imgLa cittadinanza italiana concessa allo zairese Sumbu Kalambay lo proiettò in campo tricolore, permettendogli la chance al campionato nazionale dei pesi medi, opportunità che sfruttò il 26 settembre 1985 a Caserta, quando spodestò il campione Giovanni De Marco dopo 12 riprese. Kalambay debuttò al professionismo nell’ottobre 1980, in Austria, superando prima del limite il locale Esperno Postl. Prima della conquista tricolore l’afro-italiano tentò il lancio internazionale affrontando senza successo lo statunitense Duane Thomas in Atlantic City, New Jersey. La cintura italiana gli aprì le porte del vecchio continente e gli consentì di sfidare il campione europeo Ayuk Kalule, mancino danese di origine ugandese, contro il quale perse ai punti in dicembre ad Ancona. Nel settembre dell’anno seguente Kalmbay mantenne il primato italiano contro Giovanni De Marco. Nel maggio 1987 a Londra si giocò in modo appropriato la sua seconda carta europea, destituendo il guardia destra inglese Herol Graham. Il nuovo successo lo ammise a competere per il vacante campionato mondiale WBA de pesi medi ed in ottobre, a Livorno, s’impadronì della cintura iridata a scapito dello statunitense Iran Barkley. Nel 1988 mise in palio la corona iridata in tre occasioni vincenti: in marzo a Pesaro contro il giamaicano Mike McCallum, in giugno a Ravenna a spese dell’americano Robbie Sims ed in novembre a Monte Carlo contro Doug DeWitt, altro statunitense. Nel marzo dell’anno seguente s’interessò alla cintura IBF, volando a Las Vegas, Nevada, per sfidare il possessore Michael Nunn, contro il quale rimase vittima nel round iniziale. Kalambay tornò ad interessarsi del titolo europeo e nel gennaio 1990 se ne impossessò nuovamente dopo averlo tolto all’italiano Francesco Dell’Aquila. Difese con successo la cintura continentale in Francia, nel luglio di quell’anno, contro il transalpino Frederic Seillier, e poi pensò di riprendersi la corona mondiale WBA, ma il nuovo campione Mike McCallum, nell’aprile 1991, gli negò l’aspirazione. Così Kalambay continuò a gestire con profitto il suo patrimonio europeo, sottomettendo l’inglese John Ashton, lo slavo Miodrag Perunovic ed ancora l’inglese Herol Graham e l’irlandese Steve Collins. Nel maggio 1983 rimase sconfitto a Leicester dall’inglese Chris Pyatt, per il vacante campionato mondiale WBO dei pesi medi, e lasciò il pugilato agonistico dopo 64 incontri: 57-6-1.

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Di Alfredo