Roland La Starza fu un ottimo peso massino tra la seconda metà degli anni ’40 e gli anni ’50. La sua fama fu legata alle due sfide con Rocky Marciano. La Starza era considerato una grande promessa, ben piantato fisicamente, non molto alto per la categoria e non molto pesante. Sarebbe stato il classico cruiser d’oggi. Dotato di tecnica discreta, abbastanza veloce, resistente ma con potenza limitata, anche se i suoi pugni non erano carezze. Il cognome tradiva chiare origini italiane, aveva svolto servizio militare per gli Stati Uniti nella guerra, e successivamente si era distinto come pugile vincendo varie volte il Guanto d’Oro. Era nato nel Bronx e decise, ventenne, di passare professionista nel 1947. Il 24 marzo 1950 alla ricerca di nuovi volti si organizzò una grande riunione al Madison Square Garden di New York dove il clou era rappresentato da due giovani rampanti pesi massini. Da una parte c’era Roland La Starza, imbattuto con 37 vittorie; dall’altra c’era Rocky Marciano, anche lui imbattuto con 25 vittorie, quasi tutte per ko. Si cercava disperatamente all’epoca un bianco per porre fine al monopolio dei pugili di colore (Louis, Walcott, Charles), campioni e dominatori della categoria da un ventennio. Pronostico difficile anche se per gli addetti ai lavori La Starza avrebbe potuto farcela. Il match tutto sommato non deluse le aspettative. La Starza impressionò favorevolmente il numeroso pubblico dimostrandosi più completo del suo avversario, al IV round finì al tappeto per un destro, si rialzò quasi subito e riprese a combattere con alterna fortuna. Alla fine il verdetto sanzionato dai giudici fu di perfetta parità: 5-4, 4-5 e 5-5 fu il responso. Per un accordo che non prevedeva il pari fu l’arbitro, che aveva dato il pari, a decidere e lo fece favorendo Marciano. La Starza non accettò mai questa sconfitta, in fondo al pubblico presente piacque più del suo vincitore, apparso in alcuni momenti goffo. All’epoca il campione era Ezzard Charles. Nel prosieguo di carriera chi ottenne i migliori risultati fu Marciano, resistenza e potenza accompagnavano la sua boxe che non conosceva soste. La prima grande vittima illustre fu Joe Louis e fu il trampolino per lanciare la sfida a Jersey Joe Walcott che aveva spodestato Charles. Successivamente Marciano mise ko Walcott in un match che fece epoca e dopo l’immediata rivincita che si risolse in un round fu presa in considerazione la rivincita tra Marciano e La Starza. La carriera di quest’ultimo non fu altrettanto brillante, incappò in due sconfitte (contro Dan Bucceroni e Rocky Jones) che cancellò nella rivincita, ma acquistò meriti per battersi con Marciano superando nettamente Rex Layne, un altro massimo che veleggiava, come lui, nelle prime posizioni.

Il 24 settembre del 1953 si svolse l’attesa rivincita. Stavolta il match si disputò al Polo Grounds di New York con la presenza di circa 43.000 spettatori. Ma in pratica con la visibilità in tutto il mondo attraverso la TV, i cinema, i teatri e le pay-Tv. Un richiamo incredibile come solo un titolo dei massimi poteva dare, per giunta tra due italo-americani. Stavolta il pronostico vedeva nettamente favorito Marciano, che aveva migliorato il suo stile grezzo aumentando la potenza. Nelle prime 4 riprese La Starza impose la sua boxe più veloce e varia. Ma dal V round Marciano cambiò tattica concentrando i suoi colpi al corpo e al volto dell’avversario. Fu un massacro. Al VI Marciano subì un richiamo per colpo basso. Al IX La Starza sbandò per un destro. Una combinazione diretto-sinistro scaraventava fuori dalle corde lo sfidante che subiva anche il conteggio di 8”. Marciano era letteralmente scatenato e dal pubblico risuonavano grida di fermare il match. All’ XI la “sospirata” fine quando l’arbitro Ruby Goldstein fermò il match. La Starza aveva gli occhi gonfi e il naso sanguinante, ma se fosse stato per lui non avrebbe ammainato bandiera. La rivista The Ring lo dichiarò “match dell’anno”. All’interruzione Marciano,che aveva ottenuto la 40ma vittoria, era avanti nel punteggio per 7-3, 6-4 e 5-5. Marciano confesserà in un’intervista successiva che Ezzard Charles e Roland La Starza sono stati gli avversari più difficili da lui incontrati. Si. potrebbe dire che La Starza ne uscì con le ossa rotte, fu costretto a subire parecchi interventi alle braccia e alle spalle. Non fu più lui e combattè, con alterna fortuna fino al 1961 con un record di 57 vittorie, di cui 27 prima del limite, 9 sconfitte, di cui solo 2 prima del limite. Dopo essersi ritirato La Starza si dedicò al cinema e allo spettacolo, per lo più in parti da duro.

Una curiosità: non volle mai cambiare i suoi dati anagrafici, come hanno fatto molti pugili, e Roland Edmond La Starza, rimase tale, anche se qualcuno cercò disperatamente di trasformare Roland in “Rollie”, ma senza successo. Morì a Port Orange il 30 settembre 2009. Le sue origini italiane potrebbero derivare da Castelforte, in provincia di Latina, dove il cognome La Starza è abbastanza comune, ma la notizia più sicura la diede il compianto Vincenzo Belfiore nel suo libro la “Boxe in Ciociaria” dove scrisse che le origini del pugile erano Ciociare, i genitori e i nonni partirono da Monticelli di Esperia. Il manager che accompagnò la sua carriera fu Jimmy De Angelo.

Di Alfredo