Nella sua Civitavecchia, terra di campioni, ieri notte di fronte a un pubblico delle grandi occasioni Emiliano Marsili, 48 anni, ha dato l’addio al ring, ma siamo sicuri in qualche modo non alla boxe, di cui lui è un bene prezioso che può trasmettere linfa ed entusiasmo alle nuove generazioni. La sua è stata una lunga cavalcata iniziata da dilettante nel 1992, e proseguita da Pro nel 2003. 21 anni da pro dove la gente ha imparato a conoscerlo e ad amarlo. Per certi versi un campione d’altri tempi e per questo universale, mai polemico, sempre leale e corretto. Difficile trovare difetti nella sua boxe di mancino e nella sua persona. Quando li troviamo sembrano addirittura un pregio. Come altri campioni si è formato nella scuola dell’ indimenticabile Peppe Peris, e si è perfezionato con la guida di Mario Massai, anche lui allievo di Peppe Peris. La serata, organizzata da Davide Giordano si è svolta a “La Marina”. Al termine di 10 riprese anche il volenteroso colombiano Eber Tobar ha dovuto ammainare bandiera di fronte alla classe del campione. Per Marsili è arrivata così la 43ma vittoria, di cui 17 per ko, 1 pari e 1 sconfitta nel suo match precedente dove ha tenuto in scacco a casa sua il campione Europeo Gawin Gwynne, che si è salvato per un infortunio alla spalla del civitavecchiese. In pratica “Tizzo” Marsili ha conquistato i titoli più importanti partendo da quello italiano, per arrivare all’Europeo e al Mondiale IBO. In pratica ha disputato ben 16 matches con titolo in palio (+14, =1, -1).

 

Di Alfredo