di Giuliano Orlando

GROSSETO 7 luglio. L’importanza di capire che per compiere il salto di qualità bisogna trovare il tecnico giusto. Così ha fatto Simone Giorgetti (9-0-1) che a 30 anni, centra il vacante Internazionale del Mediterraneo IBF welter, superando il pur generoso romano Mirko Di Carlantonio (13-10-1), che nonostante i 41 anni, sale sempre sul ring deciso a dare tutto, costretto alla resa al settimo round, su decisione del medico, per una ferita al sopracciglio destro, apertasi al terzo tempo. Al momento dello stop, il grossetano era in netto vantaggio, avendo offerto boxe migliore, confermando un miglioramento tecnico notevole, dopo essersi affidato al maestro Mario Massai in quel di Roma, oltre che ad un nutrizionista per non fallire l’opportunità che l’organizzazione Conti Cavini, aveva offerto. Il pugile di casa poteva così festeggiare un traguardo importante, sfuggitogli nei dilettanti, parlo degli assoluti 2016 a Bergamo, dove in finale dovette lasciare lo scudetto tricolore al giovane emergente romano Mirko Natalizi, dopo aver battuto in precedenza Garofalo, Magri e l’ex campione Marziali. L’allievo del Fight Gym Grosseto, in precedenza aveva disputato gli assoluti 2014 a Gallipoli, nelle Puglie, sempre nei 69 kg., eliminato all’esordio dall’’abruzzese Alfonso Di Russo che vinse il titolo. In maglietta trovò nel corregionale Marco Papasidero, un avversario forte e tenace che ne bloccò spesso l’accesso ai campionati élite. Il passaggio nei pro nel 2018 a quasi 27 anni, ha proceduto senza fretta, portando il record prima della sfida titolata a otto vittorie e un pari, contro il veterano Rauseo, la cui boxe scorbutica è stata un problema per molti. La buona prestazione di Grosseto apre le porte ad altri traguardi. “Debbo ringraziare l’organizzatrice, signora Cavini, per questa opportunità, sperando di averne altre, soprattutto quella del titolo italiano, il traguardo al quale ambisco. Contro Mirko, al quale faccio i miei complimenti, non ho avuto difficoltà, avendo studiato col maestro Massai la tattica giusta, conscendo le caratteristiche dell’avversario. Quando il medico ha interrotto il match, stavo entrando nella miglior condizione”.

Per il non più verde Di Carlantonio, passato pro nel 2017 a 35 anni, quando solitamente si appendono i guantoni al classico chiodo, la sconfitta potrebbe scandire il segnale di un percorso giunto al punto d’arrivo. Il romano era al quarto tentativo per conquistare un titolo. Le tre precedenti nel 2021 da superwelter. Due per il tricolore, contro quel Marco Papasidero che duellò proprio con Giorgetti nei dilettanti. Il 23 agosto a Maccarese vicino a Fiumicino, finì in parità e la cintura restò vacante, la successiva sfida tre mesi dopo a Roma e Papasidero ebbe la meglio, conquistando il titolo italiano. Ma la vera grande occasione, che avrebbe meritato di vincere si è svolta in Francia a Sanvignes les Mines, il 30 ottobre scorso, in palio il Mediterraneo IBO, contro il locale Michaell Lecombe (13-6-1), messo al tappeto nel quarto tempo e tenuto a bada per il resto dei dieci round. Purtroppo due giudici premiarono il pugile di casa (95-94), mentre Olena Pobyvailo, belga-ucraina, fu l’unica a segnare un corretto 96-93 per l’italiano. Niente di nuovo sotto il sole, ma il solito andazzo che premia l’atleta di casa.  Per Di Carlantonio il premio della sfortuna. Nella serata Massimo Notari (5-3-1), 44 anni, cagliaritano residente ad Aulla sull’Appenino ligure ha avuto la meglio su Sergio Romano (11-24-3), campano di Piedimonte Matese, solo 41 anni, sui sei round.  La peso piuma toscana Martina Righi (2-1), 31 anni ha offerto una prestazione notevole battendo Evelin Camporese (1-1-1), brevilinea di origine cilena, molto combattiva, che ha cercato di controbattere colpo su colpo per tre round, pagando alla quarta, svuotata di energie contro una rivale che può dire la sua a tempi brevi in campo nazionale. Sorprende che chi la guida l’abbia fatto incontrare Angelica Finch (3) al secondo match, ignorando che l’inglese è stata una delle migliori atlete tra le dilettanti. L’ex campione italiano superpiuma (2019) il pugliese di Gallipoli, Giuseppe Carafa (15-5-2), 27 anni, pro dal 2015, è tornato a combattere dopo la sconfitta onorevole dello scorso ottobre in Francia a Saint Quentin, per il titolo Continentale WBA leggeri, di fronte all’inossidabile Guillaume Frenois (50-2-1) 38 anni, pro dal 2006, una carriera infinita culminata con l’europeo superpiuma nel 2016, dopo aver fallito nel 2013 contro Devis Boschiero. Carafa al rientro ha battuto l’ostico inglese, Will O’Relly (1-7), 33 anni, dalla capigliatura rasta, residente in Italia dal 2021. Carafa, più basso, ha impostato il match sullo scambio a corta distanza, trovando nel longilineo rivale avversario pronto alla replica. A gioco lungo Carafa ha fatto valere la maggiore continuità e precisione, ottenendo una vittoria netta. A questo punto potrebbe ribussare al titolo italiano dei leggeri.

Di Alfredo