LA GRANDE SERATA DI BOXE INTERNAZIONALE DI GROSSETO TARGATA ROSANNA CONTI CAVINI. I MATCH TRA DILETTANTI E LE VITTORIE DI GIUSEPPE DI MICCO E WALTER FIORUCCI.
Ogni volta che Umberto e Rosanna Conti Cavini scelgono di “giocare in casa” e portare la grande boxe nella loro Grosseto, la città risponde al solito in maniera importante e appassionata, e il Palasport di via Austria si riempie di gente e di entusiasmo. E’ il segno evidente di quanto la passione e il quasi trentennale lavoro dell’organizzazione della manager internazionale abbia attecchito in città e in Maremma. Dopo la grande notte mondiale di Emanuela Pantani giusto un anno fa’, questa sera Rosanna Conti Cavini ha messo in scena una serata con sette match, due tra dilettanti, tra cui alcuni alfieri della Pugilistica Grossetana presieduta dal marito Umberto, e ben cinque professionistici, con grandi protagonisti come la classe della campionessa mondiale Emanuela Pantani, la potenza dei pugni di Andrea Di Luisa, opposto all’esperto Alessio Furlan, e di Luca Michael Pasqua, il giovanile ardore di Giuseppe di Micco e l’esuberanza del debuttante Walter Fiorucci, sponsorizzato da un grande campione come Gianfranco Rosi. Una serata di grande classe, come del resto tutte le riunioni targate Rosanna Conti Cavini, condite anche da un pizzico di grazia e bellezza con la sfilata di moda e acconciature curate dalla stilista Stefania Rustici. Presente il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras, e altri amministratori.
Seguito all’angolo dai maestri Vincenzo Botti e Alessandro Scapecchi, ha dato inizio alla serata Ivan Lungu della Pugilistica Grossetana opposto a Ernesto Marro della Boxe Mugello. La vittoria ai punti ha arriso a Marro, più continuo durante il match. Secondo match tra i pesi massimi Alessio Stabile della Boxe Mugello, campione toscano, e Francesco Minozzi della Pugilistica Grossetana. In un match che come il precedente non ha avuto la minima pausa il verdetto è stato di parità.
Iniziava quindi il programma professionistico con i pesi piuma Csaba Ladanyi, esperto ungherese amministrato da Richard Szilaghy, e il laziale Giuseppe Di Micco dell’organizzazione di Rosanna Conti Cavini, quest’ultimo, vittorioso nei suoi primi quattro match a torso nudo, doveva confermare le sue qualità e il cammino verso il titolo italiano. Proprio sul finire di una ripresa abbastanza equilibrata, nella quale Di Micco aveva attaccato e Ladanyi non aveva badato solo a difendersi, un bel montante sinistro al corpo dell’italiano ha messo al tappeto l’ungherese, che ha subito un conteggio. Giusto all’inizio della seconda ripresa Di Micco ha messo ancora al tappeto l’avversario con un altro colpo al corpo, poi non gli ha dato tregua e l’ha costretto al conteggio altre due volte, per la conclusione del match per ko tecnico dopo un minuto e ventuno secondi. Per Di Micco una vittoria sbrigativa ma assai convincente sulla condizione atletica e sulla determinazione di questo ragazzo ancora giovanissimo, alla prima vittoria in carriera prima del limite, la quinta totale.
Il match successivo vedeva il debutto di Walter Fiorucci, il perugino allievo del grande Gianfranco Rosi, pluricampione mondiale dei pesi superwelter, attuale presidente del Cep, il Comitato esecutivo professionisti della Federboxe che ha come vice Rosanna Conti Cavini. Il suo avversario è stato Romeo Paun, anche lui ungherese del Team Szilaghy. Fiorucci aveva all’angolo il maestro Gerardo Falcinelli. E l’insegnante Vincenzo Botti. Per tutto il primo round Fiorucci faticava a inquadrare il più piccolo e scattante avversario, che lo contrastava con precisione, quindi proprio sul finale del tempo ne prendeva le misure e lo costringeva alle corde. Rotta l’emozione del debutto, Fiorucci faceva un secondo round più convinto e si aggiudicava la ripresa. Paun rimaneva però un buon avversario che non arretrava di un passo. L’equilibrio si manteneva anche nel terzo round, quindi all’inizio del quarto Fiorucci sfogava tutta la sua potenza e un montante sinistro al corpo metteva al tappeto Paun, azione ripetuta pochi secondi dopo: l’arbitro Boscarelli era costretto a decretare il ko tecnico all’inizio della quarta ripresa. Per Fiorucci una vittoria molto convincente, e la possibilità di guardare con ottimismo al proseguo della carriera agonistica.
Era l’ora del match clou della serata con diretta Rai Sport Più, per cui salivano sul ring tutte le autorità politiche e quelle sportive, tra cui Gianfranco Rosi e i pugili Antonio De Vitis, Luca Maggio, Marino Bucciarelli e Floriano Pagliara, quindi, applauditissimi, Umberto e Rosanna Conti Cavini, elegantissima in abito nero. Circondato dalle fiamme della bellissima coreografia entrava su ring Alessio Furlan, quindi il campione intercontinentale Wbf Andrea Di Luisa, chiamato a proseguire nella sua striscia vincente fatta di sei vittorie tutte prima del limite. Stasera c’era per lui un test severo che doveva dire molto sul suo proseguo di carriera. Al suo angolo il padre Michele e il fratello Diego, fresco campione italiano dilettanti dei 69 kg. La prima ripresa viveva di ritmi blandi e di lunghe fasi di studio: Di Luisa poteva sfruttare la maggiore altezza e il maggiore allungo e Furlan, esperto combattente che fa parte del Pandolfi Boxing Team, raramente riusciva a trovare la misura. Nella seconda ripresa Furlan tentava qualche reazione e qualche gancio largo, ma Di Luisa lo teneva sempre a bada con colpi lunghi e precisi al volto, e le azioni dell’avversario si rivelavano piuttosto velleitarie. Nel terzo round Furlan attaccava con maggiore convinzione, ma Di Luisa non si scomponeva oltre il necessario e cercava il pertugio per far arrivare a bersaglio i suoi colpi a due mani. Il match si faceva equilibrato e sempre piuttosto interessante, con rarissime pause. Nella quarta ripresa Di Luisa iniziava a spingere sull’acceleratore, e un potente destro faceva tremare le gambe di Furlan, che era bravo a reagire e replicare. Gli spettatori che avevano riempito il palazzetto si divertivano e applaudivano i due contendenti. Il quinto round vedeva una nuova faticosa reazione di Furlan, che preferiva il bersaglio grosso, ma Di Luisa non faceva una grinza e continuava nel suo lavoro di demolizione, lento ma inesorabile. Sesta ripresa sulla falsariga della precedente, ma applausi scroscianti per la ragazza in abitino natalizio che portava il cartello con il numero della ripresa successiva, la penultima, con Di Luisa che spingeva ancora e a forza di montanti e ganci riduceva il viso di Furlan a una maschera di sangue. L’arbitro Panichi chiedeva l’intervento medico, che faceva proseguire il coraggioso Furlan, che giungeva alla fine del tempo stremato. Per la prima volta in carriera Di Luisa iniziava l’ultima ripresa di un match e cercava insistentemente la conclusione di forza. Furlan era inondato di sangue, si prendeva gli applausi del pubblico e il medico lo lasciava ancora proseguire. Furlan resisteva e voleva combattere ancora, e Di Luisa faceva signorilmente intendere di non voler proseguire in quella che era diventata una mattanza, e finalmente ci si decideva per il kotc. Il pubblico plaudeva a questa decisione, regalando un grande applauso che comprendeva i due pugili, la potenza di Di Luisa, alla settima vittoria prima del limite in carriera, e il grande cuore di Furlan.
Dopo lo spazio dato alla bellezza, alla danza e alla grazia di cinque bellissime ragazze con le loro acconciature, creazioni della stilista Stefania Rustici, in un momento davvero gradito dal pubblico e sempre caldeggiato da Rosanna Conti Cavini, che intende così offrire uno spettacolo che non sia esclusivamente di sport, ecco il boato per l’ingresso di Emanuela Pantani, la campionessa del mondo che torna sul ring a giusto un anno dalla grande vittoria sull’argentina Garino che gli regalò la cintura Wba. Sua avversaria in questo collaudo di sei riprese la forte romena Lihet. La romena attaccava e la Pantani cercava di colpire di rimessa, poi sul finire di round una testata involontaria della Lihet creava un gonfiore sulla fronte della grossetana. Nella seconda ripresa la Pantani, che doveva riprendere confidenza con il ring dopo una lunga assenza, sembrava più convinta e teneva a bada l’avversaria. Il terzo round era equilibrato, ma la Lihet eccedeva nelle scorrettezze e l’arbitro Boscarelli gli dava un punto di penalità, cosa che si ripeteva anche nel quarto round, con la Pantani danneggiata anche dal gonfiore sulla fronte provocato dalla testata del primo round. All’inizio della quinta ripresa il gonfiore era diventato pericoloso, quindi c’era l’interruzione del match da parte del medico. Visto che la testata era involontaria, si procedeva alla lettura dei cartellini, che regalavano la vittoria a Emanuela Pantani, nonostante le proteste della Lihet, che sosteneva di come il colpo del gonfiore fosse stato regolare. Per la ragazza maremmana era la decima vittoria in carriera e il viatico giusto per la difesa mondiale della prossima primavera.
Entravano sul ring i protagonisti dell’ultimo match, il superwelter torinese Luca Michael Pasqua, reduce da una positiva esperienza di allenamento a New York, opposto all’espertissimo ungherese Sandor, all’ottantesimo match in carriera. Pasqua, atteso da un match con titolo in palio, doveva confermare la buona condizione offerta nelle sue ultime uscite e iniziava immediatamente a spingere e attaccava senza tregua l’avversario, Sandor si difendeva ma il tema del match era chiaro. Nel secondo round il ragazzo di Rosanna Conti Cavini continuava nel suo lavoro di pressing e combinazioni di colpi, e lo proseguiva anche in quello successivo. Nella quarta ripresa Pasqua iniziava a colpire con maggiore potenza, Sandor si difendeva come poteva, anche in maniera irregolare, e si beccava un punto di penalità. Nella quinta ripresa Pasqua cercava il colpo del ko, ma Sandor si difendeva con esperienza, così che si arrivava alla sesta e ultima ripresa, il match si scaldava, Sandor tentava la reazione e Pasqua amministrava così fino alla fine, vincendo il match ai punti, la sua quindicesima vittoria in carriera.
Si concludeva quindi una bella serata di sport e, con la collaborazione delle amministrazioni comunale e provinciale, Rosanna Conti Cavini era orgogliosa di aver presentato ancora nella sua città uno spettacolo importante e augurava a tutti gli sportivi delle serene feste e uno splendido inizio di anno nuovo.
ripeto,il colpevole non e la pantani,ma tutto un sistema che ha permesso ai Cavini di poter in parte rasserentare la boxe nostrana.I pugili sono le uniche vittime già dal momento in cui salgano sul ring visto che per un titolo prendano intorno ai 2000€ mentre chi sta giù prende cento volte tanto.
La Pantani annasse a lavorà invece de salì sul ring !
Chi ha scritto questo articolo è un bugiardo di professione pagato dai Conti-Cavini !
o ma chi ha scritto questo articolo lasci stare il vino! Che buffonata..
serata da ricordare per un verdetto scandaloso in favore della pantani