La parentesi italiana di Luigi Minchillo si chiuse il 12 settembre 1980 a Camaiore, in provincia di Lucca, quando difese per l’ultima volta il titolo italiano dei pesi medi jr contro il bresciano Vincenzo Ungaro con verdetto ai punti deciso dopo 12 riprese. Il pugliese Minchillo, cresciuto come pugile a Pesaro, debuttò a torso nudo nel gennaio 1977 dopo aver indossato la fascia tricolore tra i dilettanti, vincendo nel 1975 agli assoluti di Cagliari nei pesi welter, ed aver partecipato alle olimpiadi del 1976 a Montreal in Canada. Tra i professionisti conquistò il titolo italiano vacante nell’aprile 1979 a Pesaro quando sbrigò in una ripresa la faccenda con Clemente Gessi. Per la prima difesa, in giugno, si presentò ai suoi concittadini di San Paolo di Civitate, in provincia di Foggia, e si sbarazzò di Paolo Zanussi in cinque tempi. Per la seconda difesa tornò a Pesaro in dicembre e trionfò su Vincenzo Ungaro nella sesta tornata. Mise in palio la cintura nazionale per la terza volta nel marzo 1980 contro Alvaro Scarpelli, ancora nella sua città adottiva, e lo eliminò nella quarta frazione, riscattando l’unica sconfitta sofferta fino ad allora, per ferita. Dopo il secondo successo a spese di Vincenzo Ungaro si dedicò alla sfida continentale, cosa che si presentò nel luglio 1981 a Formia, in provincia di Latina. Il campione Louis Acaries lasciò la cintura europea all’italiano al termine di 12 riprese. Intanto Minchillo manifestò aspirazioni mondiali e nel settembre seguente a Las Vegas, Nevada, affrontò il pluricampione mondiale Roberto Duran, impegnandolo per 10 riprese. In novembre chiuse quella stagione in Francia dove eliminò nel primo round il transalpino Claude Martin, confermandosi leader del vecchio continente. Nel 1982 confermò la supremazia europea in tre occasioni: in marzo a Wembley, Londra, superò ai punti il britannico Maurice Hope e vendicò le sconfitte inferte da quest’ultimo agli italiani Vito Antuofermo e Rocky Mattioli; in agosto debellò nella quarta ripresa il campione tedesco Jean-Andre Emmerich a Praia a Mare, in provincia di Cosenza; in ottobre a San Severo, in provincia di Foggia, sostenne una feroce difesa contro lo slavo Marijan Benes che superò al termine delle 12 riprese. Dopo un 1983 vincente ma meno intenso, con lo sguardo puntato ad un traguardo mondiale, nel febbraio 1984 affrontò a Detroit, Michigan, il campione WBC superwelter Thomas Hearns, rimanendo sconfitto in 12 riprese dopo una prova enorme. In dicembre provò a destituire il titolare WBA, il giamaicano Mike McCallum: a Milano il ‘guerriero del ring’ finì la sua corsa nel tredicesimo round. Continuò a vincere per altre stagioni prima di chiudere con la boxe nel gennaio 1988 a Rimini, dove una ferita nel quarto tempo lo fermò dinanzi al francese Rene Jacquot per il vacante campionato europeo superwelter, compilando il record di 59 confronti: 54-5-0.
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