di Fabio de Belvis

Ecco a noi l’autunno: arrivano le castagne, finiscono i bagni e torna la stagione della pesca con i suoi fantastici calamàri e le straordinarie palamìte. Ma per chi, come noi, è un appassionato di sport da combattimento, la caduta delle foglie ha una nota positiva in più: le serate finali del torneo K1.

E’ ormai un appuntamento fisso, e come ogni anno non possiamo mancare nel fare un breve riassunto della situazione.

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Sabato 8 novembre al Ryogoku Kokugikan di Tokyo andrà in scena la finale del K1 World Max 2010.

Come molti di voi sapranno, il K1 Max è il circuito che raggruppa atleti con peso al di sotto dei 70 Kg e, rispetto al suo fratellone K1 GP, è un torneo forse ancor più ostico e sicuramente più tecnico. In questa categoria di peso non si scherza: si deve avere il miglior rapporto peso/tecnica/potenza del mondo se si vuole eccellere. Appare attualmente come il torneo piu’ interessante in assoluto.

A noi italiani, poi, dovrebbe interessare particolarmente, appassionati o meno di sport da combattimento, dato che il campione del mondo in carica è proprio il nostro connazionale Giorgio Petrosyan.

Giorgio ed altri sette alteti si sfideranno sul ring nipponico in un susseguirsi di incontri da 3 round da 3 minuti cadauno, tutti svolti nell’arco della stessa serata.Il vincente di un incontro sfiderà il vincente dell’altro e, per una sorta di selezione “naturale”, si decreterà il sommo vincitore. Non un gioco da ragazzi.

Vediamo di fare il punto sui coraggiosi atleti che metteranno piede su quel ring che, ve lo assicuro, si macchierà di rosso anche quest’anno.

Micheal Zambidis: 167cmx69 kg. Il Greco è uno striker molto propenso alla potenza e alla velocità, e puo’ vantare una buona abilità pugilistica associata ad una difesa piuttosto chiusa. Ha uno stile da “torello” ed ha avuto accesso alla fase finale dopo un rocambolesco incontro nel quale ha fronteggiato Chahid Oulad El Hadj. In quella serata lo spettacolo non è certo mancato, dato che un susseguirsi di andate a tappeto dall’uno e dall’altro lato hanno spinto i giudici ad esaltare la loro vena masochistica decretando un extra round al termine del quale Zambidis ha trionfato.

Il greco ha un palmares di tutto rispetto, essendo stato per 13 volte campione del mondo WKBF, ed avendo battuto atleti degni di nota come Kid Yamamoto e Gago Drago, anch’egli presente nelle fasi finali del K1 MAx di quest’anno. Tra le  sue note dolenti troviamo delle sconfitte contro Andy Souwer (vecchia conoscenza del nostro Giorgio) ed Albert Kraus, che potrebbe ritrovare in questa finale 2010.

Yuichiro “Jienotsu” Nagashima: 175cmx70Kg. Lo considereremo la mascotte del K1. Nato in Giappone e formatosi in varie discipline marziali, ha forse qualche possibilità di vincere il torneo; certo, ma alla playstation. Diciamocelo  chiaramente: Yuichiro non è da ritenersi un combattente ostico per il livello medio del torneo. Tra le sue particolarità è da notarsi la sua passione per il  cosplay, passatempo di origine giapponese che consiste nel travestirsi da  personaggi manga. Sono comunque da apprezzarsi la sua simpatia, gli show messi in scena prima dei suoi incontri, il suo affiatamento con il pubblico nipponico. Jienotsu ha chiaramente avuto accesso alle fasi finali grazie ad una  “simpatica” selezione degli atleti giapponesi, fortemente richiesti per questioni di marketing dagli organizzatori del K1. La sua ultima vittoria avuta ai punti contro il brasiliano Andre Dida non ha convinto granché: i colpi di  Yuichiro sono stati sempre timidi e poco precisi. Jienotsu potrebbe ritrovare nel torneo (si tratta di una ipotesi alquanto remota, inquanto si dovrebbe prevedere una sua vittoria contro il greco Zambidis ed una sconfitta di Giorgio  Petrosyan) il suo acerrimo nemico Albert Kraus. Nel 2009, infatti, l’olandese Kraus dichiaro’ nel pre-match del loro incontro che Nagashima -testuali parole- “sembra gay”. Yuichiro giuro’ di fargliela pagare, ma appena mise piede sul ring, Kraus lo annientò in poco più di 1 minuto e mezzo, conteggi compresi.

Albert Kraus: 175cmx70 Kg. Un combattente vero, il primo campione della storia del K1 Max del 2002. Sulla cresta dell’onda da oltre dieci anni, Albert continua a dimostrare grande agonismo durante i suoi incontri. Pugile di grande  livello, raramente stacca i piedi da terra per inserire colpi di gamba. Durante la sua carriera ha affrontato e vinto combattenti di grado altissimo come Buakaw Por Pramuk, Andy Souwer e Masato. Kraus è quindi attratto dalle dure sfide, e in questo torneo del 2010 avrà pane per i suoi denti. Dovrà infatti affrontare dapprima il nostro Giorgio Petrosyan, contro cui ha già perso ai punti il giorno di san Martino dello scorso anno, ed in seguito potrebbe incontrare Mike Zambidis, contro cui vanta una vittoria nel 2008, Yoshiro Sato, già sconfitto per ben due volte, e l’ostico Gago Drago, contro cui ha perso nel giugno del 2006. Oltre, ovviamente, al suo “amico” Yuchiro Jienotsu Nagashima, di cui abbiamo parlato in precedenza.

Giorgio Petrosyan: 178cm x 70kg. Le cose non cominciano certo in discesa per il nostro Giorgio che si trova ad affrontare l’olandese Kraus, avversario molto duro, fin dal primo incontro. Sicuramente, tra i due, a doversi preoccupare dovrebbe essere solo Albert, dato che ha già perso contro Giorgio lo scorso anno, ma è da tenere presente che nelle fasi finali del K1 l’obbiettivo principale è quello di vincere gli incontri, soprattutto quelli iniziali, per KO nei primi round. Questo permetterebbe di affrontare il torneo con meno danni e con piu’ serenità, cosa che difficilmente si potrà fare contro il tenace Kraus. Fortunatamente abbiamo dalla nostra parte mr Romanut che avrà già previsto una strategia vincente. Dopo la battaglia iniziale, si prevede un match contro uno Zambidis abbastanza fresco, che difficilmente sarà stato messo in difficoltà da Nagashima (anche se gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo). Nella finale si potrebbe poi trovare a fronteggiare atleti davvero in gamba, tra i quali il suo grande amico Gago Drago. Con Gago esiste un rapporto di amicizia che dura da anni, considerando sia le loro origini, sia l’esperienza condivisa nei mesi del reality show Enfusion con Armen Petrosyan, grande fighter e fratello di Giorgio. Si prevede una sfida difficile per i ragazzi del Satori Gladiatorium Nemesis di Gorizia, ed è per questo che dovremo dimostrargli un ancor piu’ caloroso tifo.

Gago Drago: 175cm x 69,7Kg. Thai Boxer puro, utilizza tranquillamente sia gli arti superiori che gli arti inferiori. Tenace e scaltro, durante i suoi incontri non lesina spettacolo per il pubblico, sfoggiando spesso ginocchiate saltate e calci girati. Non proprio un fotomodello, compensa il suo “orecchio a cavolfiore” (tipico dei VERI combattenti), con simpatia e una presenza “di peso” sul ring. E’ il collante del torneo, ha legami un po’ con tutti: la forte amicizia con Giorgio ed Armen, la vittoria contro Sato e Kraus, la sconfitta ottenuta ad opera Zambidis. Gago accede al K1 con grande sicurezza, dopo una importante esperienza ottenuta in Portogallo dove ha primeggiato al torneo  Enfusion, il famoso reality show dedicato alla muay thai. Dopo Giorgio, è  l’uomo per cui tifare.

Mohamed Khamal: 170cm x 69kg. Origini marocchine ma rifiniture tecniche tutte olandesi, Khamal proprio non ce la fa a terminare una combinazione di braccia senza inserire un low kick alla fine. Un buon combattente che ha dimostrato, nel Final 16 di settembre, sicurezza sul ring ed un repertorio di colpi di tutto rispetto (tenendo in conto la sua giovane età) contro un Artur Kyshenko senza fantasia. Un debuttante da osservare.

Michal Glogowski: 181cm x 70Kg. Il polacco accede alle fasi finali dopo una discutibile vittoria ai punti contro il thailandese Sagadpet. Ad osservare quell’incontro, Glogowski sfrutta la sua altezza facendo partire i colpi da lontano, spesso anche da troppo, con conseguente perdita di potenza e tecnica. Michal tende spesso a scomporsi ed è frequente vederlo voltare le spalle all’avversario e aprire la guardia per tentare combinazioni improbabili. E’ comunque un atleta reattivo e voglioso di mettersi in mostra, ma difficilmente supererà un fighter esperto come Sato.

Yoshi(hiro) Sato:185cm x 70Kg. Eroe (Hero) nazionale, è tra gli atleti giapponesi più completi ed interessati.Sato è il fighter più alto del torneo e dimostra tecnica ed una strategia “martellante”: picchietta i suoi avversari con continui colpi in attesa di un varco nella loro guardia. Ostacolo insuperabile per il suo connazionale Yuya Yamamoto, nella fase finale del k1 Max 2010 ritroverà molti atleti già incontrati durante l’arco dei suoi 12 anni di carriera agonistica: Albert Kraus e Gago Drago, contro cui ha già perso, e Mike Zambidis, contro cui vanta invece una vittoria. Tra le sue vittime note l’occhio cade su Buakaw Por Pramuk, controverso campione thailandese.

Tirando le somme e con il dovuto e scaramantico condizionale, quali atleti voi lettori pensate accederanno alla semifinale? Chi poi passerà in finale? E chi verrà incoronato campione?

L’unica previsione certa è quella di una serata scoppiettante dove lo spettacolo di certo non mancherà.

Di Massimo

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