L’incontro tra Marco Antonio Rubio e Domenico Spada si è chiuso al decimo round e precisamente dopo 1’ e 38” ad essere fiscali, in un round che per certi versi seguiva la falsariga degli altri con l’ italiano all’arrembaggio contro un avversario, che preferiva tenerlo a distanza e contrarlo con il suo maggiore allungo. Il messicano piazza un destro apparentemente inoffensivo, ma serve a far scoprire Spada, che non si avvede di un fulmineo gancio sinistro che lo manda al tappeto. E’ un ko inequivocabile, un colpo perfetto non facile nella sua realizzazione, probabilmente studiato per la sua millimetrica esecuzione. Fino a quel momento per i giudici Rubio era in netto vantaggio ( Chris Tellez 88-81, Nathan Palmer 90-79 e David Mendoza 89-80), ma questo non tragga in inganno perché riguardando il match anche il numeroso pubblico presente non vedeva certo una simile differenza. Diciamo che il match da quel lato era ben chiuso in cassaforte e su questo inutile negarlo avevamo un po’ tutti la stessa sensazione. Spada ha attuato la tattica di pressare il messicano e lo ha fatto per quasi 10 round, dimostrando una buona condizione fisica. Il messicano bene in linea accumulava punti con i suoi colpi di sbarramento e quando l’italiano accorciava legava con abilità con il beneplacito dell’arbitro. A nostro avviso il 3°, 4° e il 7° potevano pure essere considerati a favore della maggiore aggressività di Spada, mentre gli altri vedevano nella boxe lineare di Rubio la carta vincente. Il decimo round è stato una vera e propria liberazione per i messicani, che adesso sognano la prossima sfida con l’argentino Martinez. Spada ha fatto la sua parte, in alcune occasioni ha messo alla frusta il messicano che abbiamo visto in difficoltà nella fase finale del 7° round. E’ mancato di precisione, ma non era facile entrare nella guardia ermetica di Rubio. Ha ricevuto la sua parte di applausi anche da parte del pubblico messicano che alla conclusione avvenuta al 10° round ha tratto un bel sospiro di sollievo. A conclusione di tutto vien voglia di fare la classica domanda: se il match con Rubio si fosse svolto in Italia, quale sarebbe stata la sua conclusione? Spada ha dimostrato di essere degno della posizione che occupa nel ranking mondiale e senz’altro cercherà di dimostrare il suo valore nei prossimi match. Forse è il caso di cominciare a battersi con avversari adatti per forgiare la sua condizione al massimo: basta con i Markovic, Szekeres, Ramocsa e Psonko, tutta gente che arriva e non oltrepassa i 6 round. Se andiamo dall’altra parte vediamo che Rubio ha incontrato  gente di un certo valore che lo ha costretto sempre a dare il meglio anche sui 12 round. Ma tra il dire e il fare…nella nostra situazione del professionismo c’è il mare

 

Sabato 5 Aprile 2014 

Gran Estadio, Ciudad Delicias, Chihuahua, Mexico

promoter: Reginaldo & Oswaldo Kuchle (Promociones del Pueblo)

television: Mexico Televisa   

Medi:  Marco Antonio Rubio  59(51)-6(3)-1 b. Domenico Spada 38(19)-5-0 KO 10

interim WBC middleweight title (supervisor: Michael George)

  (Alfredo Bruno)

Di Alfredo