di Alfredo Bruno
Nella riunione del 6 novembre che si svolgerà a Ostia, organizzata dalla Unicorner, oltre al match clou rappresentato da Di Silvio e Velasquez si vedrà in azione un giovane che negli ultimi match sta scalando vari gradini della celebrità grazie alle nette vittorie ottenute su Luca Michael Pasqua e in Germania su Jurgen Doberstein. Parliamo di Stefano Loriga ( + 8, – 1, = 2), 25 anni, che al Palafijlkam affronterà in un’ attesa rivincita il napoletano Carlo De Novellis per i quarti di finale di Coppa Italia nella categoria dei medi.
Loriga, grande mangiatore di mozzarella, da un po’ di tempo a questa parte ha come suo quartiere di allenamento la palestra della Laima team sotto la guida di Eugenio Agnuzzi. Gli chiediamo una sua breve scheda.
“ Diciamo che ho iniziato all’età di 5 anni in palestra con mio padre alla Kroton in Calabria. Da dilettante in pratica ho fatto tutto il percorso cominciando dai Giochi della Gioventù per finire I serie tra i senior. Due anni fa ho gettato la maglietta alle ortiche e sono passato professionista inizialmente con la società di Alberto Mura prima di trasferirmi alla Unicorner di Marcello Paciucci e Lamberto Petrecca”.
Tu da dilettante eri considerato una promessa, ma i tuoi primi incontri da professionista sono stati un po’ deludenti…
“Non decollavo perché mi allenavo in Calabria nella palestra di mio padre dove non avevo persone con cui fare i guanti e quindi non avevo la possibilità di effettuare gli allenamenti adatti a un professionista”.
Recentemente invece le cose hanno preso un’altra piega per il mancino di Crotone, che nelle ultime prestazioni è apparso trasformato. Qual è il suo segreto?
“Le cose sono cambiate da quando mi sono trasferito a Roma. Sotto la guida di Agnuzzi e D’Elia ho cambiato sistema con un allenamento giusto, che bisogna fare da professionista con la possibilità di fare i guanti coi numerosi sparring che si affacciano nella palestra”
I risultati si sono visti e la vittoria su Pasqua ti ha lanciato in campo nazionale.
“Si è vero, si può dire che da quel match sono rinato. A questo si aggiunga anche che ho trovato un buon lavoro che mi dà tranquillità e mi permette di frequentare la palestra”.
Hai qualche hobbies?
“Hobbies no. Io dedico il mio tempo libero alla famiglia e a mia figlia, che ha appena tre anni. Una cosa che faccio con vero piacere”.
Che dice tuo padre di come vanno le cose…
“Logicamente mio padre è contento e un po’ dispiaciuto nello stesso tempo soprattutto per la lontananza. Avrebbe voluto starmi vicino, avrebbe voluto allenarmi”.
Il 6 novembre a Ostia affronterai De Novellis in un’attesa rivincita. Hai capito gli errori da te commessi nel match precedente?
“In quell’occasione mi sono messo a scazzottare senza fare il mio tipo di boxe. L’errore derivava, come ho detto prima, dal fatto che non avevo sparring in Calabria. Mi sono presentato a quel match senza occhio e riflessi. Spero per il 6 di fare tutt’altro match. Stavolta non ho attenuanti.