mese all’appuntamento che conta. Parlo dei mondiali in Corea del Sud, che inizieranno a metà novembre. Prima della trasferta in Asia, direttamente dal Marocco ci trasferiremo a Bucarest in Romania, per uno stage di allenamenti al quale partecipano le squadre della Turchia e della Bulgaria, oltre alla padrone di casa. Al termine verrà allestito un dual match molto interessante perché le romena sono tra le più forti d’Europa. Una breve sosta a casa e poi a Jeju, per l’esame più importante della stagione”.

Il torneo, giunto alla quinta edizione, nato nel 2004, biennale, saltata l’edizione del 2012, si apre in questa occasione al settore femminile, segnale importante in una nazione musulmana. L’Italia Non ha mai preso parte alla rassegna e questo debutto è decisamente molto importante per valutare sia il nostro rendimento che quello delle avversarie.

La squadra italiana sta crescendo da alcune stagioni, dopo un lungo silenzio, col passaggio di Simona Galassi al professionismo, oltre ad alcune colleghe come la Pantani, la Piazza, la Tronto e la Patti, azzerando la forza italiana nel settore dilettantistico. La ripresa non è stata facile, in quanto il movimento femminile è in costante miglioramento in tutti i continenti. Gradualmente anche l’Italia è cresciuta e in questi ultimi due anni, in particolare nel settore giovanile, l’azzurro è tornato protagonista sia in Europa che nel mondo. Vedremo se l’esame in Corea confermerà il trend positivo.

Di Alfredo