di Alfredo Bruno
L’apparato pugilistico risulta ancora inadeguato alla tumultuosa crescita di questo sport, ecco perchè il rapporto organizzativo-burocratico spesso viene risolto ancora dalla disponibilità e dall’abnegazione di singoli personaggi. Nel Lazio non si è ancora spento l’ eco del Torneo Esordienti che si è svolto a Capena nell’arco di sette giorni (28,29,30 aprile e 5,6,7 e 8 maggio). La quantità di iscritti, parliamo di esordienti, ha reso evidente la buona salute di questo sport non solo a livello regionale, ma la sua riuscita e successo, e questo è un altro argomento, lo si deve ad una Società coraggiosa come la Boxe Renato Costantini e ad un personaggio come Roberto Aschi, la cui presenza alle riunioni è diventata ormai sinonimo di sicurezza con la tranquillità che tutto vada in porto.
Per certi versi Aschi si avvicina alle nozze d’argento con la boxe laziale con un ruolo di primo piano come dimostrano gli ultimi 10 anni da Consigliere del Comitato Regionale. Il Torneo di Capena ha una sua pagina speciale nel Guinnes dei primati per il numero di iscritti, di giornate, di combattimenti, sorpassando con i numeri persino gli Assoluti di fine anno. Aschi descrive l’exploit, orgoglio della Renato Costantini, società organizzatrice, e del Comitato Laziale: “All’inizio la mia società, la Renato Costantini, aveva chiesto di organizzare un Torneo Esordienti dei III serie. Poi visto che nessuno si era presentato per gli altri Tornei Esordienti, che comprendevano gli School Boys, Cadetti e Junior, in pratica li abbiamo presi noi imbarcandoci in un avventura, che si è rivelata prevedibilmente pesante. All’ultimo si sono aggiunte anche le donne, la cui presenza ha raccolto parecchi consensi”.
Vogliamo fare qualche numero?
“Siamo partiti con 181 pugili iscritti, poi a causa di alcune defezioni siamo arrivati a 160 per un totale di 124 incontri (una vera sbornia di boxe) tra eliminatorie e finali.Le prime tre giornate hanno avuto una media di 23-24 incontri, le altre un po’ meno fino ad arrivare ai 12 match delle due serate finali. C’è anche da tener conto che alcune zone come Frosinone e Latina sono rimaste fuori per il problema della distanza. Delle varie società di quei territori hanno partecipato solo Isola Liri e Forum Appii. Bisogna considerare che sette giornate sono pesanti e oltrettutto senza rimborsi”.
Chi l’ ha aiutato in questa fatica?
“All’inizio devo dire la verità avevo un po’ di timore, poi in base alla grande esperienza accumulata con la Federazione e il Comitato tutto è andato per il meglio. Diciamo che io in questa occasione, che mi ha tenuto occupato per quasi due settimane ho rappresentato la “Renato Costantini” e il Comitato Laziale. Logicamente Un apporto fondamentale lo ha dato Cesare Costantini, il maestro, la figlia, presidente della Società e alcuni pugili. Abbiamo composto anche una Commissione tecnica con Antonio Zonfrillo ed Elisabetta Sorze. Devo ringraziare la disponibilità dei Commissari di Riunione e degli arbitri, che sono stati costretti ad un vero e proprio tour de force. Impossibile se non con l’aiuto di tutti seguire le cose necessarie, compresi i medici e la disponibilità fissa di un ambulanza e all’occorrenza di una seconda”.
Per il locale come avete risolto?
“Per il locale abbiamo avuto a disposizione per tutte e sette le giornate l’interno de “Il Dirigibile”, una balera che si è prestata molto bene per le serate. Bisogna considerare che si è iniziato sempre alle 19 e lì c’era la possibilità di cenare, anzi molti si sono portati il mangiare da casa”.
Quanto costava il biglietto?
“L’entrata era di 10 euro, ma bisogna tenere conto che tutti i soldi entrati sono stati reinvestiti per i pugili, alla Società non è andato niente. La “Renato Costantini” ha messo per l’organizzazione del Torneo 3.000 euro e altrettanti il Comitato laziale, grazie alla nuova autonomia. Logicamente i compensi sono andati ai vincitori di ogni incontro, ci sono stati ragazzi che hanno incassato 300 euro, forse per la prima volta in un Torneo”.
Lo riorganizzerebbe un simile Torneo?
“E’ stata molto dura, ma io si lo rifarei con un’esperienza in più acquisita. Certo se il Torneo si fosse fatto dentro un Palazzetto avrebbe avuto tutta un’altra risonanza e senz’altro un’ancora maggiore partecipazione”.
A proposito di Palazzetto?
“Io ho in mente già da quando ci hanno tolto il Palazzetto di viale Tiziano una struttura che chiamerei – La casa del pugilato- senza intromissioni di altri sport. Dentro una simile struttura ci dovrebbe essere un ring in maniera stabile, gli uffici del Comitato Regionale. Una struttura dove logicamente è possibile organizzare riunioni, stages ecc. aperta e disponibile per tutti. Una struttura che potrebbe ospitare la Nazionale di passaggio”.
Esiste un posto del genere?
“Esiste e come.E’ quello che viene chiamato l’ex Maneggio dentro l’Acqua Acetosa, conosciuto attualmente come Palazzetto Polivalente. Sarebbe perfetto e oltrettutto è facilmente raggiungibile, essendo un posto centrale. Io per la verità qualche passo secondo le mie modeste possibilità l’ho fatto. Nelle elezioni Federali a Chianciano essendoci il presidente del CONI Gianni Petrucci, gli ho chiesto di concedermi due minuti, lui me ne ha concessi 15’. Non solo mi ha ascoltato, ma si è dimostrato interessato alla cosa. Il presidente FPI Franco Falcinelli a sua volta ha promesso un intervento quanto prima grazie anche all’interessamento del consigliere Marcello Stella. Dentro l’Acqua Acetosa ci sta anche la Foresteria e posti da dormire, cosa molto utile per la nostra Nazionale e per manifestazioni internazionali. Certo per ora rimane un sogno…ma chissà se in futuro?”.