blandaE’ stato un ritorno nostalgico per Emanuele Blandamura giovedì 21 Aprile allo Sporting S4.  La carriera pugilistica di Emanuele, è passata proprio qui, in questa palestra di Roma , con i maestri Zonfrillo e Federici, dopo i  maestri Mancini e Fiermonte a Villa Ada. Oggi il “Sioux”, questo è il nome di battaglia, è  professionista dal 2007 (Pesi Medi)  dopo aver vinto tutto quello che c’era da conquistare da dilettante. Classe 1979,  nove incontri con altrettante vittorie,  Blandamura non ci ha pensato più di tanto  di  aderire  al progetto di Michelangelo Anile per far  interagire i Campioni dello Sport con i giovani atleti allo scopo di divulgare  il pugilato come disciplina  sportiva e soprattutto educativa.  Non sentendosi affatto un professionista con “la puzza sotto il naso”, Emanuele ha incontrato gli atleti della Soft Boxe dello Sporting  S4 per fornire consigli e risposte e, da buon “Sioux”,  si è soffermato soprattutto sul fatto che il pugilato è lealtà, è coraggio, è rispetto dell’avversario, è sacrificio, è educazione del corpo e della mente. 

 Poi ha parlato del suo futuro: ”Ho le idee chiare in prossimità dei miei trent’anni, quello di conquistare il titolo mondiale IBF, senza preamboli, senza tentennamenti. Io come Sioux parlo chiaro e amo la verità delle cose, l’essenza. Soltanto il ring darà risposte alle mie ambizioni e per tali ragioni mi sto allenando sempre con grande sacrificio e dedizione. Naturalmente , da soli, non si può ottenere nulla e per questo che accanto a me ci sono gli angeli custodi, Claudia la mia ragazza, Giulia mia nipote, i due maestri Zonfrillo e Federici e Salvatore Cherchi, gli amici, gli zii”.  Dopo le foto rituali e gli autografi di stima, Blandamura si è compiaciuto dell’iniziativa ed ha ringraziato per l’ospitalità il presidente dello Sportin S4  Simone Morelli.

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Di Alfredo

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