Grosseto, 14. 10. 2010
Grosseto ha avuto sempre un rapporto speciale con il pugilato. Forse perché è lo sport che rappresenta meglio il carattere della sua gente. Rude, sincera, spontanea: con le parole arriva dritta dove deve arrivare, ma poi senza rancori finisce li. Il pugilato rappresenta queste caratteristiche: sport duro che ti impegna sino all’ultima stilla di sudore, dove gli atleti, dopo essersi scambiati pugni si ritrovano a tavola a fraternizzare e discutere sulle reciproche esperienze come vecchi amici che si rivedono a distanza di tempo.
Io penso, o per lo meno mi piace pensarlo, che proprio in questo aspetto di spontaneità che il pugilato rappresenta, accompagnato da tanto calore umano, siano riconoscibili quegli “eroi” che in modo massiccio calcarono i vari ring portando sempre con loro il nome di Grosseto, a volte attraversando l’oceano per raggiungere l’America, come Luciano Fabbroni nel 1932 che rappresentò l’Italia all’Olimpiadi di Los Angeles. Mentre per altri fu l’occasione di salire sul treno per andare a combattere in azzurro sui ring nazionali ed europei.
E’ passato mezzo secolo da quell’ epoca ed è giusto che le nuove generazioni maremmane sappiano di questo momento storico unico e irripetibile in cui una folta schiera di uomini, “eroi” come qualcuno ama chiamarli, agli ordini del maestro Azelio Battigalli, diedero vita a quel movimento pugilistico che ha fatto conoscere Grosseto nel mondo. E’ per questo che all’interno di una scuola, e rivolto agli studenti, si è voluto proporre questo spaccato di vita sportiva di Grosseto con tre relatori che per vari motivi conoscono alla perfezione il pugilato locale, nazionale e internazionale, e ne illustreranno la storia e i valori. Questi giornalisti sono Maurizio Caldarelli, cronista del Tirreno e scrittore di vari libri sul pugilato locale, Franco Esposito giornalista di varie testate nazionali, come il Corriere dello Sport ed il Mattino, reputato il maggior conoscitore contemporaneo del pugilato nazionale, pensionato, che ha scelto proprio la città di Grosseto come sua residenza, e Dario Torromeo, scrittore di libri su campioni leggendari del passato, inviato speciale del Corriere dello Sport, che in tale veste ha seguito anch’egli il pugilato in tutto il mondo.
Amedeo Raffi, Presidente della Fight Gym Grosseto, crede che la conoscenza delle radici possa rappresentare per il pugilato la sola possibilità di sopravvivenza. E quale veicolo può essere migliore di quello della divulgazione fra i giovani studenti? Per questo ha rivolto l’invito alle scuole, che coordinate dal Prof. Fabio Massai, parteciperanno all’ incontro di sabato 23 ottobre (ore 11, Aula Magna dell’Istituto Professionale di Stato L.Einaudi, in piazza De Maria) dove si svolgerà l’incontro dal titolo “Quando il Pugilato era magia, la favola di Grosseto capitale della boxe e i pugni d’oro dell’Italia a Roma 1960”. La Federazione Pugilistica Italiana sarà rappresentata dal Presidente del Comitato Regionale Toscano Giuseppe Ghirlanda. Alla manifestazione sono stati invitati i tutti i pugili campioni Grossetani. Presenzieranno autorità politiche e sportive della città.
La due giorni interamente dedicata al pugilato proseguirà nel pomeriggio. Il giornalista Dario Torromeo presenterà alle ore 18 presso la sala Consiliare del Comune di Grosseto il libro da lui scritto, un autentico tributo ai medagliati olimpici del pugilato: “L’oro dei Gladiatori Roma 1960; la magica olimpiade della boxe Italiana”.
Il tributo alla boxe si concluderà con gli incontri di pugilato in programma domenica 24 ottobre alla Discoteca Four Roses. Sul ring la squadra dei ragazzi della Fight Gym Grosseto allenati dal maestro Raffaele D’Amico e da Cristian Albanesi ed una rappresentativa degli Abruzzi. In palio ci sarà il primo Trofeo Emilio Marconi che sarà assegnato alla squadra vincitrice. L’Associazione Azzurri d’Italia consegnerà un riconoscimento alla famiglia Marconi.
IL PRESIDENTE
Amedeo Raffi