Kevin Johnson: “Sono il nuovo Muhammad Ali”
Il 12 dicembre, affronterà il campione mondiale dei pesi massimi WBC Vitali Klitschko. E ci annuncia come andrà a finire: “Quando saliremo sul ring Vitali capirà che sono come Muhammad Ali e i grandi che hanno fatto la storia del nostro sport. Io faccio quello che devo fare, come devo farlo, quando devo farlo e nessuno lo fa come me! Klitschko non ha speranze, il titolo sarà mio. L’unico dubbio è se Vitali ne uscirà vivo! Per sopravvivere dovrà trasformarsi, diventare un nuovo Vitali. E’ meglio per lui che si costruisca una doppia personalità, io ne ho almeno tredici e sono tutte pronte alla battaglia”.
di Luca De Franco da www.affaritaliani.it
Il 12 dicembre, alla PostFinance Arena di Berna (Svizzera), Kevin Johnson affronterà il campione mondiale dei pesi massimi WBC Vitali Klitschko.
Agli addetti ai lavori europei una vittoria di Johnson sembra impossibile, ma lui è di altro avviso: “Klitschko non ha alcuna possibilità contro di me, nessuno mi può fermare, vi garantisco che il titolo sarà mio” ha urlato Johnson durante un tour promozionale a Berna. Un dichiarazione che non ha sorpreso il suo manager Joe De Guardia, abituato alle sceneggiate del suo cliente. Nato ad Asbury Park (New Jersey, Usa) il 7 settembre 1979, professionista dal febbraio 2003, Kevin Johnson ha sostenuto 23 incontri: ne ha vinti 22 (9 prima del limite) e pareggiato 1.
Non ha, quindi, un record eccezionale, ma è imbattuto.
Il 15 maggio scorso, ad Atlantic City, ha inflitto la prima sconfitta della carriera al talentuoso Devin Vargas scalando le classifiche delle principali federazioni. Oggi Kevin è classificato n.6 al mondo da WBC e WBA, n.8 dalla WBO.
Kevin Johnson potrebbe essere definito un mix fra Muhammad Ali e George Foreman.
Di Ali possiede l’abilità dialettica, il senso dello spettacolo, la capacità di stare in mezzo agli altri e l’intelligenza di rispondere con educazione a chi lo critica in modo da non farselo nemico. Come Ali, è disponibile a qualunque iniziativa per promuovere la manifestazione: giocare a hockey su ghiaccio con una squadra di bambini, salire su una montagna innevata insieme a Vitali Klitschko, concedere un’intervista dopo l’altra, improvvisare scenette per foto che divertiranno i lettori delle riviste a grande tiratura, far finta di parlare in tedesco pur non conoscendo una parola di quella lingua. Di Foreman ha l’aspetto e lo stile di combattimento; è lento, ma possiede la potenza per mettere knock out chiunque con un pugno solo. Insomma, Kevin Johnson è una garanzia per gli organizzatori perchè ha capito che il pugilato non è solo uno sport, ma un business e che fa parte dei suoi doveri dare una mano a trasformare la manifestazione in uno spettacolo appetibile a tutte le fasce di pubblico. La PostFinance Arena ha 16mila posti e non è possibile riempirla solo con gli appassionati di boxe che frequentano le palestre, bisogna convincere la gente comune a comprare il biglietto. Kevin Johnson sta facendo la sua parte anche meglio di quel che pensavano gli organizzatori.
Infatti, è stato ben felice di concedere questa intervista esclusiva ad Affaritaliani.it.
Kevin, come ti sei allenato per affrontare Vitali Klitschko?
“Ho visto le immagini dei suoi ultimi incontri, so come combatte, ma so pure che contro di me adotterà una strategia diversa dalla solita. E’ la sua unica possibilità di uscirne vivo. Per sopravvivere dovrà trasformarsi, diventare un nuovo Vitali. E’ meglio per lui che si costruisca una doppia personalità, io ne ho almeno tredici e sono tutte pronte alla battaglia”.
Quindi, sei sicuro di vincere?
“Non esiste un solo dubbio nella mia mente riguardo all’esito dell’incontro. Il 12 dicembre batterò Vitali Klitschko e diventerò campione del mondo WBC. Vitali ha battuto tanti pugili di alto livello, ma non ha mai affrontato me! Capirà che sono come Muhammad Ali, George Foreman, i grandi che hanno fatto la storia del mio sport. Io faccio quello che devo fare, come devo farlo, quando devo farlo e nessuno lo fa come me”.
Qual è il tuo segreto?
“Io non mi alleno per battere Vitali in un modo solo, ma almeno in dieci modi diversi. All’inzio scambio colpi con degli sparring partners simili a Vitali, poi assumo anche pugili con stili diversi. In questo modo, se il piano A non funziona passo al piano B. In caso di necessità, posso adottare anche il piano C e poi quelli D, E, F… Sul ring bisogna saper fare tutto ed io lo so fare. Vitali no. Quando capirà che la sua strategia è inutile contro di me, si farà prendere dal panico ed io lo batterò facilmente”.
In Europa tutti pensano che sia tu a non avere possibilità contro Vitali. Anzi, predicono la sua vittoria prima del limite.
“Al mondo niente è sicuro tranne una cosa: Vitali Klitschko non mi metterà ko. Non riuscirà nemmeno a sfiorarmi. Non ha alcuna possibilità contro di me. Sono fortemente motivato perchè ho atteso troppo a lungo questa opportunità, avrei dovuto combattere per il titolo mondiale due anni fa, ma non avevo le spalle coperte. Poi ho firmato con un manager di prim’ordine come Joe De Guardia, che ha un grande ufficio stampa, una squadra di ottimi avvocati che negoziano i miei contratti e credibilità a livello internazionale. Il vero lavoro di un pugile è quello che svolge tutti i giorni in palestra, il combattimento è la parte più facile. Il 12 dicembre sarà ancora più facile del solito perchè combatterò con tutte e due le mani sane. Non l’ho mai detto a nessuno, ma ho battuto 22 avversari con una mano sola perchè l’altra era sempre infortunata. Contro Vitali le potrò usare entrambe. Non ha speranze.”
Da come parli, sembra che tu abbia visto troppe interviste di Muhammad Ali…
“Mi piaceva Ali come mi piacciono tutti i grandi artisti della boxe. Tipi come Sugar Ray Leonard, George Foreman, Larry Holmes, Floyd Mayweather, Roy Jones, hanno trasformato la boxe in un business in grado di fare grandi numeri in termini di presenze nelle arene, telespettatori, guadagni diretti e indiretti (le sponsorizzazioni). E’ grazie a loro se un pugile come me può ambire a diventare una star ed arricchirsi. Naturalmente, anch’io mi considero un artista”.
Hai mai pensato di darti al rap?
“Non mi considero un rapper, ma un grande oratore. Sono davvero bravo a parlare. Quando smetterò di fare il pugile, troverò un lavoro in cui sfruttare le mie capacità dialettiche”.
C’è un’ultima cosa che vuoi dire ai nostri lettori?
“Non date retta a chi mi critica e ricordate le mie parole: il 12 dicembre batterò Vitali Klitschko e diventerò campione del mondo dei pesi massimi WBC”.