di Leonardo Pisani
Poteva nascere solo il giorno della festa della Mamma, il tenerone Ferdinand Henry John Zivicic meglio conosciuto come Fritzie Zivic era l’8 maggio 1913 quando a Pittsburgh, Pennsylvania, nacque lui il futuro campione mondiale dei welter, il più corretto pugile della storia, il vero Gentleman del ring del resto ogni volta che infilava un pollice in un occhio, oppure dava una gomitata o una testata o per puro caso scappava il suo famoso montante nelle palle dell’avversario chiedeva sempre scusa e sorrideva… Concittadino di Harry Greb, altro correttissimo boxer, pugile abile e coriaceo; non ha mai perso per squalifica del resto era molto abile a usare testate, ginocchiate, avambracci, tagliare palpebre con i lacci dei guantoni, colpi bassi in tutte le salse e angolazioni, semmai doppiati con una bella ginocchiata nelle palle La sua filosofia della boxe era totale: ogni parte del corpo è buona da colpire. Ad un avversario che si lamentava disse sorridendo: “Tu stai boxando mica suonando il piano”… Il dolce Fritzie sostenne 233 incontri con 158 vittorie e 82 prima del limite, 65 sconfitte ( solo 4 prima del limite) e 10 pari. Solo con Giacobbe La Motta non usò le sue specialità da ring, poi spiegò che non conveniva far arrabbiare Jake… Tra le sue vittime: Henry Armstrong, Charley Burley, Sammy Angott, Lew Jenkins, Giacobe “Jake” LaMotta, Freddie “Red” Cochrane, Al “Bummy” Davis, Johnny Jadick, Anthony “Izzy” Jannazzo, Jackie Burke, Eddie Booker, Harry Weekly, Bobby Pacho, “Baby” Salvy Saban, Kenny LaSalle, Kid Azteca, Milt Aron, Saverio Turiello, Johnny Barbara, Laddie Tonielli, Tony Falco, Chuck Woods, Harry Dublinsky, “Baby” Sal Sorio, Eddie Ran, Pete “K.O.” Castillo, Maxie Berger, Reuben Shank, Carmen Notch, Billy Arnold e “Wild” Bill McDowell. Bastonò anche gli italiani Ercole Buratti e Saverio Turiello ma perse con Cleto Locatelli. Tanto scorretto sul ring, tanto gioviale, amato nella comunità e gentile nella vita privata; dopo aver appeso i guantoni al chiodo divenne insegnante di boxe in una scuola; come maestro fu l’opposto del pugile ; oltre alla tecnica ci teneva che i suoi pugili fossero dei combattenti corretti.. “Non ho mai insegnato uno dei miei trucchi agli allievi, solo come boxare bene e pulito”.