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La leggenda del campione di Sequals rivive sul set internazionale di Renzo Martinelli.

Era il 1920 e tutto sembrava impossibile. Da Sequals in Francia: un viaggio lungo ma indispensabile per la sopravvivenza. Diciotto anni, la stazza gigantesca e tanta voglia di riscatto: i presupposti di una scalata al successo di un emigrante come tanti ma pugile come pochi. E senza saperlo. L’America dietro l’angolo e l’Italia, oramai lontana, aspettano il loro mito, il primo italiano a conquistare il titolo di campione del mondo dei pesi massimi. E non solo. Uomo immagine e di spettacolo, amante della lirica e della poesia. Eroe dei fumetti e attore di ben venti pellicole cinematografiche. Primo Carnera ne ha fatta di strada e, a distanza di cento anni, è il suo ricordo a lanciare nuove ed interessanti sfide. Come quella di “Carnera – The Walking Mountain”. Non un semplice film ma un evento che, nell’anno del Centenario del pugile di Sequals, ripercorre la sua vita attraverso l’inconfondibile penna e regia di Renzo Martinelli. Da “Sarahsarà” (1993), a “Porzus” (1997), da “Vajont” (2001) a “Piazza delle Cinque Lune” (2003), fino al “Mercante di Pietre”, da poco uscito nelle sale: il racconto cede il posto ad emozioni forti ed intense, a riflessioni che ispirano l’anima e allenano la mente al ricordo, alla curiosità, alla voglia di conoscere per capire e, a volte, per giudicare.

Ma perché raccontare la storia di Primo Carnera?

“Perché quando ero ragazzino mio papà mi parlava di Primo Carnera come di un mito. Nel milanese essere un ‘Carnera’ voleva dire essere una persona forte, un gigante. Il destino, poi, mi ha portato in Friuli per una serie di films. Era inevitabile che mi trascinassero a vedere Villa Sequals e il Museo di Carnera. Ho cominciato a buttare giù un progetto che poi ho proposto a Canale 5. Alessandro Gassman ha premuto e ottenuto di poter partecipare alla scrittura. Era un sogno del padre. Avrebbe interpretato il personaggio di Maurice Eudeline ma, per ragioni tecniche che sempre accadono nel cinema, il progetto è slittato di qualche mese. Alessandro era convinto che noi avremmo terminato le riprese per ottobre ed ha fissato la sua tournèe teatrale da ottobre a gennaio, rimanendo, dunque, fuori dal progetto. Ho cercato di convincere Medusa Film di non realizzare su Carnera solo due puntate televisive, di allargare il budget e fare anche una versione per il cinema. E così è stato. Cinema, televisione e home video. Lo gireremo in inglese in modo da avere una distribuzione mondiale”.

Spettacolarizzazione ed internazionalità: due fattori che contraddistinguono i tuoi films. Mito d’oltreoceano, Carnera è diventato un caso internazionale che continua a dare spettacolo. Ma come renderlo al massimo in video?

“Con l’aiuto di un intervento digitale molto massiccio, curato da una società milanese che si chiama Edi, di ragazzi giovani che hanno lavorato a Los Angeles e a Parigi.

Avremo una componente digitale di circa trecento e rotte inquadrature di cui alcune completamente in computer grafica, altre in set extension. Quello che vogliamo dare è la veridicità dell’epoca e del personaggio per offrire, in particolar modo ai ragazzi, un film di valori”.

Quali?

“L’orgoglio delle proprie radici, l’attaccamento alla propria terra, alla famiglia e la volontà di tenerla unita a tutti i costi; il sacrificare se stessi, affinché i propri figli possano avere un avvenire migliore. Lui diceva: ‘io ho preso molti pugni nella vita ma lo rifarei, perché ogni pugno è servito a far studiare i miei figli’. Bisogna far capire ai ragazzi che la vita è anche sacrificio e che ciò che è importante è la forza di volontà. Non a caso, ho deciso di chiudere il film con la sua sconfitta storica, quella con Baer, perché mi piaceva raccontare come, nonostante la sconfitta, quest’uomo fosse riuscito ad entrare nella leggenda”.

Oltre 2 metri di altezza per 122 chili di peso. Non è stato facile trovare chi interpretasse Carnera. Cosa ti ha colpito di Andrea Iaia?

“Lo sguardo buono. A me serviva un attore che avesse uno sguardo tenero, naif. Quando abbiamo presentato Andrea alla figlia di Carnera, Giovanna, si è commossa, perché probabilmente ha rivisto in lui qualche cosa del padre. Come regista cercavo un attore sopra i due metri, che parlasse un buon inglese, che sapesse tirare di boxe e che avesse un po’ di esperienza di recitazione. Per la parte tecnia e pugilistica ci siamo affidati ad Alessandro Spinelli”.

Gli scenari ci incuriosiscono. Dove ripercorrerete la storia del “Gigante dai piedi d’argilla”?

“Ricostruiremo tutto in Romania, a Bucarest, usando il digitale. Una scelta che ho fatto per due motivi fondamentali: primo perché la tecnologia ha fatto passi da gigante e quindi ti facilita la vita, secondo perché i costi sono contenuti”.

Un cast importante ed internazionale. Qualche anticipazione sui personaggi principali?

“Abbiamo confermato Murray Abraham, che è un premio Oscar, nel ruolo del procuratore Leon See, Anna Valle, che interpreterà il ruolo di Pina Kovac, la moglie di Primo Carnera, Kasia Smutniak, attrice di origine polacca, che farà Emilia Tersini, la prima fidanzata di Carnera, Antonio Cupo nella parte di Max Baer, l’avversario che gli tolse il titolo mondiale, e Daniele Liotti, per il ruolo che doveva essere di Alessandro Gassman, ossia quello di Eudeline, l’allenatore di Carnera, un vero co-protagonista, importante poiché accanto al pugile friulano nella sua crescita di uomo e atleta. Sono previsti anche una serie di piccoli camei. Avremo personaggi come Nino Benvenuti che farà il manager di Sharkey, il Presidente della Provincia di Pordenone Elio De Anna, che farà un arbitro di uno degli incontri, e sto tentando di convincere i figli di Carnera ad essere con noi per due scene”.

Per provinare gli attori a Roma hai scelto l’A.S. Audace di Via Frangipane, palestra storica ricca di cimeli e fotografie custoditi con devozione dal Presidente Cesare Venturini. Ogni tuo progetto si trasforma in un evento che curi personalmente. Hai già un programma?

“Come primo step organizzerò una conferenza stampa nella Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Costruirò un ring nell’ottagono, intorno al quale far sedere i giornalisti e creare l’evento. Il secondo step riguarderà una serie di eventi durante le riprese. Stiamo lavorando per essere presenti al Columbus Day del 9 ottobre del 2007 e realizzare due serate. Una al Madison Square Garden di New York, in cui inviatare gli italiani che hanno fatto grande l’America, e una a Piazza di Siena a Roma, in cui saranno presenti gli italiani che hanno fatto grande l’Italia”.

Carnera uomo o Carnera pugile?

“Carnera è un unico grande personaggio. C’è una scena bellissima nel film: Paul Jurnèe va a trovare Carnera per chiedergli di lasciare il circo e andare a lavorare in palestra. Sono state semplici parole a convincerlo: ‘Guarda. Dio ti ha fatto queste mani così grandi perché tu devi boxare. Non puoi andare contro il tuo destino. Lascia il circo e fai la boxe’. Carnera era predestinato, il suo gigantismo lo doveva portare inevitabilmente ad intraprendere questa carriera. La sua parabola lo descrive a pieno: conquista il titolo nel ’33, lo perde nel ’34, va in banca per ritirare la borsa e gli hanno spazzolato fino all’ultimo dollaro. Partito emigrante torna emigrante. Il fascismo lo molla, perché questo mito italico della forza virile ha perso il titolo. Abbandonato da tutti si ricicla con la forza d’animo spaventosa e diventa campione mondiale di lotta libera. Nulla è impossibile se lo vuoi: questo è il senso di Carnera”.

a cura di Michela Pellegrini

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6 pensiero su “Mito e valori in “Carnera – The Walking Mountain”.”
  1. Un Semplice ma grande GRAZIE !A quello ke è stato e ke sarà per sempre un mito!E quello che è stato nei momenti più difficili per l’Italia un grande sostegno…Grazie

  2. @anonimo:
    E’ molto chiaro, in realtà. In Romania vengono effettuate le riprese base, immagino in teatri di posa e location a basso costo.
    A Milano, le riprese vengono passate attraverso i vari processi di computer graphics, in cui si ricreano interi ambienti etc etc.
    Per chiarirti le idee su come funzionano i vari processi di CGI nel cinema ,esistono varie risorse in rete.

  3. I can’t wait for this movie to show on cinema. My congratulations to Renzo Martinelli for Primo Carnera. I’m sure that his movie will be a total success and hopefully Carnera will roll in Bucharest as soon as possible. Arrivederci !

  4. Giusto omaggio a un grande uomo prima di tutto e a un pugile che aveva paura a colpire troppo forte gli avversari perchè aveva paura di fargli troppo male.
    Il gigante buono insomma….

  5. Citazione dal testo:
    “Con l’aiuto di un intervento digitale molto massiccio, curato da una società milanese che si chiama Edi”

    Citazione dal testo:
    “Ricostruiremo tutto in Romania, a Bucarest, usando il digitale.”

    Insomma ‘sto digitale dove lo fate? A Milano o in Romania?

    Forse in provincia di Bucarest c’e’ un paesino chiamato Milano?

    Chiaritevi le idee….

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