di Alessandra Di Gregorio.
La neve era rossa del sangue dei caduti, delle vittime della deportazione, dell’apologia nazista, di un fatto storico che ha significato la morte del cuore dell’umanità nell’Europa avvolta dal gelo, avvolta dalla fame, avvolta da una guerra spietata votata ad uno stupido massacro che ha visto troppi vinti e nessun vincitore. È Primo il protagonista di questa storia, Primo di nome e di fatto, primo tra tanti, primo tra tutti, uno abituato a star sempre con la guardia alzata, uno che non si tira indietro ma che piuttosto tira pugni in faccia ai tedeschi per dire no alla guerra, no alla tragedia che si consuma nei lager, no al massacro quotidiano che si svolge sotto ai suoi occhi di prigioniero ebreo. Primo – che ci ricorda il nome di un grande come Primo Carnera – guarda le tracce rosse sulla neve e si chiede come possano quelle tracce rimanere sempre fresche nonostante nevichi abbondantemente ogni giorno; gli verrà detto che quello è il sangue di quanti vengono spogliati e lasciati all’addiaccio a congelare, presi a bersaglio da proiettili infami che non ne decretano l’immediata morte ma solo il ferimento – in previsione dei forni, in previsione di altre indicibili torture e sofferenze, in previsione di un massacro autorizzato da un folle che credeva di poter radere al suolo il mondo. È questo il romanzo di Giannasi, questo è La neve rossa – Il pugile nel Lager, un testo di poche pagine, sbrigativo, condensato, forse non incisivo come ci si aspetterebbe – e probabilmente neanche scritto con la cognizione di doverlo essere per forza dato il tema trattato, che purtroppo si spiega da sé e merita ben pochi commenti…

Titolo: La neve rossa. Il pugile nel lager Autore: Giannasi Francesco Editore: CSA

Di Massimo

7 pensiero su “La neve era rossa”
  1. A me l’ha consigliato un amico pugile, ne aveevo sentito ben parlare anche dalla Galassi e dalla Moroni cosi’ mi son lasciato convincere e l’ho letto. E’ un racconto breve ma che punta dritto al sodo. Molto valido. Premio meritato. Finalmente la boxe ricopre un ruole fondamentale in un libro.

  2. Non so quale fosse il piano di Francesco scrivendo, ma trovo che stia tornando politicamente attuale questo libro. Come metafora intendo. Credo sia riuscito a rendere il valore universale del pugilato , che e’ stato presente in ogni periodo storico dai sumeri ad oggi e comunicare la passione che e’ necessaria per praticare una disciplina a volte molto dura. Bravo Francesco.

  3. Libro interessante soprattutti oer l’ambientazione e le descrizione allenamenti e match finale.

  4. Ad ottobre 2009 questo libro ha vinto il primo premio nazionale autore italiano 2009.

I commenti sono chiusi.