Domenico Spada entra decisamente nella storia mondiale dei medi quando l’11 luglio si batterà in Germania contro Sebastian Zbik. E’ questa una categoria che ha scritto pagine memorabili di cui sono stati protagonisti i nostri pugili. Noi faremo una carrellata in ordine cronologico per far conoscere o rispolverare le imprese di grandi campioni.
Il primo italiano a battersi per il mondiale dei medi fu Oddone Piazza che veniva da un paesino dell’Alto Vicentino e dopo una brillante carriera tra i dilettanti si trasferì in America dove decise di passare al professionismo. Piazza piacque molto al pubblico americano e ne divenne un beniamino. Aveva pugni solidi e buona tecnica, dopo una serie di vittorie contro pugili di classifica fu nominato challenger del campione che allora era Gorilla Jones, pugile di colore che in pratica era succeduto a Mickey Walker. Il match tra Piazza e Jones si svolse nella cittadina di Milwaukee alla presenza di un numeroso pubblico quasi tutto dalla parte dell’italiano. Purtroppo Jones si rivelerà troppo forte per il nostro pugile, il quale mancava ancora di esperienza, vincendo il match per kot.
Devono passare 18 anni prima che un altro italiano attraversi l’Oceano per affrontare un altro campione americano. Le condizioni stavolta sono diverse perché Tiberio Mitri, campione d’Europa, aveva battuto fior fiore di campioni come Cyrille Delannoit, Laurent Dauthuille, Jean Stock e Dick Turpin. Il triestino aveva sposato Fulvia Franco, Miss Italia, ed oltre ad essere tecnicamente perfetto aveva l’aspetto di un attore a differenza di quello sgraziato e rude di Jack La Motta. La boxe in America allora era guidata da soggetti non certo irreprensibili. Si studiò la possibilità di far vincere Mitri per sfruttare e valorizzare la sua immagine. Le cose cambiarono improvvisamente e l’italiano, abbandonato a se stesso, si presentò sul ring del Madison Square Garden, con un allenamento inadeguato e con il morale sotto i tacchi. La Motta vinse nettamente ma Mitri fu stoico nel resistere tutti e 15 i round. Dopo quel match Mitri non fu più lo stesso anche se tornerà ad essere campione d’Europa, fu un peccato perché parliamo di un grande pugile, forse il migliore in assoluto nella categoria dei medi.
Tiberio Mitri verrà vendicato 17 anni dopo da un altro triestino. Nino Benvenuti era un predestinato: dopo aver dominato tra i dilettanti e vinto le Olimpiadi nel 1960 iniziò la sua carriera trionfale anche nel professionismo dove conquistò il mondiale dei superwelter. Passato tra i medi divenne lo sfidante ufficiale del campione, che allora era Emile Griffith, divenuto tristemente famoso per aver “ucciso” sul ring il cubano Benny Paret per il mondiale dei welter. Griffith, nativo delle Isole Vergini, era una vera forza della natura che non lasciava spazio agli avversari. Contro Benvenuti aveva i favori del pronostico. Il 17 aprile del 1967 dentro il glorioso Madison Square Garden Benvenuti compì un vero e proprio capolavoro superando nettamente ai punti il pugile di colore, che nel secondo round subì un conteggio ma si ripagò nel quarto. Quella notte, anzi quel mattino tutta l’Italia rimase sveglia per seguire alla radio la cronaca trascinante di Franco Valenti. Emile Griffith nella rivincita supererà nettamente un Benvenuti stoico che resisterà fino alla fine con una costola incrinata. S’impone la bella e stavolta l’italiano fa suo il match sia pure di stretta misura. Benvenuti rimarrà campione del mondo fino al 1970 difendendo il suo titolo dall’assalto di Don Fullmer, Fraser Scott, Luis Rodriguez, Tom Bethea. Dopo i match con Griffith non sembra più il pugile brillante di prima, forse era cominciata in lui una certa nausea della boxe che lo aveva visto ad alti livelli da quasi 15 anni. Nel novembre del 1970 al PalaSport romano è chiamato a difendere il titolo dei medi contro l’argentino Carlos Monzon, imbattuto da 6 anni, pugile dalla potenza devastante. Monzon si dimostrerà troppo forte per il Benvenuti di allora, rimandato all’angolo dall’arbitro al 12mo round. La rivincità disputata a Montecarlo sarà ancora più dura anche se più breve, ma servirà a mettere la parola fine ad una carriera ineguagliabile.
Il titolo dei medi torna quasi casualmente ad un italiano nel 1979. Vito Antuofermo era nato a Palo del Colle (un paese in provincia Bari) ed era emigrato in America. Nel 1974 riprese la cittadinanza italiana cominciando a disputare vari incontri da noi e diventando anche campione europeo. Vito era un pugile dotato di un aggressività incredibile ed aveva molto coraggio. L’occasione capitò nel 1979 quando l’argentino Hugo Corro divenne campione del mondo superando uno spento Rodrigo Valdez. Antuofermo affrontò l’argentino a Montecarlo vincendo ai punti. Ma la grossa sorpresa Antuofermo la provocò costringendo al pari nella difesa l’astro nascente Marvin Hagler. Ci furono molte polemiche dopo quel match, ma una cosa è certa, come riconoscerà più tardi Marvelous, Antuofermo fu uno dei pugili più difficili incontrati da lui. Il nostro oriundo perderà il titolo ad opera di Alan Minter e perderà per ferita nella rivincita con Marvin Hagler.
Nel 1987 c’è un altro italiano in pole position per battersi per un titolo così prestigioso, si chiama Sumbu Kalambay. Per la verità è uno zairese, sposato ad un’italiana, e quindi in possesso della nostra cittadinanza. Che sia un pugile dalle doti non comuni lo si vede subito. E’ completo, difficile trovargli una lacuna se non un carattere non proprio a prova di bomba come stavano a dimostrare le due sconfitte subite da Ayub Kalule e Duane Thomas. Ma gli occhi degli enti mondiali si posarono su di lui dopo la conquista del titolo europeo battendo Herol Graham, pugile di indiscusso valore, in maniera netta. Il titolo WBA è vacante e vengono selezionati Kalambay e il picchiatore Iran Barkley. Quella sera al palazzo dello Sport di Livorno Kalambay impartisce una vera e propria lezione al suo avversario. Kalambay si conferma campione contro il fuoriclasse giamaicano Mike Mc Callum, Robbie Sims e Doug De Witt, ma gli viene tolto il titolo per non averlo difeso entro i termini prestabiliti. Sfida quindi per il titolo IBF l’astro nascente Michael Nunn ma viene battuto in un solo round. Cambia il nome Sumbu in Patrizio e ci riprova con la WBA affrontando nuovamente Mike Mc Callum con il quale stavolta perde sia pure di misura.
Si arriva al 1991 con Francesco Dell’Aquila robusto peso medio nato a Campobello di Mazara. E’ un pugile dalle grandi possibilità e lo dimostra conquistando il titolo europeo. Quando però deve affrontare un avversario di maggior levatura come Kalambay dimostra le sue lacune e viene battuto per kot alla nona ripresa. Diventa incomprensibile vederlo un anno dopo la sconfitta con Kalambay affrontare James Toney per il mondiale IBF a Montecarlo. Troppo forte Toney che lo batte prima del limite in 4 riprese. Era un match assolutamente da non fare.
L’ultimo italiano a battersi per il mondiale dei medi sarà Agostino Cardamone, nato a Montoro Inferiore nella Campania. Agostino aveva la sua specialità nei colpi corti uncinati con i quali aveva fatto parecchie vittime. Era diventato campione d’Europa nel 1993, titolo che aveva difeso con successo fino a quando fu scelto a battersi per il vacante titolo WBC contro Julian Jackson, pugile delle Isole Vergini come Emile Griffith. Questo Jackson all’epoca era considerato il più forte picchiatore in circolazione, ma in compenso non aveva una mascella di ferro. Il match si svolse al Memorial Auditorium di Worcester e Jackson nella prima ripresa rischiò addirittura il tracollo di fronte allo scatenato avversario. Cardamone dal canto suo prese troppa confidenza con il campione che riuscì a centrarlo con un destro rabbioso, seguito da una serie micidiale. Il match purtroppo si concluse in quella seconda ripresa.
25.01.1932 – Milwaukee: Gorilla Jones b. Oddone Piazza kot 6.
12.07.1950 – New York: Jack La Motta b. Tiberio Mitri 15.
17.04.1967 – New York: Nino Benvenuti b. Emile Griffith 15.
28.09.1967 – New York: Emile Griffith b. Nino Benvenuti 15.
04.03.1968 – New York: Nino Benvenuti b. Emile Griffith 15.
14.12.1968 – Sanremo: Nino Benvenuti b. Don Fullmer 15.
04.19.1969 – Napoli: Nino Benvenuti b. Fraser Scott sq. 7.
22.11.1969 – Roma: Nino Benvenuti b. Luis Rodriguez ko 11.
23.05.1970 – Umago: Nino Benvenuti b. Tom Bethea ko 8.
07.11.1970 – Roma: Carlos Monzon b. Nino Benvenuti ko 12.
08.05.1971 – Montecarlo: Carlos Monzon b. Nino Benvenuti kot 3.
30.06.1979 – Montecarlo: Vito Antuofermo b. Hugo Corro 15.
30.11.1979 – Las Vegas: Vito Antuofermo e Marvin Hagler pari 15.
16.03.1980 – Las Vegas: Alan Minter b. Vito Antuofermo 15.
13.06.1981 – Boston: Marvin Hagler b. Vito Antuofermo ab. 4.
23.19.1987 – Livorno: Sumbu Kalambay b. Iran Barkley 15. WBA.
05.03.1988 – Pesaro: Sumbu Kalambay b. Mike Mc Callum 15. WBA.
12.06.1988 – Ravenna: Sumbu Kalambay b. Robbie Sims 12. WBA.
05.11.1988 – Montecarlo: Sumbu Kalambay b. Doug De Witt ko 7. WBA.
25.03.1989 – Las Vegas: Michael Nunn b. Sumbu Kalambay ko 1. IBF.
01.04.1991 – Montecarlo: Mike Mc Callum b. Sumbu Kalambay 12. WBA.
12.10.1991 – Montecarlo: James Toney b. Francesco Dell’Aquila kot 4. IBF.
19.05.1993 – Leicester: Chris Pyatt b. Sumbu Kalambay 12. WBO.
17.03.1995 – Worcester: Julian Jackson b. Agostino Cardamone kot 2. WBC.