di Leonardo Pisani
Young Corbett III è entrato nella storia della boxe per due motivi. Innanzitutto è stato il primo mancino a vincere il mondiale dei pesi welter, il secondo perché è l’unico lucano campione mondiale di pugilato. La carriera di Raffale Giordano ha dell’incredibile; conquistato il mondiale lo difende contro il fuoriclasse d’origine irlandese Jimmy McLarnin appena due mesi dopo. Una scelta coraggiosa; a differenza dei passati campioni il lucano non aveva paura di nessuno né evitava nessuno poichè avendo già un’ età avanzata con 131 incontri alle spalle sapeva di essere a fine carriera. Giordano affrontò McLarnin perché voleva monetizzare il titolo ed era fiducioso, essendo abituato a combattere anche con pugili di categoria superiore. Il 29 maggio 1933 l’incontro fu brevissimo; alla fine del primo round Giordano incappò nel classico colpo più pericoloso per un mancino : il diretto sinistro. Mc Larnin oltre ad essere un tecnico sopraffino aveva una grande potenza. Giordano perse per kot. Scrissero che era la fine della sua carriera. Ma come un’ araba fenice invece il pugile di Rionero aveva dell’incredibile: si inventò una seconda carriera che ha del fantastico. Dopo la sconfitta diventa istruttore di educazione fisica per i poliziotti della California Highway Patrol. In un primo momento decide di lasciare il ring, invece ritorna a combattere come peso medio; nonostante non avesse la struttura fisica nè la potenza necessaria la sua classe è tanta da farlo diventare un contendente per il titolo mondiale di una delle più prestigiose categorie delle 4 corde. In pochi anni affronta il terribile Mickey Walker; l’aggessivo fuoriclasse mondiale dei welter e de medi; un castigamatti di mediomassimi e massimi; il lucano vince. Come sconfigge anche i futuri campioni mondiali dei mediomassimi Billy Conn ai punti e Gus Lesnevich per ko alla 5 ripresa. Nel 1938 a San Francisco al Seal Stadium il pugile del Vulture batte il talentuoso Fred Apostoli e conquista il suo secondo titolo mondiale nella categoria dei pasi medi.
Ormai stanco e logoro lascerà il titolo perdendo al Madison Square Garden di New York nella rivicincita itolamericana contro Apostoli. Combatte l’ultimo incontro dopo un battibecco con l’emergente Sheik Rangel numero 1 nelle classifiche dei welter. Giordano ha 35anni e ben 154 incontri alle spalle; Rangel invece è un giovane leone di 21 anni: nato nel 1919 proprio l’anno del debutto nella boxe del lucano. L’incontro si svolge il 20 agosto 1940 all’ Italian Entertainment Park. Una folla immensa per assistere allo scontro tra i due; Rangelk è nettamente favorito contro il vecchio campione. Ma il gladiatore del Vulture compie l’ultima impresa: vince nettamente ai punti. Poi si ritira a coltivare l’uva; metterà su una fondazione per aiutare i bambini. Raffaele Capabianca Giordano – ad Ellis Ilsland aggiunsero anche il cognome della madre- si è spento il 15 luglio 1993. La comunità italo-americana gli ha eretto una statua. Nel 1982 fu inserito nella Italian American Sports Hall of Fame e solo nel 2004 nella International Boxing Hall of Fame, come nazionalità è considerato italiano. Il sito statistico Boxrec lo considera il 5 peso welter più forte della storia e al 17 posto nella classifica di tutte le categorie. In 21 anni di carriera ha disputato 155 incontri con 121 vittorie ( 32 prima del limite); 12 sconfitte (4 prima del limite) e 22 pareggi.