ROMA, 29. 07. 2011 – Davide Dieli è diventato campione italiano per la seconda volta e lo ha fatto ribaltando un pronostico che non lo vedeva certo favorito: dopo Massimo Morra la stessa sorte è toccata a Simone “Chico” Califano al termine di 10 riprese frenetiche che hanno entusiasmato i numerosi presenti nell’Isola Tiberina e i telespettatori di RaiSport1 che ancora una volta hanno avuto la conferma che un titolo italiano è un marchio doc, garanzia di spettacolo sicuro, e così è stato. In conferenza stampa Califano ha detto di temere la testardaggine di Dieli, ma c’era anche un altro fattore da considerare: l’allievo di Piatti è un libro aperto dal lato tecnico, un clichè che può essere interrotto solo dalla sua potenza; mentre Dieli tatticamente ha una visione più chiara dell’andamento del match, per poi imporsi alla corta distanza con i suoi rabbiosi ganci, destro e sinistro, con la stessa precisione, che rende i colpi anche efficaci.

La televisione fa una sorpresa e anticipa i tempi di trasmissione. Thomas Graziosi, giovane protagonista di Amici, canta l’Inno e a lui su assist di Luigi Galdiero, speaker e ringannouncer, fa seguito il pubblico, che inavvertitamente diventa protagonista di una bella pagina di boxe, dove l’Isola Tiberina si staglia nella sua bellezza, quasi a voler accarezzare la manifestazione. Una sensazione da brividi in una serata che ha dichiarato tregua con il minaccioso tempo della giornata. Antonio del Greco, Vicepresidente Vicario FPI,  mostra la bella Cintura di campione che a fine match verrà consegnata al vincitore. Il parterre è ricco di personalità: dall’attrice Claudia Gerini a Franco Califano, il “Califfo” non è voluto mancare all’appuntamento con il suo amico e omonimo “Chico”; ci sono Lorenzo Renzi e Mauro Meconi, il Sergio Buffoni e il Fierolocchio della fiction Romanzo Criminale; c’è anche la presenza assidua di Federico Zampaglione, cantautore e regista, fondatore del gruppo pop e rock Tiromancino, tra l’altro molto esperto del boxing mondiale. Presenze istituzionali, come Roberto Rea, responsabile IBF per l’Europa, e Giulio Spagnoli, ex promoter, sono spettatori interessati, coinvolti dalla bella organizzazione proposta dalla Lupa Boxe, ben coadiuvata dagli amici Luigi Galdiero e Fedele Bellusci, che tutti ricordano protagonisti in una serata che fece epoca e che si disputò nel deposito Trambus di via Prenestina. Gente e personaggi solidi che vogliono bene alla città e alla boxe. E’ l’arbitro Montanini al suono del primo gong a far iniziare le ostilità. Califano prende subito il centro del ring e lascia partire da distanza i suoi colpi indirizzati al corpo dell’avversario. Dopo un round interlocutorio assegnato al più attivo Califano, Dieli mostra le sue credenziali dalla corta distanza dove a raffica partono tre colpi, mentre il gancio sinistro stoppa un attacco di “Chico”. Il match è entrato subito nel vivo: i due si conoscono a memoria per avere fatto i guanti insieme a più riprese. Nel terzo c’è un duro scambio terminato con un montante di Califano, che mantiene l’iniziativa nel tentativo di fiaccare la resistenza dell’avversario. Il refrain è lo stesso: attacco kamikaze di Califano che deve fare i conti con la maggior velocità e precisione di Dieli  che guadagna il quarto e quinto round. L’allievo di Piatti prova il diretto sinistro e il montante destro su un Dieli sempre vigile. Nel settimo round il match sembra prendere una svolta decisamente favorevole a Califano sempre più aggressivo. Il suo destro Califano e il montante sembrano aver trovato la strada giusta. Ma è un illusione perché Dieli risorge dalle ceneri, risponde e sorprende l’avversario con il suo gancio, che diventa un incubo per l’avversario. La sensazione è che Califano accusi stanchezza, lo capisci da come arrivano a segno i colpi di Dieli, che lo anticipa anche con un fastidioso jab sinistro. Califano spara mazzate a occhi chiusi, ma il radar visivo di Dieli evita con facilità i suoi colpi. L’allievo di Piatti prova i colpi dritti, ma non vede una serie di Dieli, che sembra essere diventato padrone del ring. Suona il gong e i due amici tornano nella realtà di tutti i giorni e si abbracciano. Una nota, non tanto marginale, va fatta: i due sono stati sempre corretti e leali dal primo all’ultimo minuto, tanto che l’arbitro Montanini non è mai intervenuto, come se fosse uno spettatore da angolazione privilegiata. C’è stata quindi la lettura dei cartellini (Cardullo 96-94, Rutigliani 95-95, Massimi 96-94) a sanzionare la vittoria di Davide “½ gancio” Dieli, che diventa il nuovo campione italiano dei piuma.

Negli altri incontri tra i professionisti abbiamo assistito ai successi di Domenico Salvemini e Sven Paris. Salvemini aveva di fronte un avversario, Zsolt Hamza, che non incuteva certo timore fisicamente. Il pugliese inizia il martellamento progressivo, come è sua caratteristica. Sul finire del secondo round invia all’avversario “messaggi” che non sono certo carezze. Nel terzo round Hamza accusa e viene contato, poco dopo una serie efficace lo costringe al tappeto, viene nuovamente contato e rimandato all’angolo. Salvemini ottiene così il suo quinto successo e la sua scalata tra i superwelter italiani comincia ad entrare in zona titolo.

Nell’altro incontro si rivede Sven Paris ( + 29, -5) in perfetta forma fisica e con il padre Dheni all’angolo. The White Warrior, inizialmente contratto, prende con il passare dei minuti le redini del match in mano. Jozsef Gerebecz è avversario dignitoso, nel suo record figura addirittura una vittoria per ferita sul campione italiano Samuele Esposito, ma anche battute d’arresto con Bucciarelli e Focosi. Nel terzo round Sven non concede tregua al suo avversario, lo martella al corpo e al viso con colpi caricati. L’ungherese sembra scosso e all’inizio del quarto round abbandona lamentando dolori. Galdiero chiede a Paris quali sono le sue intenzioni dopo questo terzo successo sulla strada della rinascita. La risposta è semplice, prima una quindicina di giorni di riposo, visto che è stato un anno di sacrifici con l’allenamento, poi si vedrà.

Anche i dilettanti hanno svolto la loro parte, incastonati per esigenze televisive all’inizio e alla fine della serata. Bousarsar, origine tunisine, dimostra maggior precisione nei suoi colpi, anche se l’iniziativa e la quantità stanno dalla parte di Caporro, che subisce un richiamo e un conteggio, preludio della sconfitta. Sardi contro Guajardos sfrutta bene il suo maggior allungo creando una barriera agli attacchi dell’avversario: un conteggio e un richiamo non scalfiscono la sua vittoria. Noce, che si è messo in luce al Torneo Regionale, supera Fam Samir che cerca lo scambio duro, ma si fa irretire dai colpi dritti dell’avversario. Infine lotta tra massimi. Simone Federici sembra aver acquistato grande sicurezza nei suoi mezzi e trova in Gaba un avversario valido e resistente, che mette in risalto le sue qualità anche dal lato tecnico.      

La foto è di Renata Romagnoli

RIUNIONE

Dilettanti

Kg. 64  Nizar Bousarsar (Lupa  Boxe) b. Davide Caporro (Boxe Attilio Volpe).

Kg. 69 Davide Sardi ( Gladiators) b. Giulio Porfirio Guajardo (Bellusci Boxe Arvalia).

Kg. 60  Lorenzo Noce (The Champion) b. Askamdar Fam Samir (Bellusci Boxe Arvalia).

Kg. 91  Simone Federici (Zonfrillo&Federici) b. Elidon Gaba ( Franco Valente).

Professionisti

Superwelter: Domenico Salvemini (De Clemente) b. Zsolt Hamza (Ungheria) kot 3.

Welter: Sven Paris (De Clemente) b. Jozsef Gerebecz (Ungheria) ab. 4.

Piuma: Davide Dieli (De Clemente)b. Simone Califano (De Clemente) a.p.10r. Titolo Italiano.

Supervisore FPI: Antonio del Greco.

Arbitri: Zannoni (c.r.), Barrovecchio M., Marzuoli, Bianco, Massimi, Rutigliani, Cardullo.

Medico: dott. Italo Guido Ricagni, dott. Claudio Fabbricatore.

Di Alfredo

6 pensiero su “Dieli: “1/2 gancio” indigesto per Califano”
  1. e’ la terza volta che provo a postare il mio commento, ci riprovo riassumendo:
    1) assolutamente niente polemica, e’ invece molto interessante per me che ho ancora tutto da imparare sentire il parere di una voce autorevole

    2) Dieli mi e’ piaciuto molto, forse sono ingenerosa ma devo dire che mi ha stupito, era pero’ dal 2005 che non lo vedevo combattere. In particolare i suoi sinistri sono stati perfetti per precisione e scelta di tempo

    3) resto pero’ della mia opinione, che un match sulle 10 riprese deve essere giudicato per tutte e 10 le riprese: con cio’ intendo che ovviamente chi ha speso di piu’ all’inizio ne ha di meno alla fine, ma non per questo deve essere penalizzato, anche questa e’ una scelta tattica (che in questo caso, e in altri, non ha pagato). Ai miei occhi Califano, come ho gia’ detto, aveva dalla sua le prime 6 riprese: i suoi colpi sono stati piu’ potenti e alla terza si aveva l’impressione che potesse svoltare da un momento all’altro con un colpo risolutore. Ma Dieli e’ stato bravissimo, ha incassato ottimamente e con il gioco di gambe e il tempo giusto ha riacciuffato la situazione. Ammetto comunque che preferisco il pugilato dei colpi duri (e le sagre di paese mi piacciono molto 🙂 ).
    Penso in sostanza che una lettura al contrario dei cartellini non avrebbe dovuto scandalizzare nessuno. Cosi’ come non c’e’ niente da recriminare sul risultato sancito.

    4) In merito al calo di Califano nella seconda parte del match sono certa che chi deve sapra’ farne dovuta lettura. Da parte mia ho avuto l’impressione che almeno in parte ci sia stato un calo di motivazione e determinazione (il che comunque sicuramente non va bene); avendolo visto in allenamento durante tutta la preparazione, mi e’ sembrato, a pochi giorni dal match, che stesse benissimo. Certo era il primo match da piuma, questo potrebbe aver influito. E sicuramente sarebbe buono se si riuscisse a farlo combattere di piu’, cosa non facile, a quanto pare…

  2. Quello che dice Eugenio è vero : il match Califano lo ha perso in maniera indiscutibile. Infatti Califano a partire dalla settima ripresa è calato, proprio nel momento in cui doveva dare il massimo. Dieli invece ha tenuto fino alla fine ed è li la differenza . Poi c’è da dire che Dieli centrava sempre Califano, proprio nel momento in cui Chico tentava di avvicinarsi, dimostrando una ottima scelta di tempo, a riprova che ormai aveva in pugno il match. Califano, stranamente, era molto lento e prevedibile, (troppo allenamento? ) forse e dico forse la categoria dei piuma non fa per lui.

  3. Francesca attenzione che i diretti sinistri portati intenzionalmente , di scatto, con la spalla , e che non sfiorano il volto dell’ avversario ma lo scuotono visibilmente come e’ successo l’ altra sera, sono cplpi a tutti gli effetti anche nel professionismo, e se io ne prendo 20 /25 in in round e poi metto a segno un destro anche potente che pero’ non atterra l’avversario ne gli fa piegare le ginocchia, io il round lo perdo…questa e’ la boxe , senno’ parliamo di una prova di forza da sagra paesana attenzione…
    Dare una ripresa 10/8 significa che uno dei due e’ atterrato, o ha preso cosi’ tanti colpi da avvicinarsi al crollo… Tutto questo l’altra sera non e’ avvenuto mai..anche califano alla 9′ ha preso una serie lunghisdima di dieli piu’ che altro per stanchezza, ma nemmeno quellla secondo me e’ da 10/8…
    Chiaramente sono opinioni personali e senza ombra di polemica…

  4. Hai perfettamente ragione caro Fausto è stato un lapsus con Nocera. Son contento che le cronache sono uno spasso. Divertire non è mai facile…almeno sono stato utile in qualcosa.

  5. Come ci siamo gia’ detti, non sono molto d’accordo sul fatto che Dieli abbia dominato anche il 4 e 5 round: a mio avviso Califano aveva vinto piuttosto chiaramente tutti i round dal primo al sesto incluso, grazie alla maggiore potenza dei colpi. In particolare la terza ripresa poteva tranquillamente valere due punti.
    E’ invece, ahime, vero che era evidente il calo a partire dalla settima ripresa 🙁
    Io pero’ avrei senz’altro assegnato il match a Califano per uno o due punti: mi e’ sembrata una punizione eccessiva per aver mostrato un calo nell’ultima parte del match.
    Onore comunque a Dieli che ha letto il match nel migliore dei modi.
    In ogni caso grazie per l’articolo
    Francesca

  6. Noce , si è messo in luce al Torneo Regionale? Ma se ha perso per squalifica alla prima ripresa . Basta parlare di cose che non si sanno , o solo per riempire degli spazi vuoti . Queste cronache sono davvero uno spasso, chi scrive dovrebbe essere più attento .

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