di Alfredo Bruno

biagiottiMaurizio Biagiotti (+ 32, – 6, = 4), 20 anni, è un fiore all’occhiello e rappresenta un po’ l’anima di una società come la Team Boxe RomaXI, a volte genialoide ma quasi sempre concreta. Maurizio è il classico pugile non facile da inquadrare, che sfugge ad ogni paragone. Ha uno stile tutto suo probabilmente acquisito rubando con gli occhi a filmati di grandi campioni. Batterlo è un’impresa e si assottiglia sempre di più la schiera di chi accetta di confrontarsi con lui tra i piuma e i leggeri, visto che attualmente campeggia tra i I serie dopo aver trionfato in quasi tutti i Tornei e Campionati a cui ha partecipato.


Quando hai cominciato?
“Abbastanza presto. Avevo 13 anni quando sono entrato in palestra alla Trastevere dove insegnava Mattioli insieme con Sisani”.

Come mai hai scelto la boxe?
“ Diciamo che è stato facile, perché mio padre Massimo è un grande appassionato di questo sport. E’ stato proprio lui ad accompagnarmi in palestra”.

Tua madre è d’accordo?
“Altrochè, lei e mio padre sono quasi sempre presenti alle riunioni dove combatto”.

Tu hai un modo tuo di combattere come ti autodefinisci tecnicamente?
“Non è facile da spiegare. Mi piace dare spettacolo, Certo dipende anche dal tipo di avversario che incontri”.

Qual è stato finora l’avversario più difficile?
“ Penso che sia stato Ottavio Spada, molto bravo e imprevedibile”.

Che fai nella vita?
“Lavoro ad un banco di vestiti al mercato con i miei genitori”.

Riesci a conciliare lo sport con il lavoro?
“E’ abbastanza duro visto che mi devo alzare alle sei del mattino”.

Qual è il tuo campione preferito?
“E’ Roberto Duran, Mano di Pietra”.

Tu sei un tecnico, sembrerebbe un controsenso?
“Anche Duran cercava di dare spettacolo, forse siamo uguali in questo”.

Dei pugili attuali chi ti piace di più?
“Devo dire la verità non mi attira nessuno”.

Ci pensi al professionismo?
“Me l’ha proposto Mattioli, il mio maestro. Non mi dispiacerebbe e penso di accettare”.

Di Alfredo