di Alfredo Bruno

Indubbiamente il 2008 che sta per chiudere è stato un anno molto duro per Simone Califano ( + 12, 6 per ko, -1). Tutto ha concorso a rendere difficile la scalata di questo fighter votato alla demolizione dell’avversario per sua scelta d’impostazione. Ha comunque conquistato il Mondiale Giovani per l’ IBF, ma ha fallito in quello che è considerato il match dell’anno contro Pasquale Di Silvio valido per la conquista del Campionato Italiano, subendo l’unica sconfitta. Lo spettacolo con lui è garantito e finora nessun match da questo lato ha deluso.

 Simone è il pugile che piace alla platea, dà tutto, anche a suo rischio e pericolo, e quando scende dal ring presenta quasi sempre i segni della battaglia. Viene dal Tufello ma porta come soprannome “Chico”, di chiare origini ispano- messicane, che ricalca quello di un grandissimo pugile come Diego Corrales, ex campione del mondo, deceduto l’anno scorso a seguito di un incidente stradale. Ma Simone oltre al suo modo di combattere ha avuto un altro riconoscimento dal mondo dello spettacolo, la sua amicizia nata grazie allo stesso cognome con il noto cantante Franco Califano, quasi sempre presente quando l’allievo di Franco Piatti combatte.
Il giovane si allena nella bella palestra della Lupa Boxe  in via Sant’Agata de’ Goti, nel cuore di Roma. Dopo aver maltrattato il sacco e scagliato centinaia di colpi a vuoto contro un ipotetico avversario si concede all’intervista.

Ci rinfresca le sue origini pugilistiche…
“Mi sono appassionato a questo sport fin da piccolo. Mio padre guardava sempre in televisione gli incontri di Tyson. Quando combatteva questo grande campione in casa regnava il silenzio. Insomma mi ha attaccato la malattia”.

Simone ha un naso particolare, si sospetta come causa la boxe…
“La verità è che fin da piccolo avevo una diversione del setto nasale, poi con i colpi ricevuti nel pugilato ha acquistato la mia attuale conformazione caratteristica”.

Finora cosa ti ha dato la boxe e cosa non ti ha dato ?
“Grazie al pugilato non sto più per strada. Mi ha regalato emozioni e sensazioni difficili da descrivere. Però non mi ha dato quello che mi sarei aspettato. Per quello che faccio avrei voluto ottenere di più. In verità non mi sento ancora ripagato dei sacrifici e del tempo che dedico a questo sport. Tengo a precisare che questo non è colpa di nessuno. Forse è il momento che sta attraversandola boxe. Ma sono sicuro che alla lunga sarò ripagato”.

A giudicarti sul ring si vede che tu hai un carattere abbastanza tenace. Si sente parlare di una tua probabile rivincita con Di Silvio. Cosa hai sbagliato nel match contro “El puma”?
“Ero troppo nervoso, sentivo una forte pressione su di me. Ero troppo precipitoso, perché volevo chiudere prima del limite”.

Califano ha poi conquistato il Mondiale Giovani IBF battendo ai punti l’ungherese Istvan Nagy, per molti dei presenti la sua vittoria non ha convinto…
“Devo essere sincero: Nagy è stato l’avversario più difficile che ho incontrato. Un pugile imprevedibile, difficile da inquadrare. Non dimentichiamoci che mi sono ferito all’occhio subito e questo mi ha creato dei problemi”.

Quanto tempo dedichi al pugilato?
“Generalmente mi alleno tutti i giorni. Quando si avvicina il match anche due volte: mattina e pomeriggio”.

Hai qualche interesse?
“Mi piace molto andare a pesca. Prima andavo anche a caccia. Mi piace la natura. Mi piacciono le macchine, quelle particolarmente veloci, ma per ora sono solo un sogno”.

Tu sei uno che segue abbastanza il pugilato, hai la percezione dei campioni che ci sono in giro?
“Io so che la categoria mia, quella dei leggeri, è piena di grandi campioni. Però questo non toglie che se un giorno avessi una proposta allettante accetterei subito anche un match con Manny Pacquiao. Certo a priori non ci sarebbe match, ma io ci proverei comunque”.

Come giudichi i film di pugilato…
“Ne ho visti parecchi. Quello che mi ha commosso di più è One Million Dollar baby; quello che mi è piaciuto di più forse è stato Toro Scatenato. Molto bello anche Hurricane”.

Hai qualche match in vista?
“Per ora niente di sicuro. A questo ci pensa sempre Franco Piatti, il mio maestro, d’accordo con Davide Buccioni”.

Di Alfredo

Un pensiero su “Anche la boxe ha il suo Califano e si chiama Simone”
  1. Andiamo…campione , sotto l insegnamento del maestro Franco Piatti puoi arrivare molto in alto.
    Non mi conosci ma sono un amico d infanzia di Franco e sto organzzando il viaggio a Miami.
    In bocca al lupo .
    ERNESTO

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