The DancerThe Dancer – Storia d’amore e di pugni in 12 round – Liliana Eritrei e Adriana Sabbatini – Minerva Edizioni – Pag. 190 – Euro 15.00.

Nella calda terra pugliese, tra Foggia e Lecce si sviluppa la storia non semplice ma emblematica tra due realtà culturali, quella contadina che non ammette alternative e quindi si scontra con chi vuole uscire dalla routine quotidiana, cercando una luce nuova attraverso la boxe. Racconto che ricalca i temi cari a Erskine Cadwell, che scrisse “Piccolo campo”, “La via del tabacco” e “Fermenti di luglio”, negli anni ’30 e ’40, in cui l’ambiente diventa il termometro umorale dei personaggi. In questo caso si intrecciano due interpretazioni della convivenza tra i contadini e i nuovi emigranti, nella fattispecie ragazzi del Senegal, uno dei quali entra prepotentemente nella vita della famiglia di Rocco Di Santo. Si tratta di Ben che sposa la figlia Lara e questo rapporto è condizionato da situazioni a volte paradossali in cui, il nuovo arrivato che ha qualità pugilistiche notevoli, potrebbe realizzare il sogno di papà Rocco, che da anni allena e allena, sperando di trovare il campione da portare al titolo italiano. Arriva il giorno atteso e il trionfo sognato. Campione italiano grazie al matrimonio e qui inizia la storia successiva, il round che suona per rintocchi al sapore mondiale. Prima di arrivare a tanto, si intersecano passaggi tipici delle famiglie dove la terra è il tesoro quotidiano da preservare, e lo sport diventa un intruso scomodo. Ci sono difensori e avversari, c’è pure la fuga di Ben che rientra nel Senegal. Il viaggio di Rocco a Dakar per far tornare Ben e riaccendere la speranza di quel sogno iridato. Come in ogni romanzo che si rispetti, qualcuno esce di scena e altri si affacciano. Il finale, che non raccontiamo, diventa una cavalcata nel rispetto di tempi cinematografici, che tocca l’apice nelle ultime pagine. Un bel lavoro, che la Eritrei e in particolare Adriana Sabbatini hanno scritto col cuore. Perché affermo questo? Adriana è figlia d’arte, papà Rodolfo è stato uno dei più grandi organizzatori di pugilato. Buon sangue non mente.                                                                                   

Di Alfredo