Le impressioni a caldo di un Presidente di Comitato alle recenti elezioni del 19 gennaio scorso che hanno visto eleggere alla guida della Federazione, dopo tre mandati consecutivi di Franco Falcinelli, Alberto Brasca.
Ha iniziato, l’AIBA con Ho Kim e questo non è piaciuto a tutti. Non per quello che è stato detto, o, per lo meno, non solo. Siamo un popolo di individualisti e le sudditanze, anche solo presunte non ci piacciono. Avremmo preferito che ad iniziare fosse stato il nostro Presidente. Ci si potrebbe obiettare che è segno di educazione dare rilievo agli ospiti. Bene, allora si poteva iniziare con il Segretario Generale del Coni Raffele Pagnozzi, o con il Sindaco Claudio Ricci il cui intervento è stato molto applaudito.
Ha poi svolto la sua relazione Franco Falcinelli e, piaccia o meno, i dati sono quelli che sono ed alla luce di questi non si può non dire che sotto il suo governo la Federazione non abbia fatto passi avanti. Si poteva fare meglio? Un meglio esiste sempre ma Falcinelli è stato sicuramente un grande e nel nostro sport, partendo da atleta, è giunto ai vertici. Vi pare poco? A noi no ed ha fatto bene l’assemblea a nominarlo per acclamazione Presidente Onorario.
Ed ora veniamo ai tre contendenti alla Presidenza. I cui programmi, diciamolo subito, hanno tutti evidenziato ottime idee e spunti di vero interesse che peraltro, a nostro parere, dovranno fare i conti con le disponibilità e le inevitabili resistenze interne al cambiamento.
Ha iniziato Alberto Brasca con un intervento impeccabile in cui ha unito la sua ampia conoscenza del nostro sport, la sua indubbia cultura, la sua pacatezza non disgiunta dalla volontà chiaramente espressa di voler raggiungere determinati obiettivi, in un mix veramente efficace riconosciutogli anche da coloro che non lo hanno votato. E’ stato soprattutto deciso e nel contempo tranquillizzante.
Ha poi preso la parola Gualtiero Becchetti, emozionatissimo per sua stessa ammissione. Ha commosso la platea per quel suo amore palpabile per il nostro sport ma solo nelle ultime battute è riuscito ad esprimere qual carisma e quella decisione necessarie per chi si candida alla guida di una Federazione.
Per ultimo è toccato a Antonio Del Greco che ha espresso tutta la autorevolezza “fatti, non parole” di una persona abituata a dirigere duemila persone. Forse ad essere critici e sentito l’umore della platea,è proprio questo che a parte dei presenti non è piaciuto anche se, per la verità, il nostro sport avrebbe bisogno quantomeno di una mano ferma per portare avanti decisioni anche impopolari.
Fra i candidati consiglieri, uno si è staccato nettamente: Il presidente del Lazio Flavio D’Ambrosi. Ha evidenziato una eccellente capacità di linguaggio, difficilmente contenibile, e la capacità di toccare le corde di tutte le individualità dell’assemblea; atleti, tecnici e dirigenti. Un intervento di spessore che unito ala sua verde “carta d’identità” ne fa sicuramente, in futuro. un candidato in pectore per la presidenza.
Alla fine, come sapete, l’ha spuntata Brasca che, al ballottaggio ha avuto la meglio su Del Greco. Fra i consiglieri la palma del più gettonato è toccata giustamente a Lai che ha svolto in seno alla Federazione il suo mandato in maniera impeccabile. Nessuna o poche sorprese sugli altri nomi che hanno visto eletti Ranno, Rosa. D’Ambrosi, Borghino, Di Gaetano, Musone, Scioti, Fragomeni e De Vitis. E’ mancato l’elemento femminile e questo è sicuramente dispiaciuto.
Unica nota stonata, rilevata da molti, se non da tutti, la farraginosità di queste consultazioni. E’ stato detto giustamente che è ora di dare il via al voto elettronico ed alle conferenze in video ma, senza voler subito giungere e questo, per cui la nostra platea potrebbe non essere ancora pronta, si potrebbero potenziare i seggi e le persone addette allo smistamento e controllo dei votanti per limitare al minimo i disagi dei convenuti.
Ora sta a tutti rimboccarsi le maniche, dimenticare le proprie preferenze ed accettare l’esito della consultazione e dare la più ampia collaborazione al neo Presidente per il raggiungimento del programma indicato senza frapporre, come peraltro in passato è accaduto, i propri distinguo.
Gabriele Fradeani (Presidente Comitato Marche)