di Leonardo Pisani
Era troppo vivace da piccolo e anche aggressivo, tanto da esser coinvolto quotidianamente in risse da strada. Il padre era disperato, oltre ad essere preoccupato, anche per la vita del ragazzo, vivendo in un quartiere povero e malfamato di Città del Messico. Cosa fare ? Portò il ragazzino in una palestra di pugilato, dimostrando anche di avere intuito che il ragazzo ci sapeva fare con i pugni: vinse il Guanto d’oro messicano, partecipò alle Olimpiadi di Roma e divenne un mito vivente nel suo Paese. Fu chiamato “El Zurdo de Oro”, cioè il mancino d’oro, ma il suo vero nome era Vicente Samuel Saldívar García, meglio conosciuto come Vincente Saldìvar nato il 3 maggio 1943 e scomparso a soli 42 anni il 18 luglio 1985. Mancino, aggressivo, capace di combattere sia a lunga distanza che a breve e media distanza, con i suoi terribili montanti, nel puro stile della boxe messicana. Saldìvar, dotato di una resistenza ai limiti del sovrumano, fu per ben due volte campione mondiale dei pesi piuma WBC e WBA; fu mondiale sia nella prima parte della carriera che nella seconda, dopo un breve ritiro. In carriera su 40 incontri ha perso solo tre volte: nell’ultimo incontro dal fenomenale Eder Jofre, nel penultimo incontro quando ha perso il mondiale piuma contro Kuniaki Shibata e agli inizi carriera, ma in compenso ha battuto pugili del calibro di Ismael Laguna, mondiale leggeri , i mondiali dei piuma Jose Legra, Johnny Famechon, Ultimino “Sugar” Ramos, Raul Rojas, Harold Winstone e pugili del calibro di Juan Ramirez, Eloy Sanchez, Mitsunori Seki, Jorge “Baby” Salazar, Dwight Hawkins, Frankie Crawford ed Eduardo Guerrera. Saldivar ha combattuto anche da professionista a Roma, al PalaEuro il 9 maggio 1970 quando ha difeso il titolo mondiale dei pesi piuma Wbc battendo nettamente ai punti il talentuoso australiano Johnny Famechon; nella stessa riunione Tommaso Galli – da poco scomparso- vinse per squalifica contro lo spagnolo Omar Cabrera e il peso medio Carlo Duran sconfisse il forte americano Stanley Hayward, un vincitore di Curtis Cokes, Bennie Briscoe ed Emile Griffith.