di LEONARDO PISANI
Premetto sarò fazioso dato che è un personaggio che adoro, che inserisco nei primissimi posti della mia classifica hall time pound for pound e tra i più forti mediomassimi della storia assieme a supercampioni come Gene Tunney, Ezzard Charles, Tommy Loughran, Archie Moore e Jack Delaney. Esattamente il 4 marzo 1883 a Weymouth, Nuova Scozia in Canada nasceva il grande Sam Langford detto “Boston Tar Baby”, uno dei più micidiali picchiatori che abbiano mai calcato il ring, un vero RE senza corona che nonostante abbia combattuto dai pesi leggeri fino ai massimi contro i migliori e che da giovanissimo, il 5 settembre 1905, sfidò per il mondiale dei welter, l’altro asso afroamericano Joe Walcott, riuscendo a strappare un pari contro il Demonio delle Barbados, ma per il quotidiano Lowell Sun e lo stesso per i giornalisti presenti a bordo ring, come racconta Nat Fleisher, aveva vinto Langford, mentre Walcott si era salvato solo per la sua proverbiale aggressività. Walcott indispettito per la terribile contesa e per il knock down al terzo round subito dal giovane canadese, si rifiutò di stringere la mano all’avversario. In ogni caso, Sam Langford non ha mai più avuto una possibilità mondiale: lo evitavano tutti compreso il Gigante di Galveston, Jack Johnson. Solo Stanley Ketchel che nell’aprile 1910 perse ai punti in 6 riprese contro Langford, gli avrebbe dato una possibilità mondiale, Il terribile Stanley ripeteva sempre che l’avrebbe fatta pagare al canadese, ma non vi fu rivincita. Perché Ketchel fu ucciso a tradimento a soli 24 anni il 15 ottobre 1910. Basso di statura- circa 169 cm- ma con grande allungo- circa 188 cm. muscoloso e forte fisicamente, era un pugile completo, capace di boxare a distanza come nel corpo a corpo dove era un maestro; grande colpitore con ambedue le mani, era completo con un forte diretto sinistro, un micidiale destro d’incontro, gancio sinistro devastante, oltre ai micidiali montanti, inoltre era abile nelle schivate e nelle finte; sapeva bloccare ed aveva una mascella di granito. Il giovane Dempsey rifiutò di incontrarlo dicendo al suo manager che non era pronto per Sam e più tardi nelle sue memorie scriverà “c’era solo un uomo di cui avevo paura, Sam Langford, sapevo che mi avrebbe abbattuto”. Altra dote di Sam che conosceva bene la boxe, era l’umiltà quando girava il mondo incontrando chiunque. Nel suo manifesto promozionale c’era scritto che era disposto a combattere con chiunque tranne che con Jim Jeffries – lo considerava più forte di lui- quando vide Dempsey al massimo della forma lo definì il più forte massimo mai esistito e sull’incontro contro Jack Johnson sfatò una leggenda metropolitana inventata dal suo manager che diceva che Langford aveva messo al tappeto due volte Jack, mentre Langford sostenne che Johnson lo aveva battuto nettamente – di certo poi quando Johnson divenne campione mondiale lo evitò come evitò i più forti contendenti.
Iniziò a combattere da professionista nel 1902 forse come peso piuma e finì la carriera mezzo cieco nel 1926 con un record di circa 316 incontri di cui 210 vinti con 128 ko, 55 pareggi e 44 persi di cui 9 prima del limite secondo fonte boxrec. Tra i pugili che ha battuto: Joe Gans, Harry Wills, Kid Norfolk, George Godfrey, “Philadelphia” Jack O’Brien, Joe Jeannette, Sam McVea, Ed “Gunboat” Smith, Willie Lewis, George “Elbows” McFadden, George Gunther, “Young” Peter Jackson, Jack Blackburn, Larry Temple, Dixie Kid (Aaron Brown), “Fireman” Jim Flynn, Jeff Clark, Bill Lang, Tom “Bearcat” McMahon, Jack Thompson, John Lester Johnson, Dan “Porky” Flynn, Ed “Bearcat” Wright, Theodore “Tiger” Flowers and “Big” Bill Tate e Stanley Ketkel; tra i pareggi Joe Walcott..
Si ritirò nel 1926, a 43 anni, costretto dall’indebolimento della vista da cui era afflitto e che lo fece diventare cieco. Langford visse per anni ad Harlem, ridotto alla fame. Nel 1944 fu pubblicato un famoso articolo giornalistico sulla sua situazione e numerosi fan inviarono denaro per aiutarlo. Alla fine furono raccolti fondi sufficienti per un intervento chirurgico agli occhi, che ebbe successo.
Nel 1955 Langford fu nominato membro della Canada’s Sports Hall of Fame. Morì un anno dopo a Cambridge nel Massachusetts, nella casa di riposo privata in cui era ricoverato.
Tanti gli aneddoti su Langford, tra cui uno che lo vedeva andare, all’inizio dell’8º round di un incontro, al centro del ring a toccare i guantoni all’avversario, come fanno i pugili all’inizio della prima e dell’ultima ripresa. “Che significa, Sam, questo non è l’ultimo round!” gli disse sconcertato l’avversario. “Per te sì,” gli rispose Langford, dopodiché lo stese e chiuse il match. Poi era abituato e gli piaceva vestirsi bene e con vestiti sgargianti. Un altro aneddoto – tra realtà e fantasia -.narra che fece un viaggio in treno, in prima classe. Sam era vestito elegantemente, abiti di alta sartoria. Nel vagone, c’era un signore anziano, vestito bene, ma sobriamente, il quale riconobbe il famoso pugile. Gli strinse lamano e chiese un autografo. Parlarono un po’ delle avventure sul ring di Langford, poi il distinto signore arrivò a destinazione e dopo aver augurato un titolo mondiale a Langford, scese dal treno. Il pugile chiese poi al capotreno chi fosse quel gentile uomo di mezza età e la riposta fu: “Non lo ha riconosciuto? È John Pierpont Morgan; il banchiere che comanda a Wall Steet”… Da quel giorno Langford, iniziò a vestirsi molto elegantemente ma con maggiore sobrietà come quel gentile signore, tra gli uomini più ricchi e potenti del pianeta…
Nelle valutazioni delle classifiche All Time degli storici Sam Langford viene inserito sia tra i massimi che tra i mediomassimi. Nei massimi è considerato il più forte peso massimo della storia da Charley Rose , Nat Fleischer lo considera il settimo della sua classifica, Bert Sugar al 9 posto e Teddy Atlas al 7 , nei mediomassimi Herbert Goldman il secondo, Cox il numero 1, Tracy Callis al n.4.