Nella boxe si consumano storie che si intrecciano con personaggi e sembrano spesso imprevedibili. Solo che la costanza e l’amore per questo sport riescono qualche volta a stravolgere la realtà. Nella riunione organizzata ad Orbetello da Rosanna Conti Cavini c’era in palio il Titolo Italiano dei leggeri, lasciato vacante da Giuseppe Carafa. A contendersi la “corona” erano chiamati Arblin Kaba, di origini albanese, 30 con un record di spessore, che lo ha visto protagonista con la conquista del Titolo tra i superleggeri, e dall’altra parte c’era Francesco Acatullo, 37 anni, un avversario tosto e coraggioso, protagonista di belle battaglie, ma senza titoli. Il match tra lo stupore generale è durato metà round quando il destro di Acatullo incrociava il mento di Kaba che crollava al tappeto e bene ha fatto l’arbitro a interrompere, visto che l’albanese non aveva “smaltito”. Per Francesco Acatullo la “vita “comincia a 37 anni e forse le sorprese non sono finite.

Di Alfredo