Una serata dalle grande emozioni e con un finale molto amaro è quella vista a Savigliano questa sera. Una cornice bellissima di pubblico presso il locale. Bocciodromo ha assistito a tre incontri di grande intensità e di enorme drammaticità come solo la grande boxe sa offrire. La serata, organizzata alla perfezione dalla promoter internazionale Rosanna Conti Cavini sotto l’egida della Lega Pro Boxe e la collaborazione del Marachella Gruppo e delle amministrazioni locali, provinciali e regionali, ha vissuto di tre match che anno certamente tenuto con il fiato sospeso tutti i presenti e tutti i telespettatori che hanno goduto dello spettacolo dalle frequenze di Sportitalia.


Vincenzo Finiello, peso leggero amministrato dalla manager Monia Cavini ha vinto e convinto il suo derby sulle sei riprese contro l’esperto Luigi Mantegna. Finiello ha sempre condotto all’attacco il match, si è aggiudicato tranquillamente tutte le riprese mostrando una buona tecnica e un grande
colpo d’occhio, insomma una preparazione tecnico-tattica che molto presto lo potrebbe portare a competere almeno per il titolo italiano. Mantegna si è comportato al solito in maniera molto dignitosa, ma poco o nulla ha potuto sulla velocità di gambe e di braccia del rivale, che lo ha nettamente surclassato per quasi tutto il match.
Bellissimo e con un finale davvero da cardiopalma il titolo italiano dei superpiuma, che il campione torinese Benoit Manno difendeva volontariamente dall’assalto del compagno di scuderia (entrambi fanno parte del team di Monia Cavini) Angelo Ardito. Arrivato al terzo capitolo di confronti tra i due atleti (entrambe le altre volte aveva vinto Manno), anche stavolta la vittoria ha arriso ai punti in maniera unanime al campione italiano, ma che fatica! Dopo infatti una parte iniziale e centrale di match in cui Manno ha mostrato ottimi colpi, soprattutto con un bello e ripetuto diretto sinistro, che hanno messo in seria difficoltà un comunque coraggioso Ardito, che solo raramente riusciva a proporsi in attacco, nella parte finale di match è venuto fuori il cuore dello sfidante fiorentino che, fatta sua la ottava e nona ripresa, ha attaccato come un forsennato nel decimo e ultimo round, colpendo a ripetizione un Manno stanco che è andato letteralmente quasi sull’orlo del k.o., salvandosi solo grazie al mestiere e a un punto di penalità per trattenute proprio alla fine. Manno può così tirare un sospiro di sollievo e guardare al futuro con ottimismo, ma Ardito merita senz’altro un’altra possibilità.
Si arrivava quindi al match clou, il titolo Europeo dei superpiuma difesa dal belga Ermano Fegatilli dall’assalto di Antonio De Vitis, pupillo della manager Monia Cavini. Dopo un primo round equilibrato e di studio il match viveva immediatamente di una lotta alla corta distanza senza soluzione di continuità, e i colpi migliori arridevano un po’ al belga, un po’ all’italiano. Dopo una terza ripresa intensissima in cui si faceva forse vedere la migliore potenza di De Vitis, Fegatilli faceva sue probabilmente il round successivo, ma comunque si arrivava sul filo del perfetto equilibrio a metà match e alla sesta ripresa, quando una testata accidentale provocava un taglio al sopracciglio destro di De Vitis, che a fine round veniva fermato dai sanitari, nonostante avesse mostrato di tenere botta bene al campione e di essere forse meglio preparato per una grande seconda  parte di incontro. Si andava così alla lettura dei cartellini: un pari e due verdetti per Fegatilli confermavano sul trono europeo il belga, ma De Vitis merita e deve necessariamente avere un’altra opportunità, per un match e una serata finita purtroppo con l’amaro in bocca e una sfortunata ferita che ha tarpato le ali al ragazzo italiano che stava decisamente crescendo di tono. Purtroppo, così è la boxe…

Andrea Bacci – www.andreabacci.org

La foto è di Marco Chiesa

Di Alfredo